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Borsa sulla parità: il rialzo delle banche salva Piazza Affari

Piazza Affari chiude attorno alla parità mentre finiscono in leggero ribasso i listini azionari europei – A Milano vanno in controtendenza le banche che mettono a segno discreti rialzi con Mps, Banco Popolare, Bper e Bpm – Vendite invece su Tenaris, Cnh, Eni, Telecom Italia, Mediaset e Saipem – I mercati tornano a fidarsi della Grecia

Borsa sulla parità: il rialzo delle banche salva Piazza Affari

Lo stabilizzarsi della situazione di Atene, che lunedì si prepara a riaprire la Borsa, assieme allo sprint dei listini asiatici ha permesso alle piazze europee di chiudere una giornata di calma consolidando i rialzi di ieri innescati dallo sblocco della situazione greca e dall’intervento di Mario Draghi.

Il Ftse Mib ha chiuso sulla parità in leggero ribasso a -0,07% con lo spread Btp-bund in calo a 119 punti base. Bankitalia ha rivisto al rialzo le stime per la crescita italiana prevedendo anche una ripresa dei prezzi al consumo: il Pil è visto al rialzo dello 0,7% nel 2015 e dell’1,5% nel 2016. L’occupazione salirebbe parallelamente all’11,9% nel 2016 dal 12,6% del 2014.

Leggeri cali anche sugli altri principali listini europei: Londra -0,4%, Francoforte -0,47%, Parigi -0,03%. Oggi, dopo il via libera dei Parlamenti nazionali (tra cui il Bundestag), i ministri delle finanze della zona Euro hanno dato il loro via libera formale al terzo piano di salvataggio per la Grecia.

Ora, mentre il prestito ponte da 7 miliardi permetterà alla Grecia di far fronte alle scadenze più urgenti, si apre la fase per il negoziato di un memorandum di intesa con il dettaglio delle riforme macroeconomiche e la “condizionalita’” sulle scelte di politica economica e di bilancio.

Il vicepresidente della Commissione europea ha detto che la sostenibilità del debito pubblico, su cui è intervenuto sia il Fmi sia Draghi ieri (nell’ottica di una sua necessaria riduzione) “sarà parte del negoziato sul prestito triennale alla Grecia”. Dall’Asia è arrivato un ulteriore segnale di incoraggiamento: dopo i crolli dei listini e i timori di una bolla dei prezzi, gli interventi decisi dalle autorità cinesi hanno sortito per ora gli effetti sperati.

Shanghai ha chiuso in rialzo del 3,5%, Shenzen +5%. Tokyo +0,25% sulla scia del dollaro forte. Il biglietto verde ha iniziato un rafforzamento che lo ha portato ai massimi di tre settimane nei confronti dello yen e in rialzo sull’euro (il cambio euro dollaro è sceso sotto 1,08 e ha chiuso a 1,0855 -0,18%) sulle parole di Janet Yellen di mercoledì rafforzate dall’andamento dei dati dell’inflazione pubblicati oggi.

Negli Stati Uniti l’indice dei prezzi al consumo e’ salito dello 0,3% mensile in giugno, confermando le attese degli analisti e quindi la prospettiva che la Fed decida di aumentare i tassi entro fine anno. Sul fronte macroeconomico ha invece deluso le attese l’indiche dell’Università del Michigan che è sceso a 93,3 punti. Il petrolio Wti continua a cedere terreno e oggi cala dell’1,10% a 50,35 dollari al barile.

Wall Street ha aperto la seduta contrastata. Il Dow Jones cede lo 0,4% e l’S&P500 scivola dello 0,05%. Vola però il Nasdaq che segna un nuovo record intraday e al momento guadagna lo 0,66%. A sostenere il listino tecnologico, già ieri spinto al rialzo da Netflix (-0,09%) ed eBay (-0,17%), oggi è Google (+14,14%) spinto dai conti sul trimestre nettamente migliori delle attese. Acquisti anche su Facebook.

A Piazza Affari i ribassi sono guidati dai titoli legati all’oïl: Tenaris -2,08%, Saipem -1,85%. Vendite anche su Cnh -1,58% dopo che Volvo ha tagliato i target di vendita in Cina e Sud America. Autogrill -1,13% e Mediaset -1,11%. Si muove in controtendenza tra i migliori del Ftse Mib Stm +1,22% e scattano le banche: Banco popolare +1,19%, Bmps +0,86%, Bper +0,84%, Bpm +0,65%. Per Bankitalia migliora la redditività delle maggiori cinque banche italiane.

Nel Bollettino economico Bankitalia rileva che il Roe è cresciuto di circa tre punti percentuali, al 6,6% annuo rispetto allo stesso trimestre del 2014. La lieve contrazione del margine di interesse (-1,3%), scrivono gli economisti di via Nazionale, riconducibile alla diminuzione dei volumi, e’ stata più che compensata dall’incremento dei ricavi da commissioni (+9,7%) e dei proventi dell’attività di negoziazione.

A2A chiude invariata a 1,165 euro dopo una giornata iniziata con realizzi e continuata con il ritorno degli acquisti che l’hanno riportata sui massimi dell’anno a 1,17 euro Il mercato guarda alle fusioni, in particolare sull’integrazione con Lgh, la multiutility dei Comuni di Cremona, Lodi, Pavia, Rovato e Crema. Fuori dal Ftse Mib seduta brillante per Saras +9,71 dopo la promozione degli analisti di Barclays che hanno alzato il target price a 2,2 euro dai precedenti 2 euro (e confermato giudizio overweight). La decisione è legata all’aspettativa di un incremento dei margini di raffinazione nei prossimi trimestri. Bene anche Brunello Cucinelli +3,95% dopo i risultati del semestre. Ieri Cucinelli ha infatti reso noto di aver chiuso il periodo con ricavi netti per 200,3 milioni, in crescita del 13,9% rispetto allo stesso periodo del 2014.

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