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Bollette a 28 giorni, niente rimborso a fine anno

Il Consiglio di Stato ha deciso di sospendere i rimborsi a favore dei consumatori, accogliendo invece il ricorso delle compagnie telefoniche che non dovranno versare due miliardi di euro di rimborso ai clienti entro il 31 dicembre. La decisione del Tar del Lazio è stata rimandata al 31 marzo 2019

Bollette a 28 giorni, niente rimborso a fine anno

La storia infinita delle bollette a 28 giorni si arricchisce di un nuovo capitolo. Con un nuovo colpo di scena, il Consiglio di Stato ha sospeso i rimborsi in favore degli utenti, accogliendo il ricorso delle compagnie telefoniche. L’ordinanza è stata firmata dal presidente della VI sezione Sergio Santoro e nella nota ufficiale si legge che “Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale accoglie l’istanza cautelare e, per l’effetto, sospende l’esecutività del dispositivo impugnato”.

Una notizia provvidenziale per Telecom Italia, Vodafone, Wind e Fastweb, che altrimenti avrebbero dovuto rimborsare in tutto due miliardi di euro ai clienti entro il 31 dicembre. La vicenda è ormai annosa. L’inizio risale al 2015, quando le compagnie iniziarono a inviare bollette ogni 28 giorni anziché ogni mese in modo da emettere 13 fatture l’anno invece di 12. A luglio con quattro distinte delibere l’Autorità per le telecomunicazioni aveva diffidato Telecom, Vodafone, Wind Tre e Fastweb a far venire meno gli effetti di quella che la stessa Agcom aveva definito “illegittima anticipazione”.

Il Tar del Lazio aveva confermato la decisione, ribadendo che i rimborsi sarebbero dovuti arrivare entro il 31 dicembre. Ora però il Consiglio di Stato ha accolto i ricorsi presentati in via cautelare dalle compagnie telefoniche, sospendendo fino al 31 marzo 2019 gli effetti della decisione del Tar Lazio. E la fine della storia non arriva mai.

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