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Borse in rosso: su Piazza Affari pesano utilities e petroliferi

Tutte in rosse le piazze azionarie europee – A Milano i titoli bancari vanno a due velocità ma l’arretramento dei petroliferi e delle utilities spingono al ribasso il Ftse Mib – Vicino al record storico invece lo S&P 500 a Wall Street.

Ferragosto si avvicina, gli scambi si assottigliano e le prese di beneficio prevalgono. Piazza Affari, dopo 4 sedute in rialzo, perde lo 0,88%( scendendo a 20.257 punti), in linea con Francoforte -0,52%, Parigi -0,61%, Madrid -0,55%. Più arretrata Londra -1,45%, dopo il balzo della vigilia. Wall Street dopo un avvio incerto, procede contrastata: il Dow Jones è in leggero calo, zavorrato soprattutto da Cisco (-12%); il Nasdaq si apprezza e si muove oltre gli 11mila punti, mentre Apple (+2%) si avvicina a una capitalizzazione di mercato di 2.000 miliardi di dollari; lo S&P500 è piatto, ma scambia vicino ai massimi storici.

Il clima è estivo, ma non per questo si trascurano aspetti importanti come le continue tensioni tra Usa e Cina e lo stallo sulle nuove misure di stimolo americane. Dal fronte macro si registra il fatto che, la settimana scorsa, negli Stati Uniti, le richieste di sussidi di disoccupazione sono scese finalmente sotto il milione per la prima volta dall’emergenza Covid.

La pandemia però continua a picchiare duro e i morti sono oltre 750 mila nel mondo. Buone notizie, in campo diagnostico, arrivano da Israele, la divisione di ricerca dello Sheba Medical Center ha annunciato che sta mettendo a punto un test salivare in grado di diagnosticare la presenza del coronavirus in un secondo, grazie all’intelligenza artificiale. Una rapidità necessaria nella malaugurata ipotesi di una seconda ondata, mentre in Europa e anche in Italia i casi risalgono e la legittima spensieratezza vacanziera deve fare i conti con numeri in crescita, tanto che il comitato tecnico scientifico avverte che chiusure locali possono diventare inevitabili se la situazione sfugge di mano.

L’incertezza favorisce l’oro, che dopo aver perso quota 2000 dollari, ha ripreso a salire. Al momento l’oro spot scambia a 1945 dollari l’oncia in rialzo dell’1,4%. Fra le commodity si muove debole il petrolio, con il Brent che perde lo 0,84% scende a 45,05 dollari al barile. L’AIE ha tagliato le stime sugli ultimi due trimestri di quest’anno di 500.000 barili al giorno, prevedendo che i consumi ammonteranno in media a 95,25 milioni di barili al giorno nel periodo

Sul mercato valutario l’euro si apprezza contro dollaro e il cambio orbita attorno a 1,18. Le vendite in Piazza Affari colpiscono soprattutto Telecom, -2,75%, alle prese con la complicata questione della creazione della rete unica. Giù Tenaris -1,95%, Saipem -1,64%, Eni -1,53%. Male Leonardo -2,07% e utility in retromarcia con Snam -1,91%. 

Banco Bpm ritrova invece il suo appeal e sale del 3,57%, in un mercato che guarda alle inevitabili conseguenze nel settore dopo la conquista di Ubi (-0,5%) da parte di Intesa (-0,91%). Bene Bper, +0,89%, altro candidato giocatore nel probabile Risiko bancario dei prossimi mesi. L’attenzione rimane alta su Mediobanca, +0,97%, in attesa del via libera della Bce e delle mosse di Del Vecchio. Unicredit è in rosso, -1,6%. Fuori dal paniere principale è poco mossa Mps, -0,13%, nonostante le previsioni in perdita fino al 2022 a causa “dell’evoluzione dello scenario macroeconomico” legato alla pandemia.

L’aggiornamento delle stime interne al 2024, spiega la semestrale della banca pubblicata integralmente, presentano “valori economici e patrimoniali” inferiori a quelli del piano di ristrutturazione concordato con la Ue, pur conservando “ratios patrimoniali al di sopra dei requisiti regolamentari”. Le stime non incorporano gli effetti della scissione degli 8,1 miliardi di npl a favore di Amco, perché “l’operazione non è ancora stata autorizzata da Bce”.

Bene Unipol +0,88%; Atlantia +1,14%; Ferrari +1,07%. Spread in rialzo a 142 punti base (+0,98%), con il rendimento del Btp decennale che torna all’1,01%.

Sul primario risulta soddisfacente l’andamento delle aste della mattinata, che registrano buona domanda e rendimenti in calo. Nel dettaglio il Tesoro ha emesso la quinta tranche del Btp a 3 ann, con rendimento in discesa di di 22 centesimi (0,08%); la terza tranche del Btp a 7 anni, con rendimento in calo allo 0,72%; la terza tranche del Btp a 30 anni, che ha spuntato un rendimento lordo dell’1,91%.

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