Condividi

Banche, Cassa di Risparmio di San Marino vicina al crack: il piano per evitarlo

2 miliardi di npl e 537 milioni di perdite, il piano per salvare Carisp parte da qui – Il governo annuncia un’operazione “verità” – Prevista la creazione di una bad bank, iniezioni di capitale e azioni di responsabilità verso gli amministratori “colpevoli” del dissesto”.

Banche, Cassa di Risparmio di San Marino vicina al crack: il piano per evitarlo

Un piano per evitare il crack della Cassa di risparmio di San Marino (Carisp) che sembra essere di giorno in giorno più vicino. La delegazione del Governo ha annunciato l’intenzione di realizzare un’operazione “verità”, intraprendendo una serie di misure durissime. Si andrà dall’azione di responsabilità nei confronti degli ex amministratori ad un’iniezione di liquidità che consentirà di ricapitalizzare la banca fino alla separazione di asset negativi e positivi.

Ci si avvia dunque verso una bad bank che sembra essere l’ultima spiaggia per il sistema finanziario di San Marino dati i quasi 2 miliardi di non performing loans e i 537 milioni di perdite registrati dalla Carisp nel bilancio del 2016. Nel settembre 2016, la banca era finita addirittura sotto la lente d’ingrandimento del Fondo Monetario Internazionale che aveva parlato di 2 miliardi di Npl, gran parte dei quali senza garanzie, di origine immobiliare e creati da clienti italiani, ascrivibili ad un’unica banca: la Cassa di Risparmio, che dopo ripetute ricapitalizzazione, oggi è de facto in mano pubblica. Il Governo locale è infatti il socio di maggioranza del primo istituto sanmarinese che necessita dunque di un intervento urgente volto a risanare i conti e salvare il salvabile.

La segreteria di Stato per le Finanze e il Bilancio guidata da Simone Celli ha reso noto di avere assunto l’impegno ad adottare “tutti gli atti legislativi e istituzionali affinché sia totalmente garantita la copertura delle esigenze finanziarie della Cassa in termini di liquidità e di capitale”.

Durissime le parole nei confronti degli amministratori. L’indagine richiesta da Bcsm “ha permesso di mettere in evidenza quanto la gestione degli ultimi anni della banca sia stata non solo discutibile e superficiale ma in particolare lontanissima da una corretta applicazione del principio della sana e prudente amministrazione che porterà il Governo ad attivare le azioni di responsabilità nei confronti di coloro che si sono resi complici dell’attuale situazione di dissesto”.

Non solo, in base a quanto si legge nella nota diramata il 21 agosto: “contestualmente all’approvazione definitiva del bilancio 2016 (prevista per metà settembre) da parte dell’assemblea degli azionisti, si avvierà il piano di ristrutturazione di Cassa di Risparmio che, presumibilmente attraverso lo scorporo degli asset positivi e negativi presenti nell’istituto, condurrà alla nascita di una good bank e di una bad bank entrambe di proprietà interamente statale”.

Verrà inoltre instituito uno Spv (special purpose vehicle) al fine di gestire e incassare al meglio i crediti inesigibili (o inesatti) del sistema locale.

In base alle intenzioni manifestate, “Con un’adeguata iniezione di capitale da parte dello Stato, un progetto industriale di alto livello orientato all’efficienza e all’internazionalizzazione e un management dotato di elevati profili professionali e tecnici la Cassa di risparmio, depurata da tutti gli asset negativi, si troverà nelle condizioni di generare reddito nel medio breve periodo e tornerà a essere uno strumento a supporto della crescita economica del Paese”.

Commenta