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Biden a Putin: “Sanzioni durissime se invadete l’Ucraina”

Oltre un’ora di confronto virtuale tra il Presidente Usa e quello della Russia – Il futuro dell’Ucraina al centro dell’incontro – La Russia teme la sua adesione alla Nato, l’America coinvolge i Paesi europei per incalzare Mosca

Biden a Putin: “Sanzioni durissime se invadete l’Ucraina”

È durato oltre un’ora l’atteso confronto virtuale tra Joe Biden e Vladimir Putin, il primo in collegamento video dalla Situation Room della Casa Bianca, il secondo dalla sua residenza di Sochi. Al centro del summit non poteva che esserci la situazione in Ucraina, dopo che il Cremlino ha portato 175mila soldati al confine, parlando di un semplice spostamento di forze all’interno dei propri territori. Una giustificazione che non ha convinto gli Stati Uniti, che temono invece un’imminente invasione dell’Ucraina, forse già a gennaio. Potrebbe però esserci anche un’altra spiegazione: il dispiegamento di forze potrebbe essere un mezzo di pressione per ottenere garanzie che l’Ucraina non aderisca alla Nato. “Negli ultimi mesi, la Russia ha eretto linee di rifornimento, comprese unità mediche e carburante, che potrebbero sostenere un conflitto prolungato se Mosca scegliesse di invadere l’Ucraina”, scrive la Cnn, spiegando che secondo l’intelligence americana, Mosca potrebbe iniziare un’offensiva militare in Ucraina nel giro di pochi mesi. 

Nel corso del colloquio, Biden ha espresso forti preoccupazioni per l’attività militare russa ai confini con l’Ucraina, ribadendo il sostegno degli Usa alla sovranità e all’integrità territoriale ucraina e minacciando “sostanziali contromisure economiche” volte a infliggere “un danno economico significativo e grave alla Russia” nel caso in cui decidesse davvero di invadere l’Ucraina. 

Alla vigilia del vertice, Biden si è voluto confrontare con i cinque capi di Stato e di Governo dei principali paesi europei, vale a dire Emmanuel Macron, Angela Merkel, Boris Johnson e Mario Draghi. Subito dopo la Casa Bianca ha fatto sapere che i leader “hanno discusso la loro condivisa preoccupazione sul crescente e massiccio dispiegamento militare russo ai confini con l’Ucraina”, prendendo atto “della sempre più aggressiva propaganda di Mosca” e lanciando un appello alla Russia “per attenuare le tensioni”, riportando la situazione sul terreno della diplomazia.

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