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Borsa: lo stop al vaccino anti-Covid non ferma il rimbalzo dei listini

Listini positivi in attesa della Bce e dell’avvio di Wall Street – A Milano bene tlc e utilities, in rosso gli industriali. Mediaset cade e poi recupera – Il Tesoro colloca 7 miliardi di Bot, petrolio in rialzo

Borsa: lo stop al vaccino anti-Covid non ferma il rimbalzo dei listini

Minirimbalzo per le Borse europee che tentano di recuperare le perdite di ieri, 8 settembre, in attesa della riunione della Bce giovedì e dell’avvio – positivo secondo i futures – di Wall Street.

I listini hanno deciso di ignorare la battuta d’arresto del vaccino anti Covid-19 sviluppato da Astrazeneca insieme all’università di Oxford. La società farmaceutica ha deciso di sospendere i test, arrivati in fase avanzata, dopo la reazione avversa manifestata da un partecipante durante lo studio.

A metà giornata, la piazza migliore è Francoforte, in rialzo di quasi l’1%. Seguono Parigi (+0,74) e Madrid (+0,3%). Fuori dall’Ue viaggia sostenuta Londra (+0,9%), che continua a sfruttare la debolezza della sterlina dovuta ai timori su un possibile no deal. 

Milano, dopo la chiusura pesante di ieri (-1,81%), guadagna lo 0,54% a quota 19.484, spinta al rialzo dagli acquisti su Inwit (+4,91%) e Diasorin (+3,4%). Positive le utilities, con Snam ed Enel che guadagnano rispettivamente il 2,33% e l’1,93%, bene Telecom Italia (+1,5%)

In coda al listino gli industriali: Leonardo -2,39%, Cnh -1,3%). Deboli le banche: la peggiore è Banco Bpm (-1,25%); ribasso anche Unicredit (-0,47%). 

Fuori dal listino principale, dopo un avvio fortemente negativo, gira in positivo (+0,8%) Mediaset, che ha pubblicato conti semestrali caratterizzati da una perdita di 18,9 milioni di euro e da ricavi in calo del 21%. La semestrale pesa su Tod’s, in ribasso del 6,4%. Sorride invece Astm (+7,6%) dopo che Ardian ha comprato l’1,6% delle quote a 21 euro per azione, a premio rispetto ai prezzi attuali. 

Passando all’obbligazionario, il Tesoro ha emesso oggi 7 miliardi di titoli a 12 mesi, con un rendimento pari a -0,225%. Buona la risposta del mercato: la domanda è arirvata a quota 12,9 miliardi di euro, con un rapporto tra domanda e offerta pari a 1,84. Lo spread sul decennale scende a 149 punti base (-2,85%). 

Tenta di rialzare la testa il petrolio, dopo che ieri ha chiuso sotto i 40 dollari al barile, ai minimi da tre mesi: il brent sale dell’1,26% a 40,28 dollari.

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