Fra il capodanno cinese e altre festività, la settimana è iniziata calma in Asia. Sono chiusi i mercati in Giappone, Cina, Hong Kong, Corea del Sud, Taiwan, Vietnam, Singapore e Malaysia. Il tono di fondo è tuttavia buono: in Australia le quotazioni a Sydney hanno raggiunto il livello più alto dall’aprile 2010, e i future di Wall Street e Londra sono leggermente positivi. Dall’inizio dell’anno le azioni americane (S&P500) sono cresciute del 6,4%, più dell’indice regionale asiatico (+2,9%).
Continuano ad arrivare i dati sui profitti delle società quotate: per quelle nei listini asiatici, il 54% hanno riportato utili maggiori rispetto alle previsioni degli analisti; l’analoga percentuale per le società americane dello S&P500 è del 75%.
Il petrolio WTI è più basso rispetto a qualche giorno fa, ma il Brent ha raggiunto il livello più alto da maggio scorso. I prezzi del Brent sono ormai più rivelatori del trend dei mercati, dato che il WTI è influenzato dal mercato domestico Usa, dove la produzione di petrolio da scisti, largamente destinato al mercato domestico, influenza fortemente i prezzi locali.
L’euro si mantiene ai livelli deboli di venerdì (1,338) e lo yen, che nei giorni scorsi aveva toccato quota 94, è ridisceso a 92,6 mantenendo però intatto il trend rialzista (che indica deprezzamento).