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Bce, Vigilanza: “Auspichiamo che le banche europee escano dalla Russia il prima possibile”

Secondo Andrea Enria, capo della Vigilanza Bce, il rialzo dei tassi, se moderato, sarà positivo per le banche – “Il problema in Europa è la bassa capitalizzazione”

Bce, Vigilanza: “Auspichiamo che le banche europee escano dalla Russia il prima possibile”

La Bce “auspica” che le banche europee dicano addio alla Russia il prima possibile. Lo ha detto il presidente del Consiglio di Vigilanza della Banca centrale europea, Andrea Enria, dal palco del Festival dell’Economia. “Abbiamo già sottolineato che l’impatto diretto è gestibile; l’impatto indiretto, invece, è cosa diversa, ma tutte le nostre banche hanno intenzione di uscire”, ha detto il banchiere italiano, riferendosi alla platea delle banche direttamente vigilate da Francoforte. Enria ha ricordato che la francese SocGen ha già venduto e che altre “stanno negoziando: i rischi si stanno riducendo, ma non è semplice. L’auspicio è che si chiuda in tempi rapidi”.

Rialzo dei tassi? Per le banche, se moderato, è positivo

Quanto alla “normalizzazione dei tassi di interesse” con un rialzo graduale dei tassi da parte della Bce, avrebbe un impatto “positivo” sulle banche europee, secondo Enria. Diverso sarebbe se il quadro peggiorasse a fronte dell’incertezza, che è molto elevata. “Lo scenario peggiore rimane quello di una recessione, o di un azzeramento della crescita o un’inflazione più persistente”. In questo secondo quadro, quello cioè di una stagflazione, “i tassi sarebbero meno prevedibili e nel bilanciamento degli aspetti positivi e negativi peserebbe il potenziale deterioramento della qualità dell’attivo”. Enria ha spiegato che per questo motivo le autorità di Vigilanza stanno mettendo “un’enfasi forte con le banche sul rafforzamento del presidio del rischio di credito e attenzione sui settori più impattati dai nuovi shock e più sensibili ai tassi”.

La digitalizzazione è un must per le banche: l’Europa investe meno degli Usa

“La digitalizzazione è un must per le banche, ma se guardiamo il sistema nel suo complesso vediamo che c’è un ritardo negli investimenti IT delle banche europee rispetto alle statunitensi – ha detto ancora Enria – C’è un problema di volumi: siamo molto più bassi”, ma “ci sono banche che hanno iniziato a muoversi in maniera massiccia”. Un altro aspetto della digitalizzazione, ha poi aggiunto, è rappresentato dai “rischi cibernetici, che sono più grandi”.

Poco appetito per acquisizioni crossborder

“Quando parlo con i ceo delle banche europee mi dicono che non c’è grande appetito nel fare acquisizioni crossborder – ha sottolineato ancora il numero uno della Vigilanza Bce – Questo è un peccato, perché sarebbe importante che banche guardassero all’unione bancaria come il loro mercato domestico. Con l’unione bancaria si è fatto un progresso enorme: ora abbiamo una regolamentazione armonizzata”.

In Europa basse valutazioni per redditività contenuta

Infine, Enria ha rilevato che “l’Europa ha un settore bancario grande e globale per attivi, mentre per capitalizzazione di Borsa la prima banca europea è al 27esimo posto. Il problema delle banche europee è la valutazione, molto bassa, e questo perché hanno una redditività molto contenuta. Le banche devono diventare migliori in efficienza sui costi e lavorare sul digitale. Chi ha rivisto il modello di business ha migliorato la redditività”.

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