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Berlusconi, elezioni: “Se nessuno vince, resta Gentiloni e poi si rivota”

Secondo il leader di Forza Italia, se alle elezioni del 4 marzo non vincesse nessuno, “la soluzione più corretta” sarebbe lasciare Gentiloni a Palazzo Chigi e poi rivotare in ottobre – Ma la Lega insorge e tra Berlusconi e Salvini sono scintille – Gaffe su Mussolini

Berlusconi, elezioni: “Se nessuno vince, resta Gentiloni e poi si rivota”

Che succederà se alle prossime elezioni del 4 marzo non vincerà nessuno? “Senza vincitori la soluzione più corretta sarebbe quella di continuare con questo Governo e di consentire un’altra campagna elettorale, non brevissima, di almeno tre mesi” per poi tornare a votare in ottobre. E’ quanto ha sostenuto ieri, nel corso della presentazione dell’ultimo libro di Bruno Vespa, il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, che ha invece escluso l’ipotesi di un governo di grande coalizione con il Pd, “perché in Italia la sinistra è ancora troppo sinistra”.

La mossa di Berlusconi – che ha fatto una clamorosa gaffe su Mussolini (“Non era un dittatore”), cercando di correggersi in extremis (“Era una battuta”) – ha subito spiazzato la Lega con la quale la tensione stava già montando per il voto contrario espresso in Senato da F.I. sulla legge Molteni che cancella gli sconti di pena per reati gravissimi, come lo stupro e l’omicidio, e di fronte al quale Matteo Salvini è insorto annunciando che “a questo punto, diciamo stop a tutti i tavoli e gli incontri con Berlusconi”.

Ma è stata l’ipotesi di sostenere sia pure per breve tempo il governo Gentiloni dopo il voto di marzo a mandare in tilt la traballante alleanza di centrodestra. “Noi mai con Gentiloni: non tradiremo mai gli elettori” ha tuonato il vicesegretario della Lega, Giancarlo Giorgetti”.

Come al solito, Berlusconi, che prima aveva liquidato come “capricci” le frequenti impennate di Salvini, ha poi tentato di correre ai ripari sostenendo che l’appoggio temporaneo a Gentiloni in caso di assenza di vincitori nelle prossime elezioni “è solo un’ipotesi, non un auspicio, perché così prevede la Costituzione”.

Ma la tensione è alta sotto il cielo del centrodestra anche se ci penserà la convenienza elettorale a rimettere insieme i cocci.  Delle lacerazioni si preoccupa però il segretario di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, che a Berlusconi e a Salvini manda a dire: “Vogliamo stare insieme per dare all’Italia una guida credibile oppure no? Incontriamoci per chiarire entro Natale”.

Forse l’avvicinarsi delle Feste calmerà un po’ le acque ma la coabitazione post-elettorale tra Forza Italia e la Lega si preannuncia fin da ora molto difficile se non impossibile. E molti cominciano a chiedersi che alleanza sarebbe mai quella che si squaglia un minuto dopo il voto.

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