Condividi

Ballottaggi: Genova a Doria, Palermo a Orlando. A Parma vince il grillino Pizzarotti

A Parma il candidato del Movimento 5 si impone sul candidato del centrosinista. Genova elegge Doria (60%), mentre a Palermo Leoluca Orlando ottiene la sua quarta elezione con percentualil che lo danno al 73%. Cappotto Lega: persi sette comuni su sette

Ballottaggi: Genova a Doria, Palermo a Orlando. A Parma vince il grillino Pizzarotti

Sarà Parma il primo capoluogo conquistato dai Grillini. Pizzarotti vola al 60%. A Genova invece è in testa Doria, mentre a Palermo Orlando è dato al 60%.

GENOVA Marco Doria (sostenuto da Pd, Sel, Idv, Pdci, Prc, Psi e alcune liste civiche) si impone sul candidato del Terzo polo Enrico Musso (15% al primo turno) con una percentuale di oltre il 60% contro il 39,8 dello sfidante. Confermato il dato dell’affluenza al 39%. 

PALERMO Leoluca Orlando, che al primo turno ha raccolto il 47,7% dei consensi, ha stracciato Ferrandelli con 73% dei voti. Lo sfidannte al primo turno si era fermato al 17,3%, non va oltre il 27%.

PARMA. Ma la vera sorpesa è Federico Pizzarotti, bancario di 39 anni, candidato del Movimento 5 Stelle, che a Parma ha vinto sul grande favorito della vigilia, Vincenzo Bernazzoli, con il 59,4% contro il candidato del Pd che per ora si ferma poco sopra il 39%.  E dopo i dati, il leader del Movimento Cinque Stelle Beppe Grillo si lascia andare al grido di «Forza belin!» lanciato su Twitter.

I riflettori anche su Monza. Qui a caratterizzare le elezioni è stata la rottura tra Lega e Pdl. Il partito di Bossi, che pure esprimeva il sindaco uscente, è stato estromesso dalla competizione e l’esponente del centrosinistra Roberto Scanagatti è in netto vantaggio in una città considerata da sempre roccaforte del centrodestra.

A L’Aquila invece si va verso la rielezione del sindaco di centrosinistra uscente, Massimo Cialente, con il 62,38% contro il 37,29% raccolto dal suo avversario, il centrista Giorgio De Matteis.

La Lega, che ha deciso di correre da sola, ha perso senza appello a Cantù, Palazzolo, Tradate, Senago, Thiene e San Giovanni Lupatoto, Meda. Praticamente nelle zone che fino a poco tempo fa erano suo indiscusse roccaforti. La Lega governava assieme al Pdl in sei Comuni su sette. Dei quadri del Carroccio ha parlato solo Salvini: «Oggi parte la fase nuova per la Lega, una Lega che fa tesoro degli errori commessi ma che non cambia nome nè simbolo e riparte per recuperare i nostri elettori che non hanno votato».

Commenta