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Apre in Corea l’Ikea più grande del mondo

Entro fine anno il Paese asiatico avrà il suo primo negozio Ikea che, con 59mila metri quadri di superficie e oltre 300 dipendenti, sarà anche il punto vendita più grande tra quelli dell’azienda svedese nel mondo.

Apre in Corea l’Ikea più grande del mondo

È arrivato il momento della Corea: a fine anno avrà il suo primo negozio Ikea che, con 59mila metri quadri di superficie e oltre 300 dipendenti, sarà anche il punto vendita più grande tra quelli che l’azienda svedese ha disseminato per il mondo. Fra i Paesi asiatici, la Corea arriva tardi nella grande famiglia Ikea: in testa si situano infatti Cina e Giappone, rispettivamente con 16 e 8 punti vendita, segue la piccola Taiwan con 5  negozi, Hong Kong con 3, Singapore con 2, mentre Indonesia, Malaysia e Thailandia ne hanno uno a testa.

L’inaugurazione avverrà il 18 di  dicembre, ma la stampa è già stata ammessa a una visita preliminare nell’enorme edificio sorto a Gwangmyeong, città che forma con la parte settentrionale di Seul un continuum urbano. Il nuovo negozio Ikea non è ancora stato aperto e già fioriscono le polemiche. Tra gli articoli in vendita – già visibili sul sito e sul catalogo – c’è anche, come in tutti gli altri negozi Ikea sparsi per il mondo, un planisfero decorativo da appendere alla parete. Il mare compreso tra le coste del Giappone, della Russia e delle due Coree viene designato sul planisfero come “mar del Giappone”. È bastato questo a far vedere rosso ai coreani.

Il nome di quello specchio di mare è infatti oggetto di una disputa da  quando, nel 1992, in occasione della sesta Conferenza delle Nazioni  Unite sulla standardizzazione dei nomi geografici, la Corea ha  protestato sostenendo che il nome corrente dovesse essere sostituito da  quello di “mare orientale”. La controversia è andata avanti anni, con  molti e dotti argomenti prodotti dalla Corea e dal Giappone, e tuttora  dura, per quanto l’Organizzazione idrografica internazionale abbia deciso nel 2012 di non cambiare su carte e mappe il nome, ormai ampiamente diffuso, di Mar del Giappone. Ma i coreani non ci stanno e adesso se la prendono con l’Ikea; la questione sembra diventare seria, tanto che Andre Schmidtgall, direttore della vendita ha dichiarato di voler porgere le scuse, a nome dell’azienda, per non aver pensato ad aggiungere sulla carta anche la denominazione di “mare orientale” oltre a quella di “mar del Giappone”. “Siamo ben consapevoli della serietà  della questione” ha detto “e ci scusiamo di nuovo”.

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