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Borsa: Diasorin in rosso, pesa indagine su test sierologici

Titolo in calo a metà giornata dopo la notizia dell’indagine della Procura di Pavia sull’accordo tra la società e il policlinico San Matteo sui test sierologici e molecolari – L’ad Carlo Rosa tra gli indagati

Borsa: Diasorin in rosso, pesa indagine su test sierologici

Diasorin in rosso in Borsa dopo le notizie relative alle indagini della Procura di Pavia sull’ad della società, Carlo Rosa, e sui vertici della Fondazione IRCCS San Matteo.

Alle 12.55 il titolo perde l’1,85% a 175 euro (Ftse Mib – 0,9%) dopo aver toccato un minimo intraday pari a 174,10. Una battuta d’arresto che si inserisce in un periodo fortemente positivo per le azioni del gruppo. Diasorin, proprio per via del suo core business (immunodiagnostica e diagnostica molecolare), è stata tra le società che ha retto meglio le bordate della pandemia di coronavirus, realizzando da inizio anno la miglior performance in assoluto tra i titoli del listino principale. Da gennaio le azioni dell’azienda piemontese hanno guadagnato oltre il 50% del loro valore, salendo da 115,8882 a oltre 175 euro, con una capitalizzazione di 9,599 miliardi.

A spingere le vendite odierne, come detto, è la notizia relativa alle indagini della Procura di Pavia sull’accordo stipulato ad aprile tra il Policlinico San Matteo di Pavia e la società di diagnostica riguardante lo sviluppo di test sierologici e molecolari per la diagnosi dei contagi da Covid-19. Tra gli indagati figurano oltre all’amministratore delegato di Diasorin, Carlo Rosa, anche il direttore generale ed il direttore scientifico della Fondazione IRCCS San Matteo di Pavia e il responsabile del Laboratorio di Virologia Molecolare dello stesso istituto. 

I reati ipotizzati dagli inquirenti sono turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e peculato i reati ipotizzati dagli inquirenti.

Secondo la Procura, Diasorin sarebbe stata favorita a discapito di potenziali concorrenti “trasferendo ad essa tutti i risultati delle attività di ricerca e sperimentazione effettuate dalla Fondazione IRCCS San Matteo di Pavia, nel settore dei test sierologici per la diagnosi di infezione da Covid-19″. L’accordo tra le parti, si legge nella nota della Procura “veniva stipulato senza gara rendendo possibile un vantaggio economico per l’impresa piemontese”. 

Ulteriori accertamenti sono in corso per delineare i rapporti economico commerciali esistenti tra Diasorin, Fondazione Istituto Insubrico di Ricerca per la Vita e la società Servire S.r.l. tutte operanti presso l’Insubrias Biopark di Gerenzano. L’indagine prende il via dalla denuncia di una società concorrente di Diasorin. 

A inizio giugno, il Tar della Lombardia aveva annullato l’accordo tra il Policlinico e Diasorin accogliendo il ricorso presentato da Technogenetics.
“Io ribadisco la correttezza dell’operato del Policlinico San Matteo, come chiarito anche dal  Consiglio di Stato, e ho piena fiducia nella magistratura inquirente”, ha detto il presidente dell’Irccs pavese, Alessandro Venturi all’Adnkronos Salute. Venturi è tra gli indagati insieme al resto dei vertici  dell’Irccs. “Penso che ogni cittadino in uno stato di diritto si debba sentire  tutelato e non minacciato quando la magistratura indaga. Per noi è  così. Non abbiamo nulla da nascondere e siamo a disposizione per  chiarire la vicenda”, assicura Venturi.

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