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Borse, improvviso flash crash in tutta Europa: Milano crolla e recupera ma chiude in rosso. Consob indaga

Grande nervosismo in Borsa che è stata oggetto in mattinata in Europa di un improvviso crollo, durato 5 minuti ma con perdite che hanno sfiorato il 10%, poi in parte rientrato

Borse, improvviso flash crash in tutta Europa: Milano crolla e recupera ma chiude in rosso. Consob indaga

I listini europei inaugurano il mese di maggio con una seduta decisamente negativa, che ha vissuto un momento di panico intorno alle 10 del mattino, a causa di un “flash crash” partito dalle piazze del Nord Europa e poi rientrato (almeno in parte) in breve tempo. Non è chiaro cosa lo abbia provocato, ma come osservano alcuni trader, è comunque un sintomo del nervosismo generale di queste settimane. Si vive infatti in un clima d’incertezza alimentato dalla guerra in Ucraina, dai lockdown in Cina (che pesano sull’economia, come dimostrano i Pmi di aprile del Celeste impero), dall’attesa di una stretta monetaria più rapida da parte delle banche centrali, a partire dalla Fed, che mercoledì annuncerà probabilmente un ulteriore rialzo del costo del denaro di 50 punti base, dopo l’aumento di 25 punti deciso nell’ultima riunione.

Inoltre, il sentiment economico della zona euro scende più del previsto ad aprile (105,0 punti da 106,7 di marzo) e la fiducia appare colpita in tutti i settori, vista la durata della guerra e l’impennata dei prezzi delle materie prime. E poi frena la manifattura del blocco.

Scarso conforto, nel pomeriggio, ha fornito l’andamento contrastato di Wall Street, dopo l’ondata di vendite subita venerdì scorso, con Amazon in picchiata e anche oggi in perdita dell’1,96%.

Chiusura in calo in Europa, ferma Londra

In questo contesto Piazza Affari arretra dell’1,63% e scivola nuovamente sotto la soglia psicologica dei 24mila punti (23.857); Parigi registra una perdita dell’1,66%; Francoforte -1,11%; Madrid -1,69%. È più pesante il bilancio di Amsterdam: -2,33%. Lo stacco dei dividendi ha pesato sullo STOXX 600 (che ha perso circa l’8,5% da inizio anno) con i produttori auto come Mercedes-Benz, l’azienda dell’healthcare Bayer, il produttore di componenti auto Continental e il gruppo chimico Basf divenute meno attraenti.

Fuori dall’area del blocco è rimasta chiusa Londra per festività.

“Schianto” mattutino dei listini europei

Il grande freddo è probabilmente arrivato dal Nord e ha creato qualche momento di panico sul mercato, con una tempesta di vendite che è poi rientrata. Il flash crash, lo schianto delle borse, ha toccato l’indice Omx della Borsa di Stoccolma, che è arrivato a perdere l’8% in pochi minuti prima delle 10 per chiudere poi con un “tranquillo” -1,87%. Il copione è stato simile per Copenhagen -8,3% (-1,58% in chiusura) e per Helsinki -7,9% (-1,48% alla fine).

Il crollo si è manifestato anche a Parigi, Francoforte e Milano, che è arrivata a cedere il 3,8%, con nove titoli in volatilità sul Ftse Mib.

”Stiamo esaminando questo episodio come una questione di routine, non ci sono state notizie sul mercato che possano spiegare un movimento così ampio”, ha commentato Cathrine Segerlundla portavoce di Euronext Oslo.

Piazza Affari, in calo con petroliferi e industria

I principali ribassi sul Ftse Mib sono oggi per titoli petrolieri e industria. In fondo al paniere è Tenaris -3,85%, seguita da Prysmian -3,75%, Recordati -3,3%, Interpump -3,15%; Stellantis -3,02%. Male Stm -2,53%, anche per i rumor sulle strategie di Apple in materia di produzione interna di chip e modem.

Sul fronte opposto brilla Mediobanca, +2,16%, che ha praticamente ballato da sola nel settore finanziario (Unicredit -2,75%). Alla base dell’effervescenza del titolo ci sarebbero voci di possibile rafforzamento di Leonardo del Vecchio nel capitale di Piazzetta Cuccia, che festeggia inoltre la vittoria della sua lista per il cda di Generali (-0,85%).

Tra i pochi titoli positivi spiccano inoltre Nexi +0,19% e Atlantia +0,22%. Bene Italgas +0,16%, dopo la trimestrale chiusa con ricavi e utili in crescita.

Continua la corsa dei rendimenti dei titoli di Stato

Continuano a correre i rendimenti dei titoli di Stato della zona euro: il Bund decennale sale a +0,96%, in zona massimi dal 2015.

Il tasso del Btp di pari durata cresce al 2,84% (da 2,79% di venerdì), per uno spread a 188 punti base (+1,9%).

Gli investitori guardano al meeting della Fed, ma anche alla riunione politica della Banca d’Inghilterra di giovedì, che probabilmente aumenterà i tassi di 25 punti base. In prospettiva è attesa al varco la Bce.

Sindrome cinese per il petrolio

I timori relativi alla crescita economica cinese pesano sul petrolio, che tratta in ribasso, mentre in Europa ci si muove verso l’embargo all’oro nero russo entro l’anno.

Il Brent tratta in ribasso del 3,16% a 103,75 dollari al barile; Wti -3,36%, 101,17 dollari.

Intanto in Italia il governo ha deciso la proroga fino all’8 di luglio del taglio delle accise sul carburante e il gas metano, discutendo anche del nuovo pacchetto di aiuti per famiglie e imprese.

Si muovono in rosso i prezzi dell’oro, messi sotto pressione dagli elevati rendimenti dei titoli di Stato Usa.

L’oro spot tratta in discesa dell’1% circa intorno a 1857,7 dollari l’oncia.

Calano d’altra parte i prezzi dei T-Bond e in questo momento, il rendimento del decennale è in rialzo al 2,961% dal 2,885% di venerdì, dopo aver superato il 2,97% circa 10 giorni fa, ai massimi dalla fine del 2018.

Resta sugli scudi il dollaro, anche se l’euro recupera qualche decimale e scambia in rialzo dello 0,2% a 1,052.

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