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Borsa debole, Finmeccanica e Mediolanum superstar. Le banche girano in territorio negativo

Finale in ribasso (-0,18%) per Piazza Affari, anche se brillano Mediolanum e Finmeccanica (sulle attese di cessione di Ansaldo Energia, con la sfida tra Siemens e una cordata italiana che sta entrando nel vivo) – Bene A2A sull’ipotresi di un’uscita dal settore delle tlc – Le banche hanno girato in territorio negativo: resta l’incertezza sulla Spagna

Borsa debole, Finmeccanica e Mediolanum superstar. Le banche girano in territorio negativo

Domani il ministro tedesco dell’Economia, Philipp Roesler, volerà a Madrid per una visita di due giorni. Secondo indiscrezioni, a Madrid sarà affrontato anche il tema di un eventuale ricorso del governo di Mariano Rajoy all’aiuto del fondo salva-Stati Esm e aumentano le attese per un’imminente richiesta di aiuti europei della Spagna (che farebbero scattare anche lo scudo di Draghi). Ma Rajoy, che avrebbe nuovamente smentito secondo l’agenzia di stampa spagnola Europa Press una richiesta di aiuti nel week end, tergiversa e c’è chi si attende che non scioglierà la riserva almeno fino alle elezioni regionali del 21 ottobre, se non addirittura a fine novembre con le elezioni della Catalogna. Su questa linea diverse fonti comunitarie, che hanno escluso oggi la possibilità che Madrid presenti entro il fine settimana una richiesta di aiuti. I mercati, dopo una gionata in leggero territorio positivo, hanno chiuso deboli: Milano -0,17%, Francoforte -0,28%, Parigi -0,6% e Londra -0,19%.

Lo spread Btp-bund scende in intraday a 351 punti base per poi riportarsi a ridosso di quota 358 contro i 361 punti dell’apertura. Il rendimento, in mattinata sceso sotto il 5%, è al 5,07%. In calo sull’apertura il differenziale Bono-bund a 429 punti.

Wall Street, dopo un’apertura positiva, si muove contrastata alla chiusura dei mercati europei. L’indice Ism di New York è salito in settembre a quota 52,9 punti da 51,4 in agosto battendo le attese degli analisti. L’euro sale sul dollaro a 1,2953 (+0,49%). Oggi la Banca centrale australiana ha tagliato i tassi di interesse di un quarto di punto al 3,25% per spingere la crescita, al livello più basso dal 2009. Il petrolio Wti ritraccia a 92,41 dollari il barile e anche l’oro a 1.718 dollari l’oncia.

A Piazza Affari sprint di Mediolanum +3,39% e di Finmeccanica + 3,24% che vola sulle attese di cessione di Ansaldo Energia, dove il confronto tra Siemens e la cordata italiana sta entrando nel vivo. A2a +2,54% sull’ipotesi di uscita dal settore delle tlc con l’esercizio della put (nei confronti di F2i) sul 25,7% di Metroweb e con la cessione della maggioranza della bresciana Selene. Grazie a queste due operazioni A2A potrebbe migliorare la posizione finanziaria netta. In luce la galassia Fiat con la Exor che guadagna l’1,96% e Fiat +1,88% che ha ingranato la quinta dopo i risultati di vendita negli Usa a settembre: +51% con la Fiat 500 che registra vendite record; il marchio Chrysler +12%, il miglior settembre dal 2007 e il trentesimo mese consecutivo di aumento delle vendite su base tendenziale.

In fondo al Ftse Mib Telecom Italia -2,34% sulle voci di un’inchiesta delle autorità di Borsa su Tim Brasil, Mediaset -1,37%, Mps -1,20%, Stm – 1,19% e Saipem -1,16%. Eni cede lo 0,35% a 17,28 euro nonostante JP Morgan abbia confermato il giudizio “Overweight” con un Target Price di 21,50 euro.

Le banche dopo una giornata in territorio positivo hanno invertito la rotta scivolando sotto la parità: Unicredit -0,54%, -0,08% Intesa. Oggi dalla conferenza dell’Abi Securitisation and Covered Bonds Conference è emerso che nei primi otto mesi del 2012 le banche italiane hanno emesso bond garantiti (covered bond) per 43 miliardi di euro, un dato superiore all’intero 2011. Sul fronte europeo oggi il rapporto Liikanen, realizzato per la Commissione Ue dal gruppo di alto livello di esperti guidato dal governatore della Banca centrale finlandese Erkki Liikanen sulla riforma del sistema bancario Ue, ha rilevato che è “necessaria” una “separazione legale” all’interno dei gruppi bancari delle attività più a rischio da quelle meno a rischio come i depositi. In questo modo le banche sarebbero “più trasparenti” e anche più facile effettuarne la vigilanza e gestirne le crisi.

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