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BORSE CHIUSURA 12 GENNAIO – Inflazione Usa in calo fa sperare in una Fed più morbida e l’Europa corre

Il calo dell’inflazione americana in linea con le attese rafforza l’euro e scalda più le Borse europee che Wall Street – A Piazza Affari brillano Iveco, Pirelli e Leonardo

BORSE CHIUSURA 12 GENNAIO – Inflazione Usa in calo fa sperare in una Fed più morbida e l’Europa corre

L’inflazione americana rallenta, come si aspettavano i mercati finanziari che oggi in Europa chiudono un’altra seduta positiva, mentre Wall Street, già zoppicante in avvio, procede contrastata (DJ +0,33%; Nasdaq -0,23%) a prova che la lotta tra Orsi e Tori non è ancora finita.

Piazza Affari chiude sotto i massimi di giornata, ma si apprezza dello 0,73% a 25.733 punti base, in sintonia con Francoforte +0,74%, Parigi +0,74%, Londra +0,91%. A guidare la fila è Madrid +1,14%, mentre a chiuderla è Amsterdam +0,42%.

Scende il dollaro, euro ai massimi da 8 mesi

L’attesa di una Fed meno aggressiva di quanto visto fin qui mette in ombra la prospettiva di una recessione e allontana gli investitori dal dollaro. L’euro tratta in progresso intorno a 1,08, ai massimi da otto mesi. I guadagni sono anche più solidi per lo yen, che cambia intorno a 130,12. A spingere la moneta nipponica sono le indiscrezioni del quotidiano ‘Yomiuri’, secondo cui Banca del Giappone potrebbe rivedere già la prossima settimana alcuni aspetti della propria politica monetaria ultra-accomodante, di cui teme gli effetti collaterali.

Tra le materie prime si apprezza il petrolio: Brent +1,5%, 83,93 dollari al barile; Wti +1,68%, 78,71 dollari al barile.

Il rendimento del Btp sotto il 4%

Gli acquisti premiano i titoli di Stato, soprattutto quelli della zona euro, confortati anche dal calo dei prezzi del gas, che resta sotto quota 70 euro al Mwh.

Festeggia soprattutto il Btp, con il rendimento del decennale benchmark indicato in chiusura a 3,98%. Scende anche il tasso dell’omologo tedesco a +2,12%, per uno spread stabile a 185 punti base (+0,47%).

Sono saliti ancora invece i tassi del titoli a 3 e 7 anni, collocati in asta in mattinata. Per il primo il rialzo è di 19 punti base al 3,26% e per il secondo di 16 punti base al 3,77%.

L’inflazione americana non delude

Negli Usa i prezzi al consumo in dicembre sono saliti del 6,5%, in linea con le attese degli analisti. È il dato più basso da 14 mesi e si confronta con +7,1% di novembre, +7,7% di ottobre, +8,2% di settembre. Su base mensile i prezzi sono calati dello 0,1%, in linea con le attese degli analisti e il segno meno è apparso per la prima volta da maggio 2020. Anche l’inflazione core appare in linea con il consenso (+5,7%).

Il mercato del lavoro poi si conferma solido: secondo il report settimanale sulle richieste di sussidi di disoccupazione c’è stato un calo a 205.000 per la settimana al 7 gennaio contro attese per 215.000.

A soppesare questi numeri sarà la Fed nella riunione del 31 gennaio-primo di febbraio, durante la quale valuterà in che misura aumentare nuovamente i tassi. Certo la metà di un’inflazione al 2% non sembra dietro l’angolo, ma il picco probabilmente è superato e secondo Patrick Harker, presidente della Federal Reserve Bank di Philadelphia, la fase finale della campagna di rialzo dei tassi della banca centrale è vicina.

La Bce invece, nel suo bollettino, ricorda che i tassi di interesse nella zona euro devono “ancora aumentare in misura significativa a un ritmo costante”.

I consumatori del blocco però cominciano a essere più ottimisti. Secondo un sondaggio della stessa Bce le loro aspettative sull’inflazione sono diminuite a novembre, ponendo fine a un’ascesa prolungata dovuta all’impennata dei prezzi dei generi alimentari e dell’energia che hanno causato un aumento del caro vita. I consumatori guardano con maggior fiducia anche al futuro dell’economia.

In Piazza Affari corre l’automotive

La lepre di Piazza Affari oggi è Iveco, che aggiunge un guadagno del +4,36% ai massicci rialzi da inizio anno. Il titolo resta sugli scudi grazie alle notizie su ordini importanti, come l’accordo quadro triennale per fornire fino a 150 autobus urbani completamente elettrici E-WAY a Busitalia.

Nell’automotive è in luce anche Pirelli, +1,75%, che ha concluso il collocamento presso investitori istituzionali internazionali del suo primo sustainability-linked bond per un importo complessivo di 600 milioni di euro. L’emissione ha visto una domanda pari a quasi 6 volte l’offerta, ammontata a circa 3,5 miliardi di euro. Il rendimento effettivo a scadenza è pari a 4,317%, corrispondente a un rendimento di 145 punti base sopra il tasso di riferimento (mid swap).

Tornano in verde inoltre Telecom, +1,54% e Leonardo +1,99%.

Tra i titoli oil è in denaro Tenaris +1,43%. Le utility si confermano positive, con il calo dei tassi dei titoli di Stato. Enel +1,37% festeggia anche il leggero rialzo del prezzo target di Goldman Sachs a 7,1 euro da 7 euro, con la conferma di acquisto delle azioni.

Bene Terna +1,34%, ma è in controtendenza Italgas  -0,18%.

Tra le banche torna in auge Unicredit +1,45%.

In fondo al listino ci sono titoli difensivi come Amplifon -1,98% e Campari -1,89%. Quest’ultima paga anche la retrocessione a ‘underperform’ di Exane Bnp Paribas e il taglio di target price a 11,55 da 12,15 euro di Deutsche Bank. Scende Diasorin -1,7%, mentre le prese di profitto colpiscono Interpump -1%-

Piatta Generali, -0,09%, dopo il taglio a “sell” da “neutral” di Ubs, visto che il titolo è salito di oltre il 24% negli ultimi tre mesi.

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