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Borsa chiude in rosso. Banche nel mirino, pesante Fca

Deboli le piazze europee, Milano in ribasso di mezzo punto ma sopra i minimi di giornata – Bancari colpiti dalla sentenza della Corte Ue sul bail in – Fiat Chrysler paga l’inchiesta Usa, Mps le tensioni sulle sofferenze – Saipem è il miglior titolo tra gli energetici europei, insieme a Technip – Yoox sale sulla scia di Zalando – In controtendenza anche Amplifon

Borsa chiude in rosso. Banche nel mirino, pesante Fca

La Corte europea di Giustizia ha bocciato il ricorso della Slovenia sul bail in bancario stabilendo che le norme applicate dalla Commissione Ue non violano le regole europee. La sentenza arriva nel momento in cui l’Italia sta trattando un delicato pacchetto di aiuti al settore bancario. Per la responsabile della concorrenza Ue, Margrethe Vestager, il caso sloveno “non condiziona discussioni in corso con l’Italia”. La conclusione negoziato con l’Italia, ha detto, è “relativamente vicina”. 
 
Per ora le Borse rimangono prudenti, con le vendite che a Piazza Affari continuano a penalizzare il comparto bancario. In fondo al Ftse Mib c’è Bmps -3,29%, Unipolsai -2,21%, Unipol -2,18% e Bpm -1,97%. Peggior titolo è comunque Fca -3,39% che sconta l’apertura di indagini da parte delle autorità Usa per verificare i dati di vendita diffusi dal gruppo. 
 
Scivola Telecom Italia -0,14%. Xavier Niel, patron del gruppo di telecomunicazione francese Iliad, ha iniziato a ridurre la posizione lunga in Telecom Italia, come annunciato nelle scorse settimane. Controcorrente in evidenza sul paniere delle blue chip Saipem +2,02%, Recordati +1,91%, Yoox +1,12%, banca Mediolanum +0,55% e Stm +0,54%. 
 
Nel complesso il Ftse Mib chiude in rosso a -0,53% ma limita i cali sul finale chiudendo sopra i minimi di seduta. In Europa Parigi -0,63%, Francoforte -0,81% mentre Londra +0,03%. Seduta in calo per lo spread tra Btp e Bund che chiude in calo sui 127 punti base e rendimento all’1,24%, rispetto all’1,26% di ieri sera. 
 
In Germania  l‘indice Zew di fiducia delle imprese è crollato a luglio a -6,8 dal 19,2 di giugno. L’indice è sceso molto al di sotto delle attese, risentendo della volatilità sui mercati finanziari che si è creata per l’incertezza della gestione della Brexit dopo il voto britannico. 
 
Nel frattempo il Fmi a limato leggermente al ribasso le sue stime sulla crescita mondiale. Secondo l’aggiornamento diffuso oggi del World Economic Outlook, l’istituto di Washington si aspetta per quest’anno un +3,1% globale, lo 0,1% in meno rispetto ai calcoli di primavera (nel 2015 c’era stato un +3,1% e nel 2014 un +3,4%). Nel 2017, è attesa un’espansione del 3,4% e non più del 3,5%. “Nonostante una performance migliore del previsto a inizio 2016”, la crescita globale per quest’anno e il prossimo è destinata a rallentare sulla scia del referendum sulla Brexit che “ha sorpreso i mercati finanziari globali”. Secondo l’Fmi, l’esito del referendum britannico del 23 giugno scorso “implica una materializzazione di un rischio al ribasso importante per l’economia mondiale”. Proprio per l’effetto Brexit, tra le economie avanzate, il Regno Unito è il Paese che ha subito la maggiore revisione al ribasso delle stime di crescita del Fondo monetario internazionale. L’Fmi prevede per il 2016 un’espansione dell’economia britannica dell’1,7% ossia lo 0,2% in meno rispetto ai calcoli di primavera. Per il 2017 è previsto un Pil in aumento dell’1,3%, lo 0,9% in meno di quanto previsto tre mesi fa. 
 
A Wall Street gli indici proseguono deboli sotto la parità. Gli occhi sono alle trimestrali. Nonostante l’aumento degli utili, Goldman Sachs è colpita dalle vendite. Nel frattempo Monsanto ha detto nuovamente no alle nozze con Bayer, rifiutando un’offerta da 64 miliardi di dollari. Come successo a fine maggio, quando aveva rispedito al mittente un’offerta più bassa di 2 miliardi, il gruppo americano dell’agrochimica e’ “aperto a conversazioni costruttive” con il rivale tedesco “e altre parti per capire se una transazione che il cda crede sia nel migliore interesse dei soci di Monsanto possa essere realizzata”. 
Tracolla Netflix, -14%,dopo la trimestrale deludente, pubblicata lunedì dopo la chiusura. 
 
Sul fronte macroeconomico i nuovi cantieri Usa creati a giugno sono saliti del 4,8%, sopra le stime mentre i permessi edilizi sono risultati in crescita dell’1,5% sotto le stime. Il petrolio Wti cede lo 0,86% a 44,85 dollari al barile.Il cambio euro dollaro cede lo 0,56% a 1,10126. Giovedì si riunisce la Bce.

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