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Bnl Focus – Una lezione per crescere dalle imprese a controllo estero

L’edizione di gennaio del Focus Bnl analizza la situazione delle imprese a controllo estero residenti in Italia, imprese caratterizzate da una dimensione maggiore alla media e da un margine operativo molto più ampio – Ma qual’è la lezione che le nostre imprese possono imparare da quelle a controllo estero?

Bnl Focus – Una lezione per crescere dalle imprese a controllo estero

Nel 2011, le imprese a controllo estero residenti In Italia erano oltre 13mila. Impiegavano circa il 7% degli addetti totali, mostrando una dimensione media maggiore di quella relativa al complesso del sistema imprenditoriale italiano.

Nel confronto con le imprese a controllo nazionale, quelle a controllo estero realizzano una migliore performance, sia in termini di produttività sia in termini di redditività. Questa considerazione trova conferma anche tenendo conto delle differenze dimensionali rispetto alle aziende a controllo nazionale.

Nelle imprese a controllo estero, il valore aggiunto per addetto è pari a 81mila euro, circa il doppio di quanto rilevato per il complesso delle imprese a controllo nazionale. Limitando l’analisi alle grandi imprese, il valore aggiunto per addetto di quelle a controllo estero è superiore di circa il 20% di quanto registrato in quelle a controllo nazionale.

La maggiore produttività consente alle imprese a controllo estero di conseguire migliori risultati in termini di redditività. Per le grandi imprese, il rapporto tra il margine operativo lordo e il valore aggiunto è pari al 42%, 10 punti percentuali in più di quanto realizzato dalle grandi imprese a controllo nazionale.

Le imprese a controllo estero si caratterizzano, inoltre, per un maggior volume di investimenti, con un valore per addetto superiore agli 11mila euro, oltre il doppio del dato relativo alle imprese a controllo nazionale.Per tornare a crescere, l’economia italiana necessita di nuovi e ingenti investimenti, per ricreare una capacità produttiva adeguata, che consenta di recuperare rapidamente quanto perso negli ultimi sei anni. La mancanza di investimenti produttivi, che ha penalizzato l’economia non solo negli anni della crisi, trova spesso spiegazione in un sistema paese non in grado di favorire adeguatamente l’attività d’impresa. Oltre queste criticità, sembra, però, esserci anche un problema di mentalità nell’affrontare le scelte imprenditoriali e nel determinare le modalità di investimento, sia in termini di ammontare delle risorse che di tipologia di bene acquistato.

I dati sulle imprese a controllo estero residenti in Italia mostrano come un maggior volume di investimenti nel capitale produttivo, nonostante le difficoltà del contesto esterno, possa contribuire ad ottere risultati migliori in termini di produttività e redditività.

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