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Attacco hacker in Asia e Bitcoin crolla sotto i 7mila dollari

L’attacco coreano che ha colpito Coinrail ha mandato in fumo oltre 40 milioni di di dollari

Attacco hacker in Asia e Bitcoin crolla sotto i 7mila dollari

Un attacco hacker nel fine settimana ha colpito Coinrail, la piattaforma di scambio di monete virtuali della Corea del Sud, determinando una perdita di oltre 40 milioni di dollari.

Sono stati rubati 19,5 milioni di dollari di token NPXS, emessi da Pundi X nell’ambito del progetto ICO – Initial Coin Offer –, che sta per offerta iniziale di nuova moneta; 13,8 milioni di dollari da Aston X, una ICO nata per sovvenzionare una piattaforma per decentralizzare documenti; 5,8 milioni di dollari in token per ICO Dent; e oltre 1,1 milioni di dollari di Tron, progetto proveniente dalla Cina. Quello di Coinrail in Corea del Sud è un mercato piccolo, ma rientra tra le principali piazze per volume degli scambi, secondo coinmarketcap.com. Sul sito della piattaforma Coinrail si legge che il 70% delle monete virtuali presenti sui conti è stato controllato, mentre per il rimanente 30% è in corso un’inchiesta.

A destare profondo interesse è il forte crollo del prezzo della criptovaluta più famosa al mondo – il Bitcoin – che ha perso il 7,04% dopo la notizia dell’attacco hacker ed è stata scambiata nel pomeriggio di oggi a 6.751 dollari. La parabola del Bitcoin è iniziata a dicembre dello scorso anno quando la moneta digitale valeva 22 mila dollari, mentre oggi è stata scambiata a meno di 7mila dollari, causando una perdita superiore al 50% del suo valore dall’inizio dell’anno. Anche le monete virtuali concorrenti come Ethereum e Ripple sono calate di circa il 6 per cento. Il valore totale delle criptovalute si attestava a quota 830 miliardi di dollari tra il 2017 e il 2018, all’apice dell’attenzione degli investitori su questo mercato, mentre ha raggiunto il minimo da due mesi ai 294 miliardi di dollari.

Ciò che emerge da questa vicenda è ancora l’estrema incertezza intorno alle criptovalute, soprattutto in riferimento alla scarsa regolamentazione del settore. Chi acquista Bitcoin, Ethereum o altre monete virtuali dovrebbe vedere garantite le proprie monete e poter conservare i risparmi digitali in un portafoglio privato e non su una piazza pubblica sulla quale possono essere oggetto di attacchi virtuali.

Il timore degli investitori si concretizza nella serie di furti e crolli registrati su questi mercati negli ultimi mesi: come il furto di circa mezzo miliardo di dollari di criptomonete dalla casa giapponese Coincheck o l’incertezza dovuta al fatto che se degli hacker hanno rubato milioni di dollari su un mercato relativamente piccolo, potrebbero entrare in piazze più grandi e determinare danni ben peggiori. Soprattutto negli ultimi mesi dovremmo aver imparato che, se all’interno del mercato non si percepisce solidità e stabilità, gli investitori cominciano a vendere e tutti gli altri si adegueranno.

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