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BORSE CHIUSURA 3 MAGGIO: la Fed tiene Wall Street sul filo ma Piazza Affari è la migliore d’Europa

Attesa per le mosse della Fed: il mercato si aspetta un aumento dei tassi sì ma solo dello 0,25% – Unicredit e Mediobanca fanno invece volare Piazza Affari, miglior Borsa d’Europa

BORSE CHIUSURA 3 MAGGIO: la Fed tiene Wall Street sul filo ma Piazza Affari è la migliore d’Europa

Piazza Affari centra oggi un piccolo rimbalzo e si apprezza dello 0,77%, chiudendo a 26.835 punti base, grazie alle banche guidate da Mediobanca (+3,83%) e Unicredit (+3,76%), e al boom di Amplifon (+7,16%). C’è da sottolineare che questo avviene in un contesto di mercati globali generalmente poco mossi in vista delle decisioni della Fed sui tassi e delle parole che pronuncerà più tardi Jerome Powell, che potrebbero fornire indicazioni sull’evolversi della politica monetaria nei prossimi mesi. Domani la palla passerà nelle mani della Bce.

Le previsioni al momento sono di un ulteriore incremento di 25 base per la banca centrale Usa e di 25 o persino 50 per Eurotower. Per quanto riguarda le mosse successive, il futuro è tutto da scrivere in base al quadro macroeconomico e all’evolversi dell’inflazione, ancora ben lontana dal target del 2% in entrambi i continenti. Negli Stati Uniti però i timori relativi allo stato di salute delle banche regionali (dopo una serie di fallimenti) e l’evolversi dell’innalzamento del tetto del debito potrebbe indurre Powell a maggiore prudenza. 

Nell’attesa di novità e in un mondo tenuto in scacco dal conflitto tra Russia e Ucraina (due droni nella notte hanno tentato di colpire il Cremlino), Francoforte chiude in progresso dello 0,59%, seguita da Parigi +0,28 e Londra +0,19%, mentre Madrid è incolore.

Sul mercato valutario il conto alla rovescia è favorevole all’euro, che cambia contro dollaro in rialzo di circa lo 0,5% oltre 1,1.

Prosegue invece in profondo rosso la settimana del petrolio, con Brent e Wti in ribasso in misura superiore al 4%, rispettivamente a 72,25 dollari al barile e 68,6 dollari al barile.

Non si ferma la corsa dell’oro, ancora oltre i 2000 dollari l’oncia.

Lavoro Usa ancora forte e settore servizi oltre le stime

Sono andati forte in aprile lavoro e servizi negli Stati Uniti.

Il rapporto Adp sui posti di lavoro nel settore privato ha segnato infatti una crescita di 296.000 posti di lavoro, confermando un mercato resistente, nonostante i licenziamenti delle ultime settimane. Gli analisti avevano stimato un aumento di appena 133.000 posti di lavoro.

I servizi, d’altra parte, hanno continuato ad espandersi il mese scorso. Secondo i dati dell’Institute for Supply Management (Ism), il Pmi non manifatturiero è salito a 51,9, dal 51,2 di marzo. In chiave Fed la buona notizia, sorretta dall’aumento di nuovi ordini e dall’impennata delle esportazioni, è bilanciata negativamente dal fatto che le imprese hanno continuato a far fronte all’incremento dei prezzi input, segno che l’inflazione potrebbe rimanere elevata a lungo.

In questi minuti i principali indici di Wall Street sono poco lontani dalla parità, mentre prosegue la stagione delle trimestrali, che oggi si affida anche al rossetto. Estee Lauder, infatti, crolla del 19,5% ed è il peggior titolo dello S&P 500 poiché il produttore di rossetti MAC ha previsto un calo maggiore delle vendite e degli utili per l’intero anno.

Amplifon regina di Piazza Affari; tonfo di Lottomatica al debutto

Regina di Piazza Affari oggi è Amplifon ai massimi da un anno, grazie alla trimestrale e ai commenti positivi dei broker. Alla luce dei numeri Banca Akros ha portato la raccomandazione sul titolo ad “accumulate” con target di prezzo alzato a 36 euro, mentre Intermonte ha confermato “outperform” con target a 41 euro.

Le banche hanno fatto il pieno di acquisti a seguito della trimestrale oltre le attese di Unicredit e al miglioramento delle previsioni per il 2023 da parte dell’istituto guidato da Andrea Orcel. Tra i finanziari brilla Mediobanca, su cui si sono accesi nuovamente i riflettori dopo che Francesco Gaetano Caltagirone ha aumentato la sua partecipazione al 9,9%, come confermato da un portavoce. In questo modo Caltagirone consolida la sua posizione di secondo azionista, alle spalle della Delfin della famiglia Del Vecchio, anche se non è chiaro a quale fine, come scrive Equita. Forse si tratta di “un posizionamento in vista dell’assemblea di ottobre” che rinnoverà il cda.

In scia sono andati bene Finecobank +3,01%, Intesa +1,74%, Bper +1,72%.

Brilla di luce propria invece Leonardo +2,72%, su cui Moody’s ha alzato il rating a Baa3 con prospettiva stabile. La promozione – spiega l’agenzia di rating – “riflette la resilienza del gruppo durante la pandemia, una sostanziale riduzione della leva finanziaria e le solide prospettive di crescita del settore della Difesa”. Il colosso italiano dovrebbe continuare a beneficiare di condizioni di mercato favorevoli nei prossimi 12-18 mesi, in relazione al rischio geopolitico e all’aumento dei budget per la Difesa dei principali clienti.

La maglia nera delle blue chip va a Telecom, -4,43%, con il mercato sempre più scettico sulle prospettive della rete alla vigilia del cda che dovrebbe chiarire le intenzioni della società sulle offerte ricevute.

Arretra Stellantis, -1,82%, nonostante ricavi trimestrali oltre le attese.

Chiudono una seduta in retromarcia i titoli oil, in ribasso fin dalla vigilia con i cali del greggio.

Fuori dal paniere principale esordisce in picchiata Lottomatica, che perde l’8,89%. Un trader interpellato da Reuters sostiene che il mercato, in questo periodo, non apprezza il tipo di società, attiva nel mondo delle scommesse.

Spread in calo

La carta italiana attende le decisioni delle banche centrali con grande solidità: lo spread tra Btp decennale e Bund di pari durata scende a 187 punti base (-2,01%), con tassi in discesa rispettivamente a +4,11% e +2,25%

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