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Auto, Amsterdam sarà elettrica e Enel lancia il “vehicle-to-grid”

Dopo l’accelerazione di altri Paesi europei, soprattutto dell’Olanda, Enel X presenta venerdì a Milano le nuove colonnine che scambieranno energia tra automobile e rete.

Auto, Amsterdam sarà elettrica e Enel lancia il “vehicle-to-grid”

Arrivano anche in Italia le colonnine di ricarica di tecnologia avanzata “Vehicle-to-grid” (V2G) realizzate da Enel e già protagoniste in altri Paesi europei: un sistema di ultima generazione che sarà decisivo non solo per l’elettrificazione totale della mobilità, ma anche per rendere le automobili elettriche parte integrante del sistema elettrico. Attraverso le colonnine V2G infatti i veicoli elettrici possono non sono ricaricarsi ma anche ri-immettere l’energia accumulata nelle loro batterie al servizio della rete, delle utenze domestiche e anche degli altri automobilisti. Un vantaggio che sarebbe anche economico, come già avviene nelle case dotate di pannelli e sistemi di accumulo, tramite i quali i cittadini possono “rivendere” l’energia in eccesso alla rete ed ottenerne un vantaggio sulla bolletta. Enel X annuncerà domani, venerdì, la prima sperimentazione in Italia dei nuovi servizi avanzati.

Capofila di questa rivoluzione è l’Olanda, uno dei primi Paesi a sposare la decarbonizzazione al 100% entro il 2030, e soprattutto Amsterdam, grazie al piano della sindaca verde Femke Halsema, prima donna sindaco della città in carica dal luglio scorso. Per raggiungere l’obiettivo del bando totale a diesel e benzina entro il 2030, l’approccio sarà graduale: lo stop scatterà nel 2020 per i veicoli diesel di età superiore ai 15 anni e poi sarà via via esteso a tutti gli altri, mentre dal 2022 toccherà agli autobus pubblici e privati.

Questo significa che la capitale olandese avrà bisogno di almeno 16mila punti di ricarica elettrici V2G entro il 2025 per consentire la transizione ecologica. Attualmente ce ne sono già circa 3.000, su un totale di 40.000 colonnine di ricarica (comprese quelle non V2G) in tutto il Paese, che fanno proprio dell’Olanda il leader europeo per densità di punti di ricarica per automobili: uno per ogni km quadrato. Enel come detto è già presente da due anni, con 10 colonnine V2G per una potenza installata di 100 Kw, e ha già chiuso in passato progetti in Uk, Danimarca e Germania.

In Italia invece, le infrastrutture per la rivoluzione della mobilità sono ancora indietro. A Milano lo scorso febbraio è entrata in vigore l’area B, con l’obiettivo di chiudere tutta l’area entro la circonvallazione esterna ai veicoli diesel entro l’ottobre 2030, mentre il sindaco di Roma Virginia Raggi ha annunciato che dal 2024 il centro della capitale sarà off-limit per tutti i veicoli a gasolio. Ma non c’è ancora un’accelerazione sull’elettrico, tant’è vero che secondo i dati Acea il nostro Paese è fanalino di coda con appena 3.824 colonnine (ognuna delle quali con due accessi), cioè 13 ogni 1.000 metri km quadrati, una superficie non di molto inferiore a quella dell’intera città metropolitana di Napoli. Enel, che ne sta installando 150 a settimana, conta da sola di arrivare a 7.000 (quindi 14.000 punti) nel 2020.

La sperimentazione del “Vehicle-to-grid” in Italia, cioè la possibilità di uno scambio di energia “bidirezionale” tra la batteria dell’automobile e la rete elettrica, che consentirà ai possessori di veicoli elettrici che utilizzano il V2G di essere remunerati, parte solo adesso e viene presentata a Milano da Enel X in partnership con Nissan. La sperimentazione italiana, per quanto tardiva rispetto ad altri Paesi, presenta, secondo quanto anticipa l’azienda, un’assoluta novità in ambito europeo poiché, rispetto alle precedenti testerà un’ampia gamma di servizi ancillari che garantiscono la sicurezza del sistema e in particolare l’ottimizzazione dei flussi energetici dell’utenza sia domestica che aziendale.

Durante l’evento milanese verrà effettuata la sperimentazione con una Nissan LEAF collegata all’infrastruttura di ricarica V2G di Enel X e un pannello che mostrerà in tempo reale come il collegamento generi un flusso bidirezionale di energia, con particolare attenzione a quella rilasciata dal veicolo che contribuisce all’efficienza energetica dell’utenza domestica (utilizzo di elettrodomestici, pannelli solari…). La tecnologia è già pronta, ma come spesso capita in Italia manca ancora la legislazione per abilitarla. Tuttavia, il ministero dello Sviluppo, proprio nei giorni scorsi ha varato una prima bozza di decreto che ora viene sottoposta al vagli di esperti e dell’industria dell’auto ma che potrebbe diventare concreta in tempi ragionevoli. E consentire così all’auto di correre in rete e dimezzare i costi.

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