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Al Tour de France Sagan sempre più protagonista fa il tris bruciando Greipel

TOUR DE FRANCE – Lo slovacco si diverte a fare Hulk sul traguardo di Metz – Una tappa segnata da tante cadute che hanno attardato Hesjedal, Schleck, Gesink e Scarponi – E’ stata anche l’ultima tappa prima dell’attacco alle montagne – Cancellara ancora in giallo con 7″ su Wiggins e Chavanel – Nella volata finale oggi non c’era Cavendish, da giorni immusonito

Al Tour de France Sagan sempre più protagonista fa il tris bruciando Greipel

Guardando all’ordine di arrivo, la tappa che si è chiusa a Metz può sembrare l’ennesima frazione di trasferimento, l’ultima prima dell’attacco alle montagne che domani saranno i Vosgi con l’arrivo alla Planche des Belles Filles. Ha vinto ancora una volta, facendo uno spettacolare tris, Peter Sagan, con un urlo e una potenza pari a quelli del terribile Hulk.

Lo slovacco, sempre più maglia verde come leader della classficica a punti, ha bruciato il tedesco André Greipel e Mattew Goss. Nella volata finale non c’era Cavendish, da giorni piuttosto contrariato e musone, attardato anche oggi da una caduta che ha coinvolto metà gruppo a 20 km dall’arrivo trasformando l’Epernay-Metz, sulla carta una tappa piatta e del tutto insignificante, in un’improvvisa trappola per non pochi uomini di classifica. Essendo avvenuto lontano dal traguardo, il capitombolo ha creato distacchi reali, non neutralizzabili, dando uno scossone alla classifica come se si fosse corsa una tappa di alta montagna. In pratica il groviglio di biciclette e di atleti finiti a terra ha ostruito tutta la sede la stradale facendo da tappo a chi, pur indenne come Cavendish, stava dietro e avrebbe potuto ripartire.

A farne le spese più di tutti tra gli aspiranti a una possibile vittoria finale è stato Ryder Hesjedal, il vincitore dell’ultimo Giro d’Italia, che è giunto a Metz con oltre 13 minuti di ritardo. Un distacco che mette il canadese praticamente fuori gioco. Inguaiato anche Robert Gesink, l’olandese leader della Rabobank, che ha perso 3’31”. Pagano cara un’altra caduta, chiudendo con un ritardo di oltre 2 minuti, anche l’enigmatico Frank Schleck, Janez Brajkovic, Michele Scarponi, Alejandro Valverde e Pierre Roland, la giovane speranza francese vincitore l’anno scorso all’Alpe d’Huez. Dal caos, che ha frazionato in più tronconi il gruppo, tra i big, escono senza danni Wiggins, Chavanel, Nibali, Evans, Menchov e Basso oltre a Cancellara che può così allungare a quota 28 i giorni con indosso la maglia gialla.

Cancellara, che è un grande del ciclismo d’oggi ma che non è Rambo in montagna, non vincerà il Tour ma è di gran lunga il primo corridore, tra i non vincitori della Grande Boucle, a portare così a lungo il simbolo del primato, superando di molto anche i due connazionali che il Tour l’hanno vinto, cioè Ferdy Kubler nel 1950 e Hugo Koblet l’anno successivo.

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