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Borse incerte, spread in area 300 pb. Negli Usa ancora la mina vagante fiscal cliff

I maggiori listini europei, Milano compresa, oscillano intorno alla parità, in risalita rispetto a un’apertura caratterizzata dalle prese di beneficio – Lo spread è risalito verso quota 300 punti base – Il clima sul fiscal cliff è peggiorato negli Usa, dove si attendono importanti dati macro nel pomeriggio – Cedono Stm e Telecom Italia a Piazza Affari

Borse incerte, spread in area 300 pb. Negli Usa ancora la mina vagante fiscal cliff

A fine mattinata le Borse europee azzerano le perdite e si portano in leggero territorio positivo dopo un avvio caratterizzato dalle prese di beneficio in scia alla chiusura negativa di Wall Street e dopo che anche Tokyo ha chiuso in calo dell’1,19% (in linea alle attese, la Bank of Japan oggi ha annunciato altri 10.000 miliardi di yen nel piano di acquisto di asset). A Milano che segna +0,01% lo spread risale leggermente verso quota 300 a 299 punti base, Londra +0,08%. Francoforte +0,01% e Parigi +0,10%. Madrid -0,08%. Dalla Spagna è arrivato l’ok al piano di ristrutturazione di altre 4 banche (Liberbank, Caja3, BMN e Banco CEISS), che apre la strada alla loro ricapitalizzazione via l’Esm per un totale di 1,865 miliardi di euro.

Hong Kong ha chiuso a +0,16% e Shanghai a +0,28%. In Cina il superindice dell’economia è salito dell’1,1% a novembre. Secondo il Conference Board, i risultati di novembre confermano la forza dell’economia ma si nota una decelerazione nel corso dei mesi, legata al rallentamento dell’immobiliare, alla fiducia dei consumatori in calo e al rallentamento dei nuovi ordini dall’estero.

Il clima sul fiscall cliff è peggiorato nelle ultime ore dopo che la Casa Bianca ha annunciato il veto sul Piano B anti-precipizio fiscale proposto dal presidente repubblicano della Camera John Boehner, una proposta che farebbe scattare i previsti incrementi delle imposte ribassate nell’era Bush per tutti i redditi sopra 1 milione di dollari. Occhi del mercato ora ai numerosi dati macro in arrivo nel pomeriggio. In particolare, il dato sulla fiducia dei consumatori nella zona euro di dicembre mentre dagli Usa sono il Pil, le nuove richieste di disoccupazione, la vendite case esistenti di novembre, l’indice Philadelphia Fed di dicembre.

Sempre sul fronte macro oggi in Germania l’istituto di ricerca congiunturale tedesco, Diw, ha reso noto che il Pil tedesco registrerà nell’ultimo trimestre dell’anno una contrazione dello 0,2%, ma la fase di debolezza dovrebbe essere di breve durata. In Italia le vendite al dettaglio nei primi dieci mesi del 2012 sono risultate in calo dell’1,9%, a confronto con lo stesso periodo dello scorso anno. In calo sia il settore alimentare (-0,4%) che il non ‘food’ (-2,5%). L’Istat, nella sua stima preliminare, ha indicato che a novembre le esportazioni verso i Paesi fuori dai confini dell’UE sono cresciute, con un rialzo dell’1% rispetto a ottobre e dell’11,1% su base annua. Al contrario le importazioni segnano una forte contrazione, con una discesa mensile del 3,8%, e -9,3% a confronto con lo scorso anno.

A Piazza Affari arretra Saipem, -1,96%, e le banche che si sono messe in evidenza ieri con la discesa dello spread. Ubi cede l’1,53%, Bper -1,42%, Unicredit -0,74% e Intesa -0,08%. Leggermente sopra la parità Banco Popolare +0,16%, Mps +0,18% mentre Bpm si muove in controtendenza tra i migliori del Ftse Mib e sale dello 0,8%.

Oggi il secondo rapporto Afo dell’Abi per il 2012-2014 ha sottolineato che l’aumento del rischio di credito sarà un importante freno alla crescita dei prestiti. La crescita delle sofferenze sarà superiore a quella dei prestiti per tutto il periodo con un’incidenza in aumento dal 5,4% del 2011 al 7,3% del 2014, il livello più alto dal 1998.

Stm cede l’1,21% dopo che Ericsson ha svalutato la propria quota nel quarto trimestre per 8 miliardi di corone svedesi (pari a circa 1,2 miliardi di dollari). La decisione, riporta una nota, è giunta dopo che il gruppo svedese ha deciso di non acquistare la partecipazione di STMicroelectronics nella joint venture, una volta che la società italo-francese ne uscirà. L’azienda scandinava ha fatto però sapere che continuerà a vagliare tutte le opzioni strategiche per il futuro di ST-Ericsson, non prendendo però in considerazione la possibilità di ottenerne il pieno controllo.

Telecom perde l’1%. Il presidente della Cassa Depositi e Prestiti Franco Bassanini ha detto che nella nuova società nella quale potrebbe confluire la rete d’accesso di Telecom dovrebbero entrare anche le reti di Metroweb e di qualche municipalizzata. Bassanini ha aggiunto che la partecipazione di Telecom nella newco “potrebbe anche essere di larghissima maggioranza”. Ieri Bernabè ha detto che Telecom Italia “ha dato mandato di verificare” l’ipotesi di uno scorporo della rete “ma solo sulla base di possibili incentivi di tipo regolatorio”.Sul Ftse Mib corrono Autogrill +2,87%, Tod’s +2,46%, Finmeccanica +1,86% in attesa di annunci sulle cessioni, Mediaset +1,35%

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