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Borse 27 agosto: le banche affondano Piazza Affari, la Francia rimbalza e Wall Street aspetta con ansia i conti di Nvidia

L’intenzione del Governo di chiedere un nuovo contributo alle banche nella prossima manovra di bilancio colpisce i principali titoli bancari di Milano su cui pesa anche l’incertezza della situazione economica e politica francese malgrado il rimbalzo in Borsa del Cac 40 dopo il forte ribasso di ieri. Wall Street aspetta i nuovi conti di Nvidia per capire se la bolla dell’IA è paura o realtà. Mercato obbligazionario in fermento

Borse 27 agosto: le banche affondano Piazza Affari, la Francia rimbalza e Wall Street aspetta con ansia i conti di Nvidia

Il rimbalzino di Parigi (+0,44%), non contagia oggi Piazza Affari, che chiude in calo dello 0,72% a 42.349 punti base, zavorrata ancora dai titoli bancari, dopo le indiscrezioni stampa sulla possibile richiesta del governo di un contributo nell’ambito della prossima legge di bilancio. Sul tema si è fatto sentire anche il vicepremier Matteo Salvini, secondo il quale, per la crescita economica, “tutti dovranno fare la loro parte”, soprattutto soggetti che l’anno scorso “hanno guadagnato 46 miliardi di euro”.

A livello generale il clima resta attendista sui mercati e Wall Street si muove in territorio cautamente positivo a poche ore dalla trimestrale di Nvidia (piatta) che verrà resa nota alla chiusura della borsa statunitense. Nel resto d’Europa sono negative: Francoforte -0,53% (con il calo a -23,6 punti della fiducia dei consumatori in Germania a settembre e la discesa del barometro Ifo sull’occupazione di agosto); Londra -0,12%: Madrid -0,66%. Si apprezza Amsterdam +0,31%. 

Prosegue la svendita di Oat, si alza lo spread anche tra Btp e Bund

Sul Cac 40, a Parigi, riprendono quota i titoli del lusso, che compensano il perdurante malumore dei bancari, mentre il presidente francese Emmanuel Macron ha cercato di fermare l’emorragia innescata dai timori di una crisi di governo  sottolineando che “la Francia è un Paese solido con un’economia solida… ma dobbiamo prendere in mano le redini del nostro destino”.

L’azionario oggi ha così respirato, ma la carta francese è rimasta sotto pressione. Lo spread tra Oat decennale e Bund di medesima durata è indicato in chiusura a 82 punti base (+5,24%), con tassi rispettivamente al 3,52% e 2,7%. L’avversione al rischio ha penalizzato oggi anche i Btp, che sulla lunghezza 10 anni vedono a loro volta ampliarsi lo spread con l’omologo tedesco a 91 punti base (+4,72%), mentre il rendimento è al 3,61%.

Rupia argina le perdite nel giorno dei dazi Usa al 50%. Euro debole 

Sul mercato dei cambi la rupia cerca di digerire l’avvio, da oggi, dei dazi al 50% sulle merci indiane che entreranno negli Usa. Il raddoppio delle imposte doganali è dovuto, almeno formalmente, ai massicci acquisti di energia russa da parte di Nuova Delhi. La moneta indiana limita comunque i danni a una perdita dello 0,12%, per un cambio di 1,1397.

Il biglietto verde appare ben intonato contro un paniere di valute, mentre prosegue lo scontro tra la Casa Bianca e la Fed, dopo il caso di Lisa Cook, la governatrice “licenziata” da Donald Trump e che ha deciso di ricorrere a vie legali. Un orizzonte che da un lato può danneggiare la reputazione Usa sui mercati, ma dall’altro fa sperare in una politica più accomodante da parte della banca centrale, qualora i governatori più vicini a Trump salissero a tre e in attesa del cambio della guardia al vertice dell’istituto.

Scivola l’euro, che tratta contro dollaro a 1,1588 (-0,46%), mentre Bloomberg scrive che l’Unione Europea sta cercando di accelerare l’iter legislativo entro la fine della settimana per eliminare tutte le tariffe sui beni industriali statunitensi, una richiesta avanzata dal presidente Donald Trump prima che gli Stati Uniti abbassino i dazi sulle esportazioni automobilistiche dell’Unione.

Tra le materie prime si riprende il petrolio, che valuta i contraccolpi delle politiche doganali Usa per il greggio russo. Il Brent si apprezza dello 0,91% a 67,31 dollari al barile (+0,91%), mentre il Wti sale a 63,98 dollari (+1,15%).

Piazza Affari, lusso e utility in evidenza, crolla Diasorin  

Nella giornata grigia, a Milano brilla il verde dei titoli del lusso: Moncler +2,33%, Cucinelli +0,97%, Ferrari +1,17%. Dal mondo delle grandi firme arriva inoltre la notizia che Giorgio Armani ha comprato la Capannina di Forte dei Marmi, lo storico locale che da 96 anni anima le serate dell’esclusiva meta del Tirreno. 

Tornando alle blue chip di Piazza Affari: sono in evidenza oggi Amplifon +2,04% e le utility a partire da Terna +1,45% e Italgas +1,57%. L’elenco dei ribassi si apre con Diasorin, -5,84%, che lascia sul terreno più di quanto ha guadagnato ieri grazie alla promozione di Morgan Stanley. Nella seduta odierna il titolo ha risentito della raccomandazione underweight (alleggerire) di Jp Morgan.

I titoli bancari sono praticamente tutti in rosso. Tra i peggiori Mps -2,69%, Bper -2,69%, Intesa -2,53%, Banca Mediolanum -2,28%. Unicredit però limita di danni a -0,3%, dopo che Citigroup ha riavviato la copertura con rating ’buy’ e un target price di 74 euro a seguito della ritocco al rialzo delle stime sugli utili, tenendo conto dell’apporto sui conti dell’aumento delle quota in Commerzbank e Alpha.

Prosegue la china discendente di Stellantis -2,84%, che ha congelato i suoi piani sulla guida autonoma. Fuori dal paniere principale si apprezza Fincantieri +1,46% (18,77 euro per azione), che nel corso della seduta ha aggiornato il suo record a 18,92 euro, con una capitalizzazione oltre i 6 miliardi di euro. Bene Avio, +4,84%, che progetta, sviluppa, e produce sistemi di propulsione. A fare da volano sono state le nuove commesse annunciate oggi con Ue e Usa.

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