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Borsa, boom di Stellantis ma Delta rende inquieta anche Piazza Affari

I conti di Stellantis, che migliora tutti i target, danno sprint al titolo nel Ftse Mib ma Piazza Affari, come la maggior parte delle Borse, soffre il mal sottile dell’incertezza innescata di nuovo dalla variante Delta – Bene anche Exor, Eni, Moncler e Fineco

Borsa, boom di Stellantis ma Delta rende inquieta anche Piazza Affari

Clima di bonaccia oggi sui listini europei, che restano a livelli alti (lo Stoxx 600 ha toccato nuovi record in mattinata), pur muovendosi in una forbice ristretta e chiudendo alla fine in ordine sparso, poco lontano dalla parità. Mentre la crescita dei contagi da coronavirus negli Stati Uniti e  in Cina frena gli entusiasmi, le trimestrali tengono alto il morale.  Tra queste  Stellantis (+4,23%), in spolvero a Milano (+0,02%); Bp (+5,64%) a Londra (+0,33%) e Societe Generale (+6,37%) a Parigi (+0,72%). Bmw perde invece il 5,04% a Francoforte (-0,09%), nonostante le stime di crescita per il 2021, poiché ha dichiarato che la carenza globale di chip e l’aumento dei prezzi delle materie prime potrebbero danneggiare i risultati nella seconda metà dell’anno.

Oltreoceano Wall Street, dopo un avvio positivo, procede mista con il Nasdaq che si è spostato in negativo. Soffrono i titoli dei giganti dell’e-commerce come Amazon e la cinese Alibaba, visto che i risultati deludono poiché l’allentamento delle restrizioni legate alla pandemia ha cominciato a riportare i consumatori nei negozi. Pesa sui tecnologici anche la stretta della Cina sui videogiochi, definiti “oppio spirituale”. Anche in Piazza Affari il cuore ha battuto al ritmo dei conti di alcune big, a partire da Stellantis, che ha migliorato in parte i propri target 2021. La casa d’auto, nata dall’unione di Fiat e Psa, archivia la giornata con un rialzo superiore al 4%, trascinando con sé l’azionista Exor +0,86%. Ferrari invece arretra ulteriormente (-2,63%), nonostante la promozione di alcuni analisti dopo i numeri messi in luce ieri. Il cavallino rampante è il peggior titolo del Ftse Mib.

L’andamento del secondo trimestre favorisce gli acquisti su Finecobank (+0,78%), ma penalizza Buzzi (-2,51%), che nel primo semestre ha visto salire il fatturato del 5,8% e calare l’utile del 3%. Si ferma in calo Generali (-1,04%) benché la semestrale mostri utili raddoppiati. Sul listino principale, nella top ten dei maggiori rialzi del giorno, figurano inoltre Eni +1,65% e Moncler +0,79%. Tra i dieci titoli peggiori ci sono Leonardo (-2,24%) e Diasorin (-2,55%), dopo l’effervescenza di ieri.Le banche sono miste. Tra le più grandi la migliore è Intesa (+0,55%), la peggiore Mediobanca (-1,47%). Chiude in lieve perdita Unicredit -0,3%, mentre sprofonda Mps -2,39%, il cui futuro appare sempre più incerto e legato a una complessa partita politica.

Nuovo tonfo per Banca Carige -2,49%. La chiusura è poco mossa per l’obbligazionario; lo spread tra decennale italiano e tedesco si ferma a 109 punti base (-0,76%) e i tassi salgono leggermente. Il Btp decennale segna +0,57%.Sul mercato dei cambi è stabile l’euro-dollaro, intorno a 1,186. Sono in rosso le materie prime. L’oro spot cede lo 0,2% e tratta sotto 1810 dollari l’oncia. Il petrolio si conferma in calo. Il futuro Brent ottobre 2021 perde circa l’1% e tratta intorno a 72,15 dollari al barile. Il Wti americano, settembre 2021, cede l’1,5%, 70,20 dollari.

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