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Borsa, il Pil Usa frena i ribassi ma non li cancella

Malgrado l’aumento oltre il previsto del Pil Usa in Borsa prevalgono le vendite – Tutti in rosso i listini europei, tranne Londra – Piazza Affari perde lo 0,38% – Ancora in rosso Ferragamo ma anche Eni,Saipem e Unipol – In controtendenza Mediaset, che guadagna più del 4%, Campari, Moncler e Leonardo

Le principali borse europee chiudono in ribasso, con l’eccezione di Londra (+0,4%), mentre i grandi del G7, riuniti a Taormina, si confrontano sul futuro del mondo. Milano perde lo 0,38%, 21.210 punti, fiaccata dai finanziari e dagli energetici. Pesa l’incertezza sul salvataggio delle banche venete da un lato e, dall’altro, lo scivolone del petrolio di ieri. Non basta l’attuale recupero del Brent (+0,44%, 52 dollari al barile) a scaldare i titoli del settore. Fra i titoli positivi si segnala invece il boom di Mediaset, +4,17%, con la messa in moto dell’assegnazione dei diritti di calcio per la serie A, attesa dopo l’estate. 

In linea con Milano, chiude Madrid -0,31%; seguono Francoforte – 0,15% e Parigi -0,1%. Wall Street apre incerta, dopo i record della vigilia, in attesa del lungo weekend, con la borsa chiusa lunedì per il  Memorial Day. L’economia americana in ogni caso cresce dell‘1,2% nel primo trimestre dell’anno, in misura superiore alla previsioni. Un dato che rinfranca i listini europei, in parziale recupero nel pomeriggio sulle perdite della mattinata. L’euro cede lo -0,23%, sul dollaro e scambia a 1,11. Oro in ripresa a 1266,51 dollari l’oncia (+0,86%).

Nell’obbligazionario risale lo spread fra decennale italiano e tedesco: +1,03%; 176.20 punti base; rendimento 2,10%, mentre in Italia, a maggio, peggiorano il clima di fiducia dei consumatori e delle imprese.

Fra le blue chip italiane scende Ferragamo, -1,68%, per la terza seduta consecutiva con i tagli di stime e target price da parte degli analisti, dopo che il management ha confermato un outlook cauto e detto che il 2017 sarà un anno transitorio.

Deboli anche i bancari, con Intesa che perde l‘1,58%; Unicredit -1,19%; Bper -1,16%; Mediobanca -1,49%. Le vendite colpiscono Unipol -1,81%. Petroliferi in caduta libera: Eni -2,32%; Saipem -2,05%; Tenaris -1,48%. Giù anche Italgas -1,52%, dopo la retrocessione da parte di Goldman Sachs a ‘neutral’ e la rimozione del titolo dalla “buy list” paneuropea.

Sugli scudi sale invece Mediaset (+4,17) e, secondo Reuters, dietro a quest’esuberanza potrebbe esserci un retroscena politico. “Un trader – scrive l’agenzia di stampa – cita un report di un banca d’affari italiana secondo cui un eventuale patto fra Silvio Berlusconi e Matteo Renzi farebbe bene al Biscione sensibile a quello che succede nel mondo della politica”. Seduta da incorniciare per Campari +2,22%; Moncler +2,7%; Leonardo +2,11%; Cnh +1,48%; Prysmian +1,49%.

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