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Bce, riecco il bazooka: via al Qe 2, giù il tasso sui depositi

Da novembre riparte il programma di acquisto titoli al ritmo di 20 miliardi al mese –
Il tasso sui depositi scende di 10 punti base, da -0,4 a -0,5% – Sì alle banche per la riduzione dei costi

Bce, riecco il bazooka: via al Qe 2, giù il tasso sui depositi

Inizia finalmente la nuova stagione di misure espansive da parte della Banca centrale europea, che ha annunciato novità sia sul fronte dei tassi d’interesse sia sulla riedizione del quantitative easing.

IL TASSO SUI DEPOSITI

Come atteso dal mercato, l’istituto di Francoforte ha tagliato di 10 punti base, da -0,4 a -0,5%, il tasso d’interesse sui depositi che le banche commerciali parcheggiano in pancia alla stessa Eurotower.

TUTELA PER LE BANCHE

Allo stesso tempo, sono in arrivo misure per salvaguardare le banche dalle ricadute negative dei tassi ultra bassi sui depositi: parte dell’eccesso di liquidità degli istituti verrà infatti esentato da questi tassi negativi.

TASSO DI RIFINANZIAMENTO E OPERAZIONI MARGINALI

Sono confermati invece a zero il tasso sulle principali operazioni di rifinanziamento nell’area euro e allo 0,25% quello sulle operazioni marginali. I due tassi rimarranno a questo livello, o più bassi, fin quando l’inflazione non tornerà sufficientemente vicina al livello obiettivo di Francoforte (appena sotto il 2%).

QUANTITATIVE EASING

Non solo: la Bce ha deciso anche di riavviare il quantitative easing sui titoli di Stato al ritmo di 20 miliardi di euro al mese a partire dal prossimo novembre e “fin quando necessario per rafforzare l’impatto accomodante dei tassi”. La conclusione arriverà “poco prima” che l’istituzione inizi a rialzare i tassi.

Allo stesso tempo, la Bce continuerà “per un periodo prolungato di tempo” a rinnovare i titoli acquistati durante la prima edizione del Qe a mano a mano che arrivano a scadenza. Queste operazioni proseguiranno fin oltre il rialzo dei tassi d’interesse “e in ogni caso per il tempo necessario a mantenere condizioni di liquidità favorevoli” e orientamento ampiamente espansivo.

TLTRO

Viene esteso da due a tre anni la durata delle Tltro, le cui modalità cambieranno in modo da «preservare favorevoli condizioni per i prestiti bancari, assicurare una trasmissione senza intoppi della politica monetaria e sostenere ulteriormente l’orientamento espansivo della politica monetaria». I tassi applicati saranno pari alla media dei tassi di riferimento, oggi a quota zero, durante la durata dell’operazione, e più bassi per le banche i cui prestiti netti supereranno un livello di riferimento.

LA REAZIONE DELL’EURO

Dopo l’annuncio di queste misure da parte della Bce, l’euro registra un brusco calo sotto quota 1,10, a 1,0974 dollari.

“DEBOLEZZA PROTRATTA DELL’ECONOMIA DELL’EUROZONA”

Le decisioni di oggi della Bce sono state prese “alla luce” del ritardo nel raggiungere gli obiettivi di risalita di inflazione, mentre “le previsioni indicano una debolezza più protratta dell’economia e pressioni inflattive sottotono”. Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, nella conferenza stampa al termine del Consiglio direttivo.

“In consiglio direttivo c’è stata unanimità sull’urgenza di agire – ha aggiunto – C’è stato ampio consenso su taglio depositi e sulle misure riguardati forward guidance e Tltro. C’è stata invece maggiore divergenza di vedute sulla ripresa degli acquisti netti ma non c’è stato bisogno di andare al voto”.

“ORA TOCCA ALLA POLITICA FISCALE”

Draghi ha sottolineato come tutti i membri del Consiglio siano invece d’accordo sul fatto che ora la politica fiscale debba diventare il primo strumento, mentre la ripresa dell’economia degli ultimi anni, che ha portato alla creazione di 11 milioni di posti di lavoro, è stata frutto in larga parte della politica monetaria.

TRUMP FURIOSO

Non si è fatta attendere la reazione su Twitter di Donald Trump: “La Banca centrale europea, agendo rapidamente, taglia i tassi di dieci punti base. Stanno tentando, con successo, di svalutare molto contro un dollaro molto forte, danneggiando l’export Usa. E la Fed sta seduta, seduta e seduta. Loro sono pagati per prestare denaro, mentre noi paghiamo gli interessi”.

A stretto giro è arrivata la risposta di Draghi: “Alla Bce abbiamo un compito: tenere i prezzi sotto controllo. Non agiamo per modificare il tasso di cambio”.

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