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Borse asiatiche ai massimi da 17 mesi

Nella mattinata l’indice azionario regionale si è posizionato ai massimi degli ultimi 17 mesi alla notizia di dati positivi sul fronte della manifattura Usa, che alimenta la fiducia per l’outlook della crescita economica del Paese americano.

Borse asiatiche ai massimi da 17 mesi

Borse asiatiche ancora sotto il segno positivo, dopo la ventata di ottimismo di ieri causata dall’accordo americano sul “fiscal cliff”. Nella mattinata l’indice azionario regionale si è infatti posizionato ai massimi degli ultimi 17 mesi alla notizia di dati positivi sul fronte della manifattura Usa. Una nuova notizia positiva dagli Stati Uniti, quindi, che alimenta la fiducia per l’outlook della crescita economica del Paese americano.

Rio Tinto, il secondo maggior gruppo minerario mondiale, è cresciuto dell’1,7% a Sydney, contemporanemante all’aumento dei prezzi dei metalli. L’australiana Aquarius Platinum è addirittura balzata del 16%, realizzando il maggior aumento in quattro anni, alla notizia che la fornitura di platino sudafricana diminuirà nel primo trimestre dell’anno. Samsung Electronics è invece calata dell’1,3% a Seul dopo essere stata citata in tribunale da InterDigital Inc per l’ennesima violazione di brevetto su una tecnologia legata agli standard degli ultimi modelli di telefonia mobile.

Più in generale l’indice MSCI Asia Pacific Excluding Japan ha fatto un balzo dello 0,1% a 476.55 alle 11:29 a Sydney, in un giorno in cui i mercati cinesi e giapponesi erano chiusi per vacanza e in un momento in cui il mercato di Hong Kong non era ancora aperto. L’australiano S&P/ASX 200 guadagnava lo 0,5% cosí come il neozelandese NZX 50. Il Kospi sudcoreano era invece in discesa, trascinato verso il basso dalla cattiva performance di Samsung.

“Ci aspettiamo un’accelerazione della crescita nel 2013 – commenta Gerard Minack, global strategist di Morgan Stanley a Sydney – Il recupero asiatico non dipende cosí strettamente legato alle decisioni dei policy makers e a venti contrari strutturali. Le azioni sono a livelli bassi rispetto agli ultimi trent’anni”.

Bloomberg

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