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Borsalino, Haeres Equita punta all’Aim in 5 anni

La società si è aggiudicata gli asset aziendali con un offerta da 6,4 milioni. L’imprenditore svizzero Philippe Camperio punta ad ampliare la produzione trasformando la storica fabbrica di cappelli a un marchio di moda rivolto anche a donne e giovani. Salvi 130 posti di lavoro

Borsalino, Haeres Equita punta all’Aim in 5 anni

La storica azienda di cappelli Borsalino, da poco rilevata da Haeres Equita, potrebbe sbarcare a Piazza Affari nel giro di 4-5 anni. A fare il punto sui programmi della società è stato Philippe Camperio, presidente esecutivo di B Collective e di Haeres Equita all’indomani della gara per le offerte degli asset dell’azienda di Alessandria. “La quotazione sull’Aim a Londra e Milano – ha detto – è molto probabile” e l’orizzonte temporale per questo progetto è “di 4-5 anni” ma “siamo un team di investitori privati, non siamo sotto pressione”.

Philippe Camperio ha poi spiegato la filosofia di rilancio del marchio, uno dei più famosi del Made in Italy, che nel 2017 ha realizzato ricavi per 17,5 milioni di euro. “Sono stati tre anni complicati – ha detto il manager ricordando le alterne vicende dell’azienda –  ora guardiamo al futuro con un business plan molto forte”. Borsalino oggi ottiene “la maggior parte delle entrate qui in Italia, vogliamo sviluppare le vendite all’estero”. Il focus sarà anche su Giappone e Usa. Il giro d’affari negli Stati Uniti, ad esempio, è di un milione di dollari l’anno “invece dovremmo realizzare un milione solo a New York” sorride l’imprenditore italo-svizzero, che parla di nuovi punti vendita: uno in più all’anno (adesso le boutique sono nove), partendo dalla Grande Mela. Nel mirino anche la Cina, mentre la diversificazione di prodotti a marchio Borsalino “non e’ esclusa ma arriverà eventualmente, al termine di questo primo business plan, in cui l’azienda si concentrerà sul core business”.

La produzione annuale di Borsalino, infatti, è di 150mila cappelli, l’ambizione è di moltiplicarla “cinque volte nei prossimi cinque anni”. Se Borsalino è stato un marchio strettamente legato al fascino maschile, ora il focus non sarà solo sui modelli da uomo ma anche per donna e giovani per dare al brand “un’immagine più contemporanea, da una classica azienda di cappelli a un marchio di moda”.

Sul fronte assunzioni, dopo aver salvato gli oltre 130 posti di lavoro nello stabilimento di Alessandria, l’organico è previsto in crescita del 5-10% all’anno sul lato produzione (concentrata tutta in Italia, fornitori compresi). L’ultimo tassello è il rafforzamento dell’e-commerce, con il lancio del nuovo portale in autunno e l’idea di far salire le vendite online fino al 15-20% (dal 2-5% attuale).

Haeres Equita, controllata al 100% in Italia da B Collective, gestisce le attività di Borsalino da dicembre 2015, ha vinto il 12 luglio l’asta, guidata dai curatori fallimentari di Borsalino, per l’acquisizione di alcuni asset dell’azienda dove si è presentata come unico offerente. L’assegnazione diventerà definitiva in 10 giorni. Le attività acquisite comprendono lo stabilimento di produzione di Spinetta, in provincia di Alessandria, tutti i macchinari e le attrezzature, i contratti di lavoro e i diritti delle boutique di vendita al dettaglio. Haeres Equita è già proprietaria del marchio.

Il nuovo proprietario ha messo sul piatto 6,4 milioni di euro per aggiudicarsi l’asta ma la cifra complessiva dell’operazione, secondo Radiocor, supera i 10 milioni di euro, in quanto Haeres Equita in precedenza aveva firmato un accordo transattivo con i curatori fallimentari di Borsalino per chiudere alcuni vecchi contenziosi civili ancora pendenti.

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