Alcune indiscrezioni sulla possibile vendita di Iveco (+8,32%) hanno scatenato oggi una pioggia di vendite sul titolo milanese e consentito a Piazza Affari di chiudere la settimana in bellezza, con una seduta in rialzo dello 0,46%, che porta l’indice a 40.311 punti base. Nel resto del continente e a Wall Street il clima è invece più fiacco, con gli investitori in cerca di nuovi spunti dopo i record toccati ieri dalla borsa di New York. A fare da volano è lo stato di salute dell’economia a stelle e strisce, certificato dai dati macroeconomici dei giorni scorsi e confermato oggi dal miglioramento della fiducia dei consumatori, ma i dazi, gli attacchi alla Federal Reserve e il caso Epstein allungano un’ombra sulla Casa Bianca e sulla propensione al rischio.
In Europa Francoforte chiude in calo dello 0,35%, Parigi e Madrid sono praticamente piatte, Amsterdam cede lo 0,29%. Fuori dalla zona euro Londra si apprezza dello 0,17%, mentre il premier Starmer corteggia i giovanissimi con il progetto di voto ai sedicenni. Secondo alcuni osservatori il mercato azionario britannico sembra aver invertito la rotta dopo anni di performance inferiori al resto d’Europa, soprattutto grazie all’accordo commerciale tra Regno Unito e Stati Uniti. E a proposito di dazi non ci sono invece novità rilevanti da segnalare sulle trattative Usa-Ue, mentre Bruxelles sottolinea che l’ultimo miglio di negoziati “è sempre il più impegnativo” e fonti stampa non escludano un’ulteriore proroga Usa, oltre il primo di agosto (per l’entrata in vigore di tariffe del 30%). Uno scenario inizialmente escluso dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Sull’azionario Usa arretra Netflix (-5,4%), nonostante gli ottimi dati trimestrali presentati ieri.
Dollaro in calo
Sulle prospettive economiche dell’area della moneta unica pesa il rischio dazi, ma anche la svalutazione del dollaro, oggi nuovamente in ribasso. L’euro in particolare tratta oltre 1,165 e guadagna circa lo 0,5%. Come ha osservato il ministro italiano all’economia Giancarlo Giorgetti “Siamo preoccupati…poiché l’indebolimento del tasso di cambio del dollaro Usa si sta cumulando all’effetto dell’aumento dei dazi commerciali”.
Il deprezzamento della divisa statunitense allarma inoltre la Banca d’Inghilterra, che avrebbe chiesto ad alcuni istituti di credito di testare la loro resilienza a potenziali shock del biglietto verde, ultimo segnale di come le politiche dell’amministrazione Trump stiano erodendo la fiducia negli Stati Uniti come fondamento della stabilità finanziaria. Lo riferisce Reuters citando tre fonti a conoscenza della situazione.
In queste ore sulla regina delle monete pesa poi il caso Epstein, dopo che il WSJ ha pubblicato una lettera oscena indirizzata al famigerato imprenditore e attribuita al presidente Trump. Quest’ultimo, giovedì sera, ha annunciato però che farà causa al giornale e al suo proprietario Rupert Murdoch. Nella notte inoltre ha dato ordine alla ministra della Giustizia Pam Bondi di desecretare e rendere pubbliche tutte testimonianze “pertinenti” fatte davanti al Grand Jury, la giuria del caso di traffico sessuale per cui il finanziere pedofilo fu condannato e finì in prigione.
Per quanto riguarda le monete digitali il bitcoin si muove piatto (118.418 dollari) nel giorno in cui Trump dovrebbe firmare il primo disegno di legge di regolamentazione delle criptovalute. Sul fronte Fed si registra oggi il volo della colomba Christopher Waller , indicato da alcuni come possibile scelta per sostituire Jay Powell alla presidenza. Per il conigliere Waller i tassi potrebbero essere tagliati anche questo mese, poiché “l’economia continua a crescere, ma il suo slancio ha subito un rallentamento significativo e i rischi per il mandato occupazionale sono aumentati”.
Petrolio in rialzo e la Ue sanziona ulteriormente la Russia
Tra le materie prime ritrova una certa baldanza il petrolio, che oggi si apprezza oltre l’1%, con il Wti a 68,54 dollari al barile e il Brent a 70,41 dollari al barile. Intanto l’Unione Europea ha approvato un diciottesimo pacchetto di sanzioni contro Mosca, con l’obiettivo di infliggere ulteriori danni all’industria petrolifera ed energetica del paese, abbassando ulteriormente il tetto del prezzo del greggio russo a 47,6 dollari al barile dai precedenti 60 dollari.
In un contesto che resta molto fluido per tante ragioni, dai dazi al quadro geopolitico, agli scandali, gli investitori si proteggono con l’oro, che oggi vede frazionali rialzi. Lo spot gold guadagna circa mezzo punto percentuale e mostra attualmente un prezzo di 3354,30 dollari al barile, dopo aver superato i 3360 dollari.
Piazza Affari, tutti pazzi per Iveco
Tutti pazzi per Iveco oggi in Piazza Affari, con il titolo del produttore torinese di camion e autobus che archivia una seduta da incorniciare. A eccitare gli animi questa volta non è la possibile vendita della divisione difesa, ma dell’intero pacchetto. Indiscrezioni Reuters sostengono infatti che la holding degli Agnelli-Elkann, Exor (+0,56% ad Amsterdam), sarebbe in trattativa per cedere Iveco al colosso indiano Tata Motors. Si ricorda che Exor è primo azionista della società con oltre il 27%, seguita da alcuni fondi, tra cui Acadian Asset Management con il 3,68% e Norges Vabk con il 3,65%.
Tra i gioielli della famiglia Agnelli crolla invece Stellantis, -3,18%, al termine di una settimana in altalena. Tra le migliori blue chip del giorno ci sono Leonardo +3,22% e Amplifon +2,75%. Le banche sono poco mosse, con l’eccezione di Bper (+1,84%) e Popolare di Sondrio (+1,26%), dopo le perdite dei giorni scorsi. Oil a due facce: Saipem è in progresso dell’1,91% e Tenaris è in ribasso, -1,31%.
Spread stabile e tassi in crescita
Il secondario continua a muoversi debolmente: lo spread tra decennale italiano e tedesco chiude intorno a 88 punti base, anche se i tassi crescono moderatamente e, in chiusura, il Btp è indicato al 3,58% contro il 2,69% del Bund.