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Banche, Cina punta a mercato europeo: nel mirino anche Mps?

Sta cambiando la qualità dello shopping dei gruppi finanziari cinesi: oggi Pechino vuole partecipazioni di controllo e sta setacciando l’Europa a caccia di opportunità – Secondo alcuni banchieri, potrebbe far gola anche Mps.

Banche, Cina punta a mercato europeo: nel mirino anche Mps?

La Cina punta alle banche in difficoltà sul mercato europeo. E tra queste, nel mirino c’è anche l’italiana Mps. La prima acquisizione cinese di una investment bank europea è stata intanto annunciata settimana scorsa: Haitong Securities ha rilevato Banco Espirito Santo de Investimento SA (BESI) da Novo Banco, la banca scissa da Banco Espirito Santo con il salvataggio lo scorso agosto, per 379 milioni di euro.

Un’operazione di dimensioni modeste per il secondo maggiore broker cinese, ma che mostra come sta cambiando la qualità dello shopping dei gruppi finanziari cinesi. Oggi la Cina vuole partecipazioni di controllo e sta setacciando l’Europa a caccia di opportunità evitando, tuttavia, deal di dimensioni troppo grandi. “Sempre di più i gruppi finanziari cinesi stanno cercando di chiudere operazioni in cui si assicurano il controllo come modo per espandere la propria presenza globale”, osserva Mayooran Elalingam, responsabile M&A Asia-Pacifico di Deutsche Bank.

“Ci sono molte opportunità ‘distressed’ nelle economie della zona euro e ci aspettiamo che il settore dei servizi finanziari cinese sia attivo in questi contesti”, aggiunge. Alcuni banchieri specializzati in M&A non escludono la possibile acquisizione di una banca commerciale europea. La stessa Mps potrebbe dunque attirare offerte, secondo banchieri a Hong Kong. Interesse potrebbe riscuotere anche Novo Banco, che le autorità portoghesi sperano di vendere nella prima metà dell’anno prossimo.

Simili operazioni possono aiutare le banche cinesi ad acquisire le preziose licenze bancarie europee oltre che competenze, specialmente nel reddito fisso, che possono essere trasferite a casa. Quest’anno, secondo i banchieri d’affari, il governo ha iniziato a incoraggiare broker azionari e gruppi finanziari a darsi un respiro internazionale. “A mano a mano che i regolatori liberalizzano il settore finanziario in Cina, banche, assicurazioni e intermediari saranno interessati ad asset manager, banche private e gestori di patrimoni”, sottolinea Bernard Teo di Goldman Sachs.

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