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Borse in rosso dopo gli attentati a Bruxelles

Listini negativi dopo gli attentati nella capitale belga – A Milano vanno male i bancari – Cattaneo verso la guida di Telecom: oggi il Cda per le dimissioni di Patuano – Bpm-Banco Pop: nozze più vicine con possibile aumento di capitale – Apple non entusiasma Wall Street – Germania: indice Ifo oltre le attese

Borse in rosso dopo gli attentati a Bruxelles

Le esplosioni che questa mattina hanno colpito Bruxelles, provocando morti e feriti, hanno fatto sentire il loro contraccolpo anche sui mercati finanziari. Tutte le Borse europee iniziano la seduta in rosso: Milano -1,6%, Francoforte -0,8%, Parigi -0,7%, Londra -0,5%.

Sul Ftse Mib vanno male soprattutto i bancari. Dopo la corsa di ieri Banco Popolare segna la performance peggiore e registra un ribasso del 6,48% nell’attesa di novità sull’aggregazione con Bpm (-1,38%) nel giorno in cui si riunisce il cdg dell’istituto meneghino.

Telecom Italia -0,4% nel giorno in cui si riunisce il Cda per prendere atto delle dimissioni dell’ad, Marco Patuano, e indicare probabilmente che il presidente, Giuseppe Recchi, prenderà le cariche ad interim fino alla nomina di un nuovo numero uno della compagnia.

Saipem, in controtendenza, guadagna lo 0,7% nonostante la debolezza del petrolio: il future maggio sul Wti cede lo 0,26% attestandosi a 41,43 dollari al barile.

Sul fronte valutario, l’euro passa di mano a 1,1243 dollari stabile sui valori della vigilia (ieri 1,1246). Vale inoltre 125,6 yen (125,56), mentre il rapporto dollaro/yen è 111,72 (111,64). 

Dalla Germania arrivano indicazione positive: l’indice Ifo, che misura la fiducia delle imprese tedesche, è salito oltre le attese a marzo, attestandosi a 106,7 punti, dai 105,7 di febbraio e a fronte di attese per 105,9. L’indice sulle condizioni attuali è salito a 113,8 (da 112,9) con un consenso di 112,6 e quello sulle aspettative a 100 da 98,8, sopra il consenso di 99,5.

BANCHE, SOLO DOMANI I CDA DI BPM E BANCO POPOLARE

Piazza Affari scommette che il matrimonio tra le Popolari si farà: i giochi per la fusione tra i due istituti si sono riaperti anche al pressing del governo. Sono così salite le probabilità che oggi i Cda annuncino un memorandum of understanding o quantomeno la continuazione delle trattative sulla base delle condizioni richieste dalla Bce.

Al proposito l’ad del Banco, Pier Francesco Saviotti, ha detto sabato in assemblea: “Noi partiamo dal presupposto che il capitale che abbiamo è robusto ma siccome dalla Bce insistono sulla possibilità di ulteriori miglioramenti, abbiamo preso in considerazione che ci possano essere iniziative sotto l’aspetto di un rafforzamento del patrimonio. Il che non significa necessariamente un aumento di capitale, ma non sono in grado di dire se escluderlo al 100%”. I consigli delle due Popolari si terranno domani e non oggi come previsto.

CATTANEO VERSO TELECOM. OGGI I CONTI MEDIASET

Al centro dell’attenzione anche la partita della convergenza tra tlc e tv. Ieri mattina Telecom Italia ha confermato le dimissioni dell’amministratore delegato Marco Patuano che, salvo sorprese, dovrebbe essere sostituito da Flavio Cattaneo, attuale ad di Italo. L’ad dimissionato è stato convocato domani in Consob.

Ieri il titolo Mediaset ha perso quasi l’1% e oggi lascia sul campo un altro 1,9% dopo che Silvio Berlusconi, in un intervento alla radio, ha ridimensionato la portata dei possibili accordi del Biscione con Vivendi, socio di riferimento di Telecom. Secondo Repubblica, al contrario, è possibile un’intesa a 360 gradi, con scambio azionario con il gruppo Bolloré. Intanto il mercato attende i conti della società tv, oggi all’esame del Cda: sarà la prima occasione per avere un consuntivo sull’andamento di Premium.

I tempi, comunque, stringono. “Se Vivendi vuole proporsi come alternativa a Netflix – scrive The Economist – deve muoversi in fretta, vista la rapidità dell’espansione del gruppo Usa”. 

IL NUOVO IPHONE NON SCALDA LA BORSA USA

Piatta ieri Apple (-0,01% a 105,91 dollari) dopo la sfilata delle novità. La Mela ha presentato un iPhone di dimensioni più piccole e a prezzo più contenuto rispetto agli ultimi modelli, ma con prestazioni simili. Scende di 100dolalri (a 299) il prezzo dell’iWatch. Ma gli analisti dubitano che le mosse riusciranno a contrastare il calo tendenziale delle vendite nel 2016.

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