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Assemblea TIM conferma Salvatore Rossi alla presidenza

Approvato il bilancio che registra un utile netto di 382 milioni e il ritorno al dividendo, che sarà posto in pagamento dal 24 giugno

Assemblea TIM conferma Salvatore Rossi alla presidenza

L’Assemblea degli azionisti di TIM si è svolta oggi, con la partecipazione del 65,093% del capitale ordinario della Società. Tutti i punti all’ordine del giorno sono stati approvati con percentuali molto vicine all’unanimità. L’Assemblea ha in particolare approvato: il bilancio al 31 dicembre 2020 di TIM S.p.A. che si è chiuso con un utile netto pari a 382 milioni di euro (99,95% voti favorevoli); e il pagamento del dividendo sulla base dell’importo di 1 euro cent per azione ordinaria, 2.75 euro cent per azione di risparmio. Il dividendo verrà posto in pagamento dal 24 giugno 2020 con stacco cedola il 22 giugno 2020 e record date il 23 giugno 2020 (99,04% voti favorevoli).

Inoltre è stata approvata la nomina dei Consiglieri Salvatore Rossi e Franck Cadoret (già cooptati a seguito delle dimissioni rispettivamente di Fulvio Conti e Amos Genish) con scadenza del mandato, come il resto del Consiglio di Amministrazione, all’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2020 (La nomina di entrambi i Consiglieri ha ottenuto il 99,99% dei voti favorevoli). Salvatore Rossi resta così alla presidenza di Tim. Via libera anche alla relazione sulla remunerazione della società, sia nella parte relativa al consuntivo 2019 (94,03% voti favorevoli) sia nella parte dedicata alla politica di remunerazione per l’esercizio 2020 (94,98% voti favorevoli).

L’assemblea ha discusso e deliberato anche il piano di incentivazione basato su strumenti finanziari denominato “Long Term Incentive Plan 2020- 2022” (86,58% voti favorevoli) e le emissioni azionarie al suo servizio (86,59% voti favorevoli); oltre che il piano di azionariato dipendenti 2020 (99,58% voti favorevoli); e infine la modifica dell’art. 9 dello Statuto per il recepimento delle disposizioni legali in materia di equilibrio di genere (Legge n. 160 del 27 dicembre 2019, entrata in vigore il 1° gennaio 2020), prevedendo una composizione consiliare tale per cui almeno due quinti del totale degli amministratori appartengano al genere meno rappresentato (99,99% voti favorevoli).

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