Condividi

Atlantia: nel nuovo Cda Massolo presidente e Alessandro Benetton vice. Ceo cercasi

Il consiglio di amministrazione ha confermato ad interim le deleghe gestionali al presidente Massolo. L’assemblea straordinaria ha poi autorizzato un’operazione di finanziamento infragruppo per un importo massimo di 8,225 miliardi di euro che servirà a ridurre gli oneri finanziari

Atlantia: nel nuovo Cda Massolo presidente e Alessandro Benetton vice. Ceo cercasi

Inizia la nuova era di Atlantia, in sostanza ratificata dall’assemblea straordinaria di ieri. Da una parte è stato adottato un nuovo statuto che celebra la perdita del suo status di società quotata, a valle del delisting avvenuto lo scorso 9 dicembre. Dall’altra sono state annunciate le nuove cariche del board e messo ordine tra gli asset del debito. Mentre spicca l’assenza ancora di un amministratore delegato.

All’assemblea di lunedì hanno partecipato i due azionisti Holdco (Schemaquarantadue), il veicolo dove sono presenti il principale azionista Edizione, il fondo americano Blackstone e la Fondazione Crt e Schema Alfa S.p.A. («Bidco», interamente controllata da «HoldCo») che insieme detengono il 100% del capitale di Atlantia.

Cda Atlantia: 11 membri in carica fino al 2025

L’assemblea ha nominato il nuovo Consiglio di amministrazione che resterà in carica fino all’approvazione del bilancio relativo all’esercizio 2025 e che è 11 componenti: Edizione ha collocato i suoi manager, come Enrico Laghi (attuale ceo della holding di Treviso), Ermanno Boffa, marito di Sabrina Benetton, figlia di Gilberto (anche lui nel board della holding), Mattia Brentari (manager investimenti), Christian Coco (direttore investimenti che resiste dal vecchio board), Andrea Pezzangora (responsabile affari legali e societari). Blackstone invece ha scelto Jonathan Kelly (head of infrastructure), Scott Schultz (anche lui esperto di infrastrutture) e Andrea Valeri, quest’ultimo chairman del private equity americano in Italia.

Massolo Presidente, Benetton Vice, Ceccarini Cfo. Manca l’Ad

Giampiero Massolo è stato confermato presidente, come nelle attese, mentre la novità riguarda la nomina a vicepresidente per Alessandro Benetton, numero uno di Edizione. A Massolo inoltre sono state confermate le deleghe gestionali, nell’attesa di trovare una quadra sul nuovo amministratore delegato. Per quest’ultimo, il nome su cui ci potrebbe essere un accordo in vista della presentazione delle nuove linee strategiche a fine marzo, è quello di Andre Rogowski, Cfo della spagnola Abertis Infrastrutture. Il precedente ceo di Atlantia, Carlo Bertazzo, invece resterà al momento consigliere delle controllate Abertis e Getlink. Il Consiglio ha inoltre confermato Tiziano Ceccarani Chief Financial Officer della Società, nominandolo anche dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari.

Nuovo anche il collegio sindacale, composto dai sindaci Riccardo Michelutti, in qualità di presidente, Benedetta Navarra e Graziano Visentin.

Finanziamento infragruppo per 8,225 miliardi, per ridurre gli oneri finanziari

L’assemblea straordinaria ha poi autorizzato un’operazione di finanziamento infragruppo attraverso cui “HoldCo” riceverà un loan da Atlantia per un importo massimo di 8,225 miliardi di euro. Questa operazione consentirà a “HoldCo” di rimborsare immediatamente il finanziamento bridge di 8,225 miliardi di euro contratto lo scorso novembre 2022 per finanziare parte del corrispettivo dell’offerta pubblica di acquisto promossa da “HoldCo” attraverso “BidCo”. L’operazione, i cui termini economici sono stati oggetto di valutazione da parte dell’advisor finanziario indipendente Equita ed eseguita a condizioni di mercato, dice un comunicato della società, consentirà una riduzione degli oneri finanziari di Gruppo. Atlantia prevede che il finanziamento infragruppo sarà estinto per effetto della fusione trilaterale attesa nel primo semestre 2023. La fusione determinerà l’incorporazione di “HoldCo” e “BidCo” in Atlantia.

La lunga strada verso il delisting da Piazza Affari

L’uscita da Piazza Affari ha visto un iter complesso iniziato dopo l’estate e terminato di fatto poco prima di Natale con i tempi supplementari accordati per portare a termine l’Opa, conclusosi poi con le dimissioni del vecchio Consiglio di Amministrazione. Per effetto dell’Opa, Schema 42 è la HoldCo che possiede al 100% la BidCo Schema Alfa. La prima ha capitalizzato la seconda in due assemblee il 14 novembre versandole 4,7 miliardi di euro raccolti da Blackstone e Crt (che ha reinvestito una parte del suo incasso dai titoli Atlantia in Opa, circa il 4%) poi le ha a sua volta versato in conto capitale 7 miliardi di euro di finanziamenti da parte di 22 banche. In tutto 11,7 miliardi di liquidità usata per finanziare l’Opa nella prima tranche, quella che all’11 novembre si è fermata all’87,3%. Edizione invece ha apportato a Schema 42 il suo 33,1%, ovvero le quote già possedute di Atlantia con un valore nominale di 2,9 miliardi, e un valore di mercato pari a 6,6 miliardi. Al termine dell’operazione Atlantia si è trovata divisa con il 57% a Edizione (tramite Sintonia), 37,8% a Blackstone, 5,2% a Fondazione Crt.

Commenta