Condividi

Borse in piena volatilità: prima s’infiammano per Putin ma poi si raffreddano. Leonardo e Tim super

A fine mattinata le Borse volano di fronte alle presunte aperture di Putin ma poi raffreddano gli entusiasmi – Leonardo e Tim guidano il rimbalzo di Piazza Affari

Borse in piena volatilità: prima s’infiammano per  Putin ma poi si raffreddano. Leonardo e Tim super

Vladimir Putin parla di “progressi” nelle trattative con l’Ucraina e i mercati tirano un sospiro di sollievo, anche se non ci credono fino in fondo. La chiusura in Europa si conferma in verde, benché Wall Street, cauta in avvio, si stia al momento muovendo contrastata, con il Dow Jones in rialzo dello 0,3% e il Nasdaq in calo dell’1%.

In un clima destinato a restare volatile Piazza Affari chiude lontano dai massimi toccati in seduta, con un rialzo dello 0,68% a 23.041 punti base, insieme a Francoforte +1,33%, Madrid +0,95%, Parigi +0,85%, Londra +0,79%, Amsterdam +0,44%.

Tra le materie prime il petrolio appare in progresso, a seguito dell’annuncio di una pausa nei colloqui di Vienna sul nucleare iraniano. Il Brent sale del 2% circa tornando a 111,5 dollari al barile; Wti +2,4%, 108,60 dollari al barile. È poco mosso il gas. Arretra l’oro, che tratta a 1975,90 dollari l’oncia.

Sul mercato valutario l’euro si muove in leggero calo contro il dollaro, in area 1,09.

Borse in piena volatilità: Milano al traino di Leonardo, Iveco e Telecom

A dare sprint al principale indice milanese contribuisce in grande misura Leonardo, +11,53%, che festeggia i conti del quarto trimestre 2021 migliori del previsto e le stime 2022, giudicate positivamente dagli analisti, anche alla luce di un incremento di spese militare da parte di vari Stati.

Si conferma in denaro Telecom, +4,83%, nell’ultima seduta prima del cda di domenica che dovrebbe valutare la manifestazione di interesse di Kkr, messa in campo qualche mese fa. Il fondo è disposto a offrire 0,505 euro per ogni azione.

Sul podio sale Iveco, +5,14%, sofferente nelle ultime sedute. In scia Cnh +3,29%. Nell’industria si mette in luce anche Interpump +3,46%. Sono in progresso titoli del settore assicurativo come Unipol +3,17%. Le banche sono miste. Bene Banco Bpm +2,28%, mentre chiude in rosso Unicredit -1,09% e Bper -0,56%.

Nella parte bassa del listino Saipem -2,79% e Nexi -1,08%. Alti e bassi per Atlantia -0,22%, dopo la pubblicazione dei conti del 2021, chiusi con una perdita di 0,5 miliardi per svalutazioni.

Fuori dal paniere principale brilla Brunello Cucinelli, +7,51%, con i conti 2021 e il rialzo della guidance 2022.

Sentimento orientato al pessimismo

La giornata è dunque positiva, anche se il sentimento degli investitori resta prevalentemente orientato al pessimismo, per una guerra che sta durando più del previsto e che sta costando molto in termini economici, viste le ampie sanzioni e le inevitabili ritorsioni tra Occidente e Russia.

Oggi il presidente Usa Joe Biden ha annunciato che i membri del G7 e l’Unione Europea prenderanno le misure necessarie a rimuovere la Russia dai partner commerciali privilegiati, un passo che consente a questi paesi di alzare i dazi all’import molto più di quanto non avvenga con le nazioni riconosciute in ambito Wto e di trattare Mosca alla stregua di Cuba o Corea del Nord. Una botta che peserà sulle casse del Cremlino, se si pensa che il surplus della bilancia commerciale del paese è più che raddoppiato a gennaio a 22,5 miliardi di dollari dai 10,1 dello stesso periodo del 2021.

Inoltre, il G7 negherà a Mosca la possibilità di prestiti dal Fondo Monetario. Intanto quasi tutte le agenzie di racing hanno declassato il rating della Russia a livello spazzatura e la borsa di Mosca continua a restare chiusa.

A Versailles i 27 paesi Ue riuniti per un consiglio informale hanno invece affrontato temi come l’emancipazione dell’area in termini di energia e difesa.

Pesa, infine, sull’umore degli investitori il comportamento delle banche centrali che, pur mettendo in conto la maggior incertezza economica indotta dal conflitto, si stanno muovendo verso una politica maggiormente restrittiva a causa di un’inflazione forte e persistente. 

Borse in piena volatilità: spread in calo, attesa per la Fed

Dopo la fiammata di ieri, alimentata in parte dalle decisioni della Bce, giudicate dal mercato più severe del previsto, oggi lo spread tra decennale italiano e tedesco si ridimensiona. La chiusura è a 160 punti base (-2,09%) con il tasso del Bund che resta a +0,27% e quello del Btp in moderato calo a +1,87%.

I riflettori restano accesi sulle banche centrali e l’appuntamento clou della settimana prossima sarà la riunione della Fed. Jerome Powell ha già annunciato un rialzo dei tassi di 25 punti base, contro 50 su cui scommetteva la maggior parte degli operatori prima della guerra. Ieri l’inflazione a stelle e strisce ha dato una nuova prova di forza e ha fatto scattare nuove scommesse.

Secondo Intesa San Paolo bisognerà fare attenzione a due aspetti nella comunicazione della banca centrale Usa: le proiezioni macro e dei tassi; eventuali nuove informazioni su tempi e modi della futura riduzione del bilancio. “A nostro avviso, – scrivono gli economisti di Intesa – le principali conseguenze della guerra sull’economia americana si sentiranno sull’inflazione e, sommate al probabile peggioramento dei problemi dell’offerta, potrebbero determinare addirittura un’accelerazione del sentiero dei tassi. Tuttavia, andranno monitorate le condizioni finanziarie internazionali e le ripercussioni sulle istituzioni bancarie Usa, che potrebbero influenzare i piani della Fed”.

In sintesi “le nostre previsioni vedono un rialzo di 25pb a marzo, con interventi consecutivi a tutte le riunioni fino a luglio, e un rialzo atteso nel 2022, pari a 150pb e un punto di arrivo fra 2,5 e 2,75% nel 2023. L’incertezza sulle previsioni è enormemente amplificata dalla guerra, ma a nostro avviso i rischi per i tassi sono ancora verso l’alto, alla luce delle pressioni inflazionistiche crescenti”.

In vista di questo appuntamento restano alla finestra i T-Bond, con il Treasury decennale che segna un rendimento in calo ma ancora intorno al 2%.

Commenta