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Borsa al traino di Atlantia: ore cruciali per l’intesa con Cdp

Giornata di recupero per il FtseMib che chiude positivo – Il destino di Autostrade domina la scena a poche ore dal Cda del 3 settembre – Banche deboli, giù i petroliferi – Wall Street contrastata, debole Apple

Borsa al traino di Atlantia: ore cruciali per l’intesa con Cdp

L’euro perde quota contro il dollaro e le Borse europee riprendono la via degli acquisti, sorrette anche dalla speranza di un vaccino contro il coranovairus e dai record di Wall Street.

La chiusura è in netto progresso, benché sotto i massimi di giornata. Piazza Affari sale dell’1,34% a 19.858 punti, trascinata dalla performance di Atlantia, +16,23% in odore di scorporo di Autostrade e accordo con Cdp. Fuori dal Ftse Mib è ancora Tiscali a calamitare l’attenzione, +69,15%. Un rally innescato giovedì dall’intesa commerciale con Tim (+0,82%) sulla fibra ottica con la possibilità, per la società sarda, di entrare in futuro nel capitale di FiberCop, la newco della rete unica che dovrebbe mettere assieme tutte le big tlc del paese. Deboli le banche. Nell’area della moneta unica si apprezzano Francoforte  +2,05%, Parigi +1,9%, Madrid +0,48%. Fuori da questo perimetro Londra sale dell’1,36%, nonostante un accordo con la Ue sulla Brexit appaia ancora lontano. 

Sull’altra sponda dell’Atlantico l’avvio è stato positivo, anche se Wall Street ora si muove contrastata con il Nasdaq in calo. Delude l’occupazione nel settore privato ad agosto: 428mila i posti di lavoro creati, contro attese vicine a 1,2 milioni. Alle 20 (ora italiana), è in programma la pubblicazione del Beige Book da parte della Fed. A portare a canestro gli indici americani contribuisce Michael Jordan: vola i Il titolo di DraftKings, società di scommesse sportive e sport elettronici, dopo la notizia che il campione di basket si unirà alla società come consulente del consiglio di amministrazione e azionista. È debole Apple, dopo il rally delle scorse sedute che l’hanno portata a un valore di mercato di 2300 miliardi di dollari, superiore a quello dell’intero Ftse 100, l’indice azionario delle 100 società più capitalizzate del London Stock Exchange

A infondere ottimismo è in parte la fiducia in un vaccino contro il cronavirus, che metta fine a quest’incubo globale in tempi rapidi. Per Anthony Fauci, direttore del National Institute of Allergy and Infectious Diseases e membro della task force della Casa Bianca contro la pandemia, se i risultati dei test clinici in corso saranno “straordinariamente buoni” ci sarà “l’obbligo morale” di interrompere la sperimentazione e iniziare a distribuire il siero anti-Covid.

Anche il ministro italiano della salute Roberto Speranza dice che si potrebbe arrivare a vaccinarsi entro il 2020. ”Nelle ultime ore – sostiene – è stato reso definitivo il contratto tra Commissione europea e Astrazeneca per la produzione del vaccino anti-Covid. Questo contratto nasce dall’alleanza siglata dall’Italia con Germania Francia e Olanda che ha spinto la commissione a intervenire. Le prime dosi potrebbero essere disponibili già entro la fine del 2020″

La partita dei mercati si gioca poi in questi giorni sul fronte valutario, con il dollaro che si è indebolito nelle scorse sedute, dopo la svolta della Fed sull’inflazione e la consapevolezza che l’atteggiamento della banca centrale americana resterà accomodante ancora per lungo tempo. L’euro, che ieri ha superato quota 1,2 per la prima volta dal 2018, ha poi cominciato a scendere  al momento il cambio orbita attorno a 1,183, anche alla luce della deludente stima flash di Eurostat sull’inflazione nel mese di agosto (-0,2% il tasso annuale). 

La seduta è negativa per oro e petrolio. Lo spot gold perde l’1,5% e scambia a 1940,3 dollari l’oncia. Il Brent cede l’1,66% e tratta a 44,82 dollari al barile. Le scorte di greggio Usa sono scese però per la sesta settimana consecutiva secondo i dati della Energy Information Administration.

L’andamento negativo dell’oro nero pesa sui titoli oil di Piazza Affari, che sono fra i più venduti. Eni -1,29%; Saipem -1,13%; Teanaris -0,95%. In fondo al paniere principale si ferma anche oggi Bper, -1,56%. Male Unicredit -0,99% e Popolare di Sondrio, -6,74% con il rischio che debba rinviare la trasformazione in spa. 

Regina del listino è Atlantia, a seguito delle indiscrezioni raccolte da Bloomberg, secondo cui  è ormai prossima l’intesa con Cdp. Oggi era in programma un incontro tra i due Ceo Fabrizio Palermo (Cdp) e Carlo Bertazzo (Atlantia) per preparare i contenuti di un’intesa che pare prossima dopo che Palermo, ha detto a Repubblica di auspicare “tempi stretti” per la chiusura dell’affare. Il cda straordinario di Atlantia si riunirà domani e dovrebbe deliberare lo spin-off della controllata Autostrade per l’Italia.

Pioggia di acquisti per Intepump, +7,67%, dopo i risultati del secondo trimestre sopra le attese. Balzo di Cnh +4,49%, Amplifon +4,29%, Campari +3,39%, Moncler +3,08%. Ben comprate le utility.

Spread in calo a 144 punti base (-0,89%), in un quadro di acquisti sui titoli di Stato della zona euro. Il rendimento del Btp 10 anni scende a 0,97% (1,05% ieri), “in un mercato che scommette su nuovi stimoli da parte della Bce – scrive Reuters – sulla scia della Fed, dopo dati deboli sull’inflazione dell’Eurozona”.

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