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Borsa, Fugnoli: “Il rialzo continuerà, ecco perché”

Secondo lo strategist di Kairos, l’andamento positivo dei mercati proseguirà almeno fino a metà del 2020, principalmente grazie alle politiche monetarie espansive, poi però qualcosa potrebbe cambiare: ecco perchè

Borsa, Fugnoli: “Il rialzo continuerà, ecco perché”

L’andamento positivo del mercato azionario è destinato a continuare? “Per capirlo bisogna analizzare le ragioni dei rialzi”, spiega Alessandro Fugnoli, strategist di Kairos, nell’ultimo episodio della video-rubrica Al quarto piano.

“Partiamo da tre fattori – continua l’economista – Il primo è la combinazione delle trattative Usa-Cina sui dazi e UK-Ue su Brexit: entrambi i negoziati hanno creato volatilità sui mercati, ma il loro peso si può quantificare in un 4-5% all’insù o all’ingiù a seconda dell’andamento delle trattative. Al momento stanno andando bene, ma chiaramente questo non basta a spiegare un rialzo da inizio anno che supera il 20%”.

Il secondo fattore tenuto maggiormente in considerazione dagli operatori è l’andamento della crescita economica, “che in realtà nell’ultimo anno è scesa – prosegue Fugnoli – Un anno fa gli Usa crescevano a una velocità superiore al 3%, mentre oggi sono all’1%. L’Ue era in stagnazione, quasi recessione, e oggi è ancora nella stessa situazione. Anche l’Asia ha rallentato. Quindi anche questo fattore non spiega l’andamento dei mercati”.

Per quanto riguarda gli utili delle imprese, lo strategist di Kairos rileva che “negli Stati Uniti sono leggermente inferiori a quelli di un anno fa, mentre in Europa sono leggermente superiori”. Altro buco nell’acqua.

Ma allora come si spiega il rialzo dei mercati? Secondo Fugnoli, la vera ragione va ricercata nella “politica monetaria, sia per il taglio dei tassi, sia per la ripresa del Quantitative easing. Un anno fa non solo i tassi in America erano più alti di tre quarti di punto, ma le attese erano di ulteriori rialzi. Poi sono arrivati tre tagli dei tassi. In più il Qe è ripreso negli Usa – in forma leggermente diversa rispetto all’Europa, ma è pur sempre Quantiative easing – mentre un anno fa eravamo in Quantiative tightening, cioè la Fed ritirava liquidità dal mercato”.

A questo punto torniamo alla domanda iniziale: il rialzo durerà? “Il fattore principale, cioè la politica monetaria, non cambierà – risponde l’analista – anche se il Pil dovesse riaccelerale. Quanto agli utili, è prevista una modesta ripresa, così come per l’andamento dell’economia globale. Questi tre fattori indicano che il mercato dovrebbe tenere le posizioni che ha acquisito e forse migliorarle ancora nei prossimi mesi”.

C’è però un fattore negativo che il mercato inizierà a scontare solo dalla seconda metà dell’anno prossimo: “Si tratta dell’incertezza politica legata alle presidenziali americane – conclude Fugnoli – che porta con sé la possibilità che il Paese guida dei mercati mondiali cambi radicalmente le sue politiche economiche. Questo creerà volatilità e forse interromperà il rialzo, ma per il momento le condizioni sono ancora favorevoli”.  

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