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Bonus asilo nido, stop al rinnovo annuale: la domanda sarà valida fino ai 3 anni del bambino. Ecco cosa cambia

L’unico obbligo che rimane a carico dei genitori sarà l’invio annuale della documentazione che attesti la frequenza al nido e il mantenimento dei requisiti richiesti

Bonus asilo nido, stop al rinnovo annuale: la domanda sarà valida fino ai 3 anni del bambino. Ecco cosa cambia

Bonus asilo nido: niente più rinnovi annuali. La domanda sarà valida fino ai 3 anni del bambino, basterà presentarla una sola volta, senza dover ripetere ogni anno l’intera procedura. Con un emendamento a firma della senatrice Maria Nocco (Fratelli d’Italia), approvato dal Senato e in attesa del via libera definitivo della Camera (tra il 5 e il 6 agosto), viene introdotta una semplificazione burocratica destinata ad alleggerire il carico di adempimenti per migliaia di famiglie italiane che usufruiscono dell’incentivo per la frequenza agli asili nido pubblici e privati.

L’unico obbligo che rimane a carico dei genitori sarà l’invio annuale della documentazione che attesti la frequenza al nido e il mantenimento dei requisiti richiesti.

Bonus asilo nido: a quali servizi per l’infanzia si applica

Un ulteriore chiarimento ufficiale riguarda l’ambito di applicazione del bonus, che non si limita agli asili nido tradizionali, ma si estende a tutte le tipologie di servizi educativi per l’infanzia autorizzati, pubblici o privati, riconosciuti sulla base delle normative regionali. Rientrano quindi anche i micronidi, le sezioni primavera, che accolgono bambini dai 24 ai 36 mesi favorendo la continuità del percorso educativo da 0 a 6 anni, gli spazi gioco, servizi integrativi che prevedono un’accoglienza limitata a 5 ore giornaliere, e i nidi familiari in contesto domiciliare. Restano escluse le spese per i centri per bambini e famiglie, dove la presenza dell’adulto accompagnatore è obbligatoria e non rientrano nel circuito educativo standard.

Come funziona il bonus asilo nido: importi e requisiti

Il bonus asilo nido è un contributo economico gestito dall’Inps, destinato alle famiglie con figli da 0 a 3 anni, anche adottati, a condizione che siano cittadini italiani o stranieri regolarmente residenti in Italia. e conviventi con il bambino, o che risultino inseriti nel nucleo Isee. Questo incentivo serve a rimborsare le spese sostenute per la frequenza ad asili nido pubblici o privati autorizzati o, in caso di gravi patologie croniche, per l’assistenza domiciliare.

L’importo del contributo varia in base al valore dell’Isee minorenni. Attenzione: questo Isee coincide con quello ordinario solo se i genitori sono sposati o conviventi. In tutti gli altri casi va calcolato separatamente. Per il 2025 le soglie sono:

  • Le famiglie con un Isee minorenni fino a 25mila euro possono ricevere fino a 3.000 euro all’anno, ovvero circa 272 euro al mese, e può arrivare fino a 3.600 euro per i nuovi nati con requisiti specifici dal 2024.
  • Chi ha un Isee compreso tra 25.001 e 40mila euro ha diritto a un contributo fino a 2.500 euro annui, pari a circa 227 euro mensili.
  • Le famiglie con Isee superiore a 40mila euro, oppure che non presentano alcun Isee, hanno comunque accesso al contributo minimo di 1.500 euro all’anno, ovvero 136 euro al mese.

Bonus asilo nido: come si presenta la domanda

La domanda deve essere inoltrata tramite il portale Inps (accesso con Spid, Cie o Cns), oppure con il supporto di Caf o patronati.

Per accedere al contributo, è necessario disporre di un’attestazione Isee minorenni valida, che rifletta correttamente la composizione del nucleo familiare con figli minori. Occorre inoltre allegare le ricevute di pagamento delle rette dell’asilo nido e una certificazione rilasciata dalla struttura che attesti l’effettiva frequenza del bambino. Nel caso in cui il bonus venga richiesto per l’assistenza domiciliare – riservata a bambini affetti da gravi patologie croniche – è obbligatorio presentare un certificato medico rilasciato da un pediatra del Servizio Sanitario Nazionale, accompagnato da un’autocertificazione del genitore che presta direttamente le cure al minore.

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