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BORSA CHIUSURA 25 NOVEMBRE 2022: Lo spread risale, Piazza Affari sulla parità, Wall Street part time

Risale il differenziale Btp-Bund e cala leggermente il petrolio – Borse deboli e oggi Wall Street solo a mezzo servizio

BORSA CHIUSURA 25 NOVEMBRE 2022: Lo spread risale, Piazza Affari sulla parità, Wall Street part time

Una seduta incolore chiude un’altra settimana positiva dei listini europei, mentre qualche piccola vendita si è fatta sentire sull’obbligazionario dopo i recenti guadagni proprio nel giorno dei saldi del Black Friday che inaugura le spese natalizie negli Usa e, per emulazione, in Europa offrendo un quadro in tempo reale dell’umore dei consumatori. 

Borsa: chiusura 25 novembre

Scarne sono state le indicazioni provenienti da Wall Street che oggi è tornata agli scambi per poche ore e senza grande entusiasmo. La Borsa di New York, contrastata in avvio, si sta muovendo poco distante dalla parità (DJ +0,5%, Nasdaq -0,5%), preparandosi a chiudere i battenti a fine mattinata, in questo lungo weekend inaugurato ieri dalla festa del Ringraziamento.

Piazza Affari è praticamente invariata, -0,05% (24.718 punti base), come Amsterdam +0,03%, Francoforte +0,02% e Parigi +0,08%. Sono moderatamente positive Londra +0,32% e Madrid +0,32%. Nel piatto panorama si fa notare il tonfo di Credit Suisse, ai minimi storici con una perdita del 5,72%, in scia dei piani di aumento di capitale e dei risultati deboli pubblicati questa settimana. Scarso l’ottimismo nei titoli del settore retail, in questa fase di inflazione a due cifre e bollette stellari.  

Sul mercato valutario l’euro dollaro è poco mosso, con il cambio in area 1,039 sui livelli alti raggiunti recentemente.

Variazioni contenute per il petrolio, con il Brent a 85 dollari al barile, in calo dello 0,37%. Il greggio rimane sotto pressione a causa della crescita dei casi di Covid in Cina e dell’introduzione di nuovi lockdown.

Sale lo spread; i rendimenti dei Bot semestrali ai massimi dal 2012

A soffrire di più negli Usa e in Europa è l’obbligazionario, dopo i guadagni a seguito di una Fed che si preannuncia più prudente sui tassi nei prossimi meeting. Per i T-Bond i prezzi sono in calo e i rendimenti in frazionale rialzo.

Lo stesso copione si registra nell’area euro e la carta italiana appare particolarmente penalizzata. Lo spread tra Btp decennale e Bund di pari durata sale a 188 punti base (+7,48%), con rendimenti rispettivamente a +3,85% (da 3,67% di ieri) e +1,96% (da 1,84%).

Nell’asta del Tesoro di oggi inoltre i Bot semestrali hanno toccato rendimenti ai massimi dal 2012. L’assegnazione è stata pari a 5 miliardi di euro a fronte di una domanda pari 7,840 miliardi (1,57 il rapporto di copertura). Il rendimento medio è salito di 28 punti base, al 2,324%. Il regolamento dell’emissione cadrà sul prossimo 30 novembre.

Il clima nel paese però sta migliorando, come mostrano gli indicatori di fiducia delle imprese e dei consumatori italiani di novembre che sono tornati a salire dopo mesi in calo. Le aspettative positive sul manifatturiero sono positive e ci sarebbero opinioni in miglioramento sulla situazione economica del paese.

L’Istat segnala che nel mese in esame l’indice relativo ai consumatori sale a quota 98,1 dal 90,1 di ottobre, oltre il consensus a quota 91. L’indice del comparto manifatturiero si attesta a 102,5 dal 100,7 (rivisto) del mese prima, rispetto a stime pari a 99,6. Quello composito del clima di fiducia delle imprese – che oltre alla manifattura comprende commercio, costruzioni e servizi – sale a 106,4 dal precedente 104,7 (rivisto).

Piazza Affari frenata da Unicredit

La bussola di Piazza Affari ha stentato oggi a trovare il suo nord e tutti i settori sono andati in ordine sparso. Nella top ten dei maggiori rialzi svetta A2a, +2,32% dopo l’aggiornamento del nuovo piano industriale. Bene Buzzi +1,78%, Poste +1,77%, Unipol +0,99% e Finecobank +0,99%. Le banche sono miste: gli acquisti hanno premiato Bper +0,66% e Mediobanca +0,53%, mentre hanno penalizzato Unicredit -1,62%.

Oggi in un’intervista a Il Sole 24 Ore, Kerstin af Jochnick, membro del Consiglio di vigilanza dell’SSM-Bce, dice che la banca centrale europea non vuole vietare i dividendi ma invitare le banche ad essere più caute. Il broker Bestinver scrive che “fra le banche che copriamo solo Unicredit e Mediobanca pagano il 100% del loro Eps ‘target’ tramite dividendi in contanti o buyback. Queste sono le due banche più a ‘rischio’ di una decisione per ridurre il payout”.

Banca Generali recupera un modesto +0,34% dopo lo scivolone di ieri. In ribasso Campari -1,45% e Terna -1,08% dopo alcuni giorni di guadagni. Ferrari (-0,24%) aspetta ai box la notizia ufficiale sulle dimissioni del team principal Mattia Binotto. Al suo posto dovrebbe arrivare Frédéric Vasseur vivamente consigliato a John Elkann da Carlos Tavares.

Atlantia rimane congelata dopo il successo ai tempi supplementari dell’Opa di Edizione e Blackstone e in vista del delisting. L’uscita di Atlantia sottrarrà alla capitalizzazione del mercato milanese altri 19 miliardi e porterà a 12 il numero di delisting da inizio gennaio, “alimentando i timori sullo stato di salute” di Piazza Affari, osserva Reuters.

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