La carne al fuoco è tanta, ma le Borse preferiscono la prudenza. A Piazza Affari gli occhi sono puntati su Piazzetta Cuccia. L’assemblea di Mediobanca ha bocciato l’ops su Banca Generali, una decisione che avrà riflessi diretti anche su Mps e sul Leone. Dopo l’esito del voto il Ftse Mib continua a salire (+0,19%) trainato da Leonardo, ma perdere quota 43mila punti guadagnata nel corso della mattinata.
Da Jackson Hole ai timori sulla bolla dell’IA
Per il resto, l’attenzione dei mercati internazionali è rivolta verso il Wyoming dove oggi si apre l’annuale simposio di Jackson Hole. Il momento clou arriverà venerdì, quando a salire sul palco sarà il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell. Nell’attesa, sono stati pubblicati nella serata di mercoledì i verbali dell’ultimo meeting del Fomc dai quali emergono le differenze di vedute tra i banchieri nel corso dell’ultima riunione, con Michelle Bowman e Christopher Waller favorevoli a un taglio dei tassi di un quarto di punto, mentre gli altri hanno appoggiato il mantenimento al 4,25-4,50%. Gli effetti dei dazi sull’economia e l’inflazione statunitense sono tutti da valutare, ma per i due “dissidenti” è improbabile un’inflazione persistente e, per questo, sono maggiormente preoccupati per il mercato del lavoro, al contrario dei colleghi sempre preoccupati per l’andamento dell’inflazione. La Federal Reserve ha finora lasciato i tassi d’interesse invariati, nel 2025, ma secondo il FedWatch Tool del Cme Group, ci sono al momento l’82,9% di possibilità (era l’85% mercoledì) che la Fed tagli i tassi di 25 punti base alla prossima riunione, in programma a settembre.
E dagli Stati Uniti arriva anche uno studio del Mit di Boston che fa tremare le big tech attive nell’IA: secondo la ricerca, basata su qualche centinaio di interviste a manager e lavoratori, solo il 5% di programmi d’investimento delle imprese in IA generativa sta creando valore, per milioni di dollari. Ma nel 95% dei casi non ci sono ritorni apprezzabili. Percentuali che riportano alla mente le parole di Sam Altman, numero uno di OpenAi, secondo cui gli investitori sarebbero “troppo eccitati” e “probabilmente perderanno molti soldi”. Lo studio shock del Mit, tra l’altro, sta avendo pesanti ripercussioni sulla Borsa a stelle strisce dove sale lo spauracchio “bolla”: il Nasdaq ha ceduto l’1,4% martedì e lo 0,67% mercoledì, mentre lo S&P 500 ha visto andare in fumo mille miliardi in quattro sedute. Sull’azionario, Palantir segna -20% rispetto al suo record, mentre Nvidia ha registrato un calo del 5% in due giorni.
Sullo sfondo restano i timori per le guerre in corso, da quella in Ucraina, con i dubbi della Russia sui negoziati di pace promossi da Donald Trump, fino al Medio Oriente, dove l’esercito israeliano ha iniziato l’occupazione da Gaza City e ha annunciato l’intenzione di spaccare in due la Cisgiordania.
In questo contesto, le Borse europee viaggiano prudenti. Parigi è sotto la parità (-0,2%), mentre Madrid, Amsterdam, Francoforte e Londra viaggiano invariate.
Borsa 21 agosto: a Piazza Affari occhi su Mediobanca
Più effervescente il clima Milano dopo l’esito dell’assemblea di Mediobanca, che ha bocciato l’offerta da 6,5 miliardi su Banca Generali, che aveva come contropartita il 13,1% di Generali in mano a Piazzetta Cuccia. Ripercussioni sui titoli coinvolti nell’operazione: le azioni Mediobanca cedono lo 0,19%, mentre Banca Generali scivola dell’1,3%. Acquisti sulle Generali (+0,9%) che, dato il risultato, non perderà un asset strategico per la compagnia. Il titolo Mps cede invece lo 0,79%, con il mercato ormai sempre più convinto che sia necessario un rilancio.
A spingere al rialzo il Ftse Mib ci pensa Leonardo, che dopo il tonfo di martedì, oggi si piazza in vetta al Ftse Mib con un rialzo del 3,6%. JP Morgan ha incrementato a 55,50 euro per azione (dai precedenti 47,50 euro) il target price sulla società della difesa, confermando la raccomandazione “Overweight” sul titolo.
Sugli scudi anche Stmicroelectronics (+1,47%), Prysmian (+1,29%) e Saipem (+1,98%). Deboli Campari (-1,1%), Buzzi (-0,87%, Moncler (-0,81%) e Stellantis (-0,69%).
Gli altri mercati: salgono petrolio e gas
Sul valutario, l’euro si attesta a 1,165 sul dollaro da 1,1661 della vigilia. Nell’energia il gas è sopra i 32 euro al megawattora, mentre il petrolio continua a salire dopo la riduzione delle scorte Usa: il Brent segna +0,87% a 67,42 dollari al barile, il Wti è sopra i 63 dollari con un rialzo di oltre l’1%.
Infine, lo spread tra Btp e Bund è a 84 punti base, con il rendimento sul decennale italiano benchmark al 3,578%.
(Ultimo aggiornamento: ore 11.31 di giovedì 21 agosto).