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Assoimmobiliare punta sulla rigenerazione urbana

L’Assemblea Annuale di Assoimmobiliare, che si è tenuta a Roma, ha messo in evidenza due necessità per rilanciare il mercato immobiliare: attrarre nuovi capitali e rimuovere gli ostacoli fiscali sugli investimenti

Assoimmobiliare punta sulla rigenerazione urbana

Nell’Assemblea Annuale di Assoimmobiliare, tenutasi a Roma presso la Sala convegni dello Studio Gianni, Origoni, Grippo, Cappelli & Partners, con la partecipazione del Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini e i Sottosegretari Salvatore Margiotta e Roberto Morassut, la rigenerazione urbana, fondamentale per attrarre investimenti sul suolo nazionale e portare ad una rinascita delle città, è stato il tema centrale.

Tobia Zevi, Coordinatore Desk Global Cities dell’ISPI (Istituto per gli Studi di Politica Internazionale), ha aperto l’assemblea parlando delle Global Cities e della necessità di trattare questo come un tema geopolitico. Secondo Zevi, le città globali sono le realtà urbane più influenti del pianeta, in grado di attrarre persone altamente qualificate (abitate da più del 50% della popolazione), trascurando le loro periferie. Sebbene le città acquisiscano sempre più importanza, allo stesso tempo, producono una forte spaccatura tra questi due mondi. Alla domanda se è possibile ricucire questa rottura, Zevi ha risposto che occorre avere un progetto integrato e sostenibile, che metta al centro i cittadini e non le Smart City.

Sono intervenuti al dibattito anche Luca Montuori e Simonetta Cenci, rispettivamente Assessore all’Urbanistica di Roma Capitale e del Comune di Genova, il Deputato Alessandro Cattaneo, già sindaco di Pavia e infine Federica Galloni, Direttore Generale Archeologia, belle arti e paesaggio del MiBACT.

Silvia Rovere ha ricordato i dati del recente Rapporto di Nomisma, preoccupanti, perchè vi si evidenza come l’Italia sia uno dei pochi Paesi EU a non aver recuperato il livello dei prezzi delle case raggiunto prima della crisi finanziaria del 2008. La manovra del Governo Monti ha comportato un pesante inasprimento della tassazione immobiliare dal 2012, e un’ulteriore decrescita dei prezzi delle case e, di conseguenza, un’erosione strutturale dei risparmi delle famiglie, che costituisce il 60% degli investimenti in attività immobiliari. La riduzione complessiva del valore dei risparmi ha un impatto negativo sul consumo e sulla crescita economica del Paese.

La Presidentessa ha sottolineato la necessità di stimolare la domanda interna per ottenere una crescita stabile e sostenibile del Paese, ma tutto ciò non può avvenire senza il contributo del settore immobiliare e delle costruzioni. È necessaria una politica che stimoli gli investimenti in chiave di riqualificazione non solo di immobili privati, ma anche pubblici come scuole, ospedali, uffici, ecc.

Come dimostrato da molte città Europee che hanno riconosciuto il contributo che il settore immobiliare può dare, la risposta è una riqualificazione su larga scala delle periferie, caratterizzate da gravi situazioni di povertà e degrado urbano. Interventi che sono stati realizzati grazie all’investimento di capitali istituzionali, ma soprattutto grazie alla chiarezza e alla costanza delle norme. Le città europee hanno capito la necessità, in una situazione di tassi d’interesse bassi, di portare i risparmiatori ad investire nello sviluppo immobiliare, sebbene questo sia percepito come un’attività rischiosa. Bisogna far in modo da attirare l’afflusso di capitali internazionali sulle nostre città, in questo quadro solo Milano sembra beneficiare di tale opportunità, probabilmente grazie alla continuità amministrativa. La recente legge regionale della Lombardia introduce misure di semplificazione e incentivazione a cui le altre città italiane dovrebbero aspirare. Assoimmobiliare ha partecipato attivamente alla stesura di tale normativa. Tuttavia, l’instabilità politica che caratterizza il nostro paese non permette di definire politiche economiche efficaci di lungo periodo. Durante il suo discorso, Silvia Rovere ha aperto una parentesi sulla situazione di Roma capitale, sempre più in declino per quanto riguarda mobilità, efficienza e offerta dei servizi. L’obiettivo è quello di provvedere al rilancio della capitale, sulla scia di Milano, ma questo richiederebbe una stretta collaborazione tra istituzioni, imprese e investitori.

Nonostante le Regioni abbiano dimostrato interesse alle potenzialità della rigenerazione urbana, l’assenza di una visione da parte del Governo e del Parlamento, invece, si fa sentire. Alla presenza del Ministro Franceschini e dei Sottosegretari Margiotta e Morassut, Silvia Rovere, li invita a presentare la sfida, che l’industria sta affrontando, a tutto il Governo, in modo che la collaborazione da parte di entrambi possa trasformare queste opportunità in realtà. Come evidenziato dal Rapporto dell’Onu del 2018, nel 2050 due terzi degli abitanti andranno a vivere nelle città, ma se l’intera materia continua ad essere regolamentata dalla Legge Urbanistica del 1942, non si può di certo aspirare ad una crescita economica e ad un miglioramento delle condizioni di vita delle persone. I presupposti per cui venga posto come obiettivo la rigenerazione delle periferie e la crescita sostenibile delle città, non solo economica e ambientale, ma soprattutto sociale, ci sono. Secondo l’industria bisognerebbe agire in due direzioni: attrarre nel mercato immobiliare un maggior afflusso di capitale, internazionale e domestico e, al contempo, rimuovere gli ostacoli di naturale fiscale che gravano sugli investimenti destinati allo sviluppo del settore. 

Infine, la Presidentessa ha concluso la sua relazione con la proposta normativa elaborata da Assoimmobiliare, che propone di rinnovare la legislazione italiana in materia delle Società di investimento immobiliare quotate (SIIQ), in modo da aprire il mercato italiano all’afflusso di investitori esteri, avendo sia un effetto sul gettito fiscale che un incremento di investimento nel settore delle costruzioni e delle riqualificazioni di immobili esistenti e, infine, un impatto positivo sul Pil e sull’occupazione.

L’assemblea pubblica si è conclusa con l’intervento del Ministro Dario Franceschini, che ha sottolineato l’importanza di una riqualificazione dei quartieri periferici, non solo dei centri storici come avvenuto negli ultimi settant’anni. Tuttavia, questo tipo di operazioni richiedono tempi lunghi e il Governo non può dare garanzie in merito.

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