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Borsa, Banco Popolare vola dopo fusione con Creberg

L’ondata di acquisti arriva dopo l’annuncio dell’operazione di riassetto con l’incorporazione delle controllate Credito Bergamasco (al 78%) e Banca Italease (100%) – Oggi la controllata Creberg guadagna a Piazza Affari oltre il 14%.

Borsa, Banco Popolare vola dopo fusione con Creberg

Un mercoledì da leoni a Piazza Affari per Banco Popolare, che a metà mattina guadagna oltre cinque punti e mezzo percentuali, nettamente in testa ai rialzi del Ftse Mib. L’ondata di acquisti arriva dopo l’annuncio dell’operazione di riassetto con l’incorporazione delle controllate Credito Bergamasco (al 78%) e Banca Italease (100%). Oggi la controllata Creberg guadagna oltre il 14% in Borsa. Ieri il titolo di Banco Popolare aveva guadagnato circa il 2%. 

Il concambio è stato fissato a 11,5 azioni di Banco Popolare per ogni azione di Creberg, con la distribuzione agli azionisti di quest’ultima, prima della fusione, di un dividendo pari a 0,55 euro per azione. L’operazione garantisce un premio dell’11,5% sul prezzo ufficiale di lunedì di Creberg, spiegava ieri la nota della Banca.

Gli analisti di Equita, riferendosi alla chiusura di ieri, con concambio e cedola danno al Credito Bergamasco una valutazione di circa 15,6 euro, ovvero un premio del 10% (ieri le azioni avevano chiuso a 14,18 euro per azione). Grazie all’operazione, il gruppo punta a raccogliere altri 50 punti base di Common Equity Tier 1 ratio, uno dei requisiti di riferimento per Basilea 3 e per gli esami che verranno condotti dalla Bce nei prossimi mesi. 

Equita spiega che l’operazione dovrebbe essere “sostanzialmente neutral” sul fronte dell’Eps (utile per azione) e il cT1 ratio B3 dovrebbe salire a 8,5%, grazie all’impatto positivo di 50 punti base, di cui 30 legati alla computabilità delle azioni Banco Popolare, 15 ai benefici fiscali dalla fusione con Italease e 6 alle sinergie. Gli esperti danno un giudizio “molto positivo” sull’operazione, anche se il mercato “continuerà ad applicare uno sconto, visto che il gap di capitale con i principali gruppi resta significativo (circa 200 punti base Common Equity Tier 1 ratio Basilea 3)”. 

“La fusione di Creberg – spiega Equita – secondo noi segnala anche una fiducia nell’execution di future azioni di capital management (tra cui la possibile cessione del portafoglio Non performing loan), visto che viene meno una potenziale riserva di valore che si sarebbe potuta attivare in caso di necessità di capitale”.

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