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Barometro delle guerre: Israele prepara risposta all’attacco dell’Iran. Zelensky chiede la stessa difesa aerea di Tel Aviv

Israele si prepara a rispondere agli attacchi dell’Iran respingendo le richieste di moderazione. In Ucraina, attacco russo a Chernihiv provoca altri 17 morti. Zelensky chiede ancora il sostegno internazionale, Stoltenberg annuncia consiglio Nato-Ucraina

Barometro delle guerre: Israele prepara risposta all’attacco dell’Iran. Zelensky chiede la stessa difesa aerea di Tel Aviv

La tensione nel Medio Oriente è alle stelle mentre Israele si prepara a rispondere all’attacco dell’Iran dello scorso weekend. Il premier Benjamin Netanyahu ha ribadito che Tel Aviv sceglierà i propri obiettivi e farà tutto il necessario per proteggere i propri cittadini, respingendo le richieste di moderazione della comunità internazionale. Intanto oggi si riunirà il gabinetto di guerra israeliano. In agenda il possibile attacco contro gli obiettivi iraniani, le trattative per il rilascio degli ostaggi e una tregua a Gaza, gli scontri con le milizie libanesi di Hezbollah al confine settentrionale.

Alle porte dell’Europa, un’altra tragedia colpisce l’Ucraina, questa volta nella città di Chernihiv, dove un attacco russo ha lasciato almeno 17 civili morti e 61 feriti, tra cui tre bambini. L’attacco ha colpito un’area densamente popolata, distruggendo un edificio di otto piani e danneggiando gravemente diversi altri edifici, tra cui un ospedale e una scuola. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha parlato con il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, che ha riconosciuto l’urgenza della situazione e ha chiesto agli alleati di intensificare gli aiuti all’Ucraina. Stoltenberg ha annunciato la convocazione di un consiglio straordinario Nato-Ucraina per domani, venerdì 19 aprile.

Iran-Israele: quando ci sarà la risposta di Netanyahu?

L’escalation delle minacce è stata innescata dall’attacco di Hezbollah con droni nella regione della Galilea, causando feriti tra civili e militari. Netanyahu ha affrontato i ministri degli Esteri tedesco e britannico, sottolineando il diritto di Israele di difendersi dalle aggressioni. “Una risposta ci sarà, ma molto probabilmente sarà diversa da quanto previsto”, sottolinea la rete televisiva israeliana Kan secondo cui Isreale voleva colpire l’Iran già lunedì, ma ha accettato di ritardare la risposta dopo il colloquio con il presidente Usa Joe Biden. A gettare altra tensione il ministro della Difesa Yoav Gallant, dichiarando che Israele non esiterà a colpire ovunque sia necessario per proteggere il proprio territorio.

Mentre Israele pianifica il contrattacco, l’Iran ha risposto con altrettanta fermezza, avvertendo che qualsiasi aggressione verrà affrontata con una risposta “potente e feroce”. L’attacco contro Israele di sabato notte “ha sconfitto la falsa egemonia del regime sionista” in Medio Oriente, ha sottolineato il presidente iraniano Ebrahim Raisi, insistendo sul fatto che l’operazione “vera promessa” è stata “limitata” altrimenti il “non sarebbe rimasto nulla del regime sionista”. Fonti statunitensi rivelano che un attacco israeliano contro Teheran prima della fine della Pasqua ebraica è improbabile, che inizia lunedì 22 aprile e termina il 29, ma la situazione rimane estremamente volatile. Le fonti rivelano che i comandanti dei Pasdaran e altri leader iraniani si trovano ancora in uno stato di allerta elevato, con alcuni nascosti in rifugi sicuri e strutture sotterranee.

Borrell: “Non attaccare Rafah, sarebbe catastrofe”

l capo della diplomazia dell’Unione Europea, Josep Borrell, ha lanciato un appello urgente da Capri, esortando a non attaccare Rafah: “Sarebbe una catastrofe. A Rafah ci sono 1,7 milioni di persone nelle strade”, ha ricordato, “senza alcuna possibilità di difendersi e scappare”. Borrell ha anche richiamato l’importanza di sostenere Israele, ma ha evidenziato la necessità di risolvere il conflitto israelo-palestinese considerando i diritti dei palestinesi. Infine, ha proposto di rivedere e allargare il sistema di sanzioni contro le componenti per produrre droni e missili iraniani per renderlo più efficace. Infine, ha proposto di rivedere e allargare il sistema di sanzioni contro le componenti per produrre droni e missili iraniani per renderlo più efficace. Il nuovo pacchetto potrebbe essere emanato oggi durante il Consiglio europeo.

Zelensky: “L’Ucraina sotto attacco di droni e missili come Israele”

Mentre la comunità internazionale cerca di mobilitare risorse per sostenere l’Ucraina, il presidente Zelensky chiede “nessuna disparità di trattamento” ed esprime la sua delusione per il mancato arrivo di munizioni promesse dall’Unione Europea, sollecitando un’immediata accelerazione nell’attuazione degli accordi di sostegno.

“l cieli ucraini e quelli dei nostri vicini meritano la stessa sicurezza. E ringrazio tutti coloro che percepiscono il nostro bisogno di sicurezza come quello di tutti”, ha dichiarato il leader ucraino facendo implicito riferimento all’assistenza fornita – da Usa, Francia e Regno Unito – sabato notte nel far scudo a Israele. “Lavoriamo senza sosta per rafforzare le relazioni coi nostri partner al fine di ricevere supporto tangibile e assicurare la vera uguaglianza nella protezione dal terrore. Di modo che quando facciamo fronte allo stesso terrore e gli stessi raid con missili e droni, le regole siano uguali in Ucraina, Europa e altre parti del mondo. Abbiamo sentito parlare di conflitti diversi e minacce di escalation diverse. Ma forse che le vite umane sono diverse? Forse che lo è la dignità umana?”, le domande del presidente Zelensky.

“Inoltre – ha aggiunto – alcune altre iniziative non sono state ancora pienamente attuate, e ciò si riflette soprattutto in ciò che i nostri soldati possono utilizzare al fronte e in ciò che purtroppo devono ancora aspettare. Vi chiedo di accelerare l’attuazione dei nostri accordi con voi, sia sulle forniture e sulla produzione congiunta di armi e munizioni, sia sul finanziamento di progetti rilevanti”, ha concluso.

Borrell (Ue): “Tiriamo fuori i Patriot dai depositi e diamoli a Kiev”

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani, durante la prima sessione del G7 a Capri, ha messo in guardia sulla necessità di assistere l’Ucraina, avvertendo che senza tale sostegno Putin non sarà incline a negoziare per la pace. Inoltre, le tensioni si sono acuite ulteriormente con l’arresto di due presunti agenti russi in Germania, accusati di pianificare azioni di sabotaggio e di spionaggio militare.

In questo contesto, l’alto rappresentante dell’Ue Josep Borrell propone di mettere a disposizione i sistemi di difesa missilistica Patriot per Kiev. “Non possiamo contare solo sugli Usa, dobbiamo prenderci la nostra responsabilità. Abbiamo i Patriot, abbiamo i sistemi antimissile, dobbiamo tirarli fuori dai magazzini e inviarli in Ucraina, dove la guerra si sta intensificando, e sono sicuro che lo faremo rapidamente”.

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