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Banco Bpm: utile al record storico, in arrivo dividendo a 19 centesimi ad azione

Raddoppia l’utile netto di Banco Bpm nel 2021 rispetto all’anno precedente, registrando un massimo storico e sopra le attese. Il gruppo guidato da Giuseppe Castagna proporrà di distribuire un dividendo di 19 centesimi ad azione con un payout del 50%

Banco Bpm: utile al record  storico, in arrivo dividendo a 19 centesimi ad azione

Banco Bpm nel 2021 ha registrato un utile adjusted pari a 710 milioni di euro, oltre il doppio rispetto ai 330 milioni dell’anno precedente e registrando il livello migliore dalla sua nascita. Il risultato netto stated a 569 milioni rispetto a 21 milioni registrati nel 2020, il 10% in più rispetto alla guidance. L’earning per share risulta così pari a 38 centesimi superando la guidance di 35 centesimi.

Proposto dividendo cash da 0,19 centesimi, payout del 50%

Sulla base di tali risultati  il CdA ha deliberato di proporre alla prossima assemblea dei soci (il 7 aprile) la distribuzione di un dividendo cash pari a 19 centesimi per azione, per una distribuzione complessiva di 287,9 milioni, con un payout del 50%, anche superiore agli obiettivi previsti dal piano strategico, ed un dividend yield del 6,8%. “Lo sforzo commerciale e organizzativo del gruppo ha consentito di registrare performance significative che hanno portato i risultati a livelli superiori a quelli pre-pandemici” sottolinea l’istituto di credito in un comunicato.

Gestione operativa in crescita di quasi il 16%

I proventi operativi sono cresciuti dell’8,6% a 4.511 milioni, mentre la gestione operativa ha visto un risultato in crescita del 15,9% su anno a 1.995 milioni. La raccolta diretta da clientela è stata pari a 123,2 miliardi di euro, +2,5% rispetto a fine dicembre 2020, con una crescita della raccolta core (+5,1 miliardi di euro rispetto a fine 2020). La raccolta indiretta da clientela si attesta a 99,1 miliardi di euro, +8,2% rispetto al 31 dicembre 2020, di cui risparmio gestito per 65,3 miliardi di euro e risparmio amministrato per 33,7 miliardi di euro.

NPE ratio lordo cala al 5,6%, 4,3% secondo metodologia EBA

Le sofferenze lorde sono scese a 2,2 miliardi rispetto ai 3,6 miliardi al 31 dicembre 2020 (-38,8%) riducendo la loro incidenza sul totale degli impieghi lordi dal 3,1% all’1,9%. I Non performing loan (Npl) sono così scesi a complessivi a 6,4 miliardi rispetto agli 8,6 miliardi del 2020 (-25,7%) con un calo dell’NPE ratio lordo al 5,6% da 7,5% (pari al 4,3% secondo la metodologia EBA).

Tale risultato è stato raggiunto nel 2021 grazie anche al Progetto Rockets, relativo alla cessione di crediti in sofferenza per un importo di 1,5 miliardi lordi tramite cartolarizzazione attraverso il veicolo Aurelia. Tali indicatori sono attesi ancora in miglioramento nel 2022 grazie ad un’ulteriore attività di derisking prevista per un target di circa € 1 miliardo. Considerando anche questa ulteriore cessione l’NPE ratio si attesterebbe al 4,8%.

Quanto alla posizione patrimoniale il CET1 Ratio phased-in e CET1 Ratio fully phased si attestano rispettivamente al 14,7% e al 13,4%.

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