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Borse 5 agosto: l’Europa rallenta il passo con Wall Street e le nuove minacce di Trump sui dazi. A Milano banche contrastate

Borse senza bussola oggi 5 agosto, dopo il venerdì nero e il rimbalzo della vigilia: tra quadro geopolitico instabile, nuove minacce di Trump sui dazi e stagione delle trimestrali caldissima, Piazza Affari chiude in guadagno nonostante il tonfo di Buzzi. Arretra il petrolio: ecco perché

Borse 5 agosto: l’Europa rallenta il passo con Wall Street e le nuove minacce di Trump sui dazi. A Milano banche contrastate

Borse senza bussola oggi, dopo il venerdì nero e il rimbalzo della vigilia: l’Asia era stato un buon viatico, ma Wall Street si sta muovendo debole così i listini europei dopo qualche volatilità archiviano una giornata apparentemente “poco mossa”. Tra i temi del giorno ci sono i dati macro Usa in chiaro scuro e le nuove minacce del presidente degli Stati Uniti Donald Trump sui dazi. L’India deve tremare se continuerà a comprare petrolio russo – e l’oro nero va giù – e la Ue vedrà le tariffe schizzare al 35% se non manterrà l’impegno di investire 600 miliardi di dollari negli Usa. Inoltre le imposte doganali sui farmaci potrebbero arrivare al 250% entro un anno e mezzo.

Ecco, in questo contesto, che vede anche un quadro geopolitico instabile e una stagione delle trimestrali caldissima, Piazza Affari chiude con un guadagno dello 0,11% a 40.743 punti base, nonostante il tonfo di Buzzi -8,68%, che ha deluso con i conti del semestre e le stime future, soprattutto a causa del mercato americano. “Il quadro congiunturale delineatosi negli Stati Uniti negli ultimi mesi – si legge in una nota – ha messo in discussione la resilienza della domanda nel paese”.

Francoforte è la piazza migliore e guadagna lo 0,33%, con Madrid +0,15% e Londra +0,1%. Arretrano invece Parigi -0,14%, e Amsterdam -0,19%.

Sul Ftse 100 è in luce Diageo (+4,9%), il più grande produttore di alcolici al mondo, che ha previsto vendite invariate per il 2026 nonostante l’impatto delle tariffe e ha pure aumentato il suo obiettivo di risparmio sui costi. Brilla inoltre il colosso petrolifero Bp (+2,81%) che ha detto di voler rivedere le attività e i costi per migliorare la redditività, con un utile del secondo trimestre superiore alle aspettative.

Si appiattisce il dollaro dopo i dati macro

Il dollaro, stamani in recupero, ha perso progressivamente terreno dopo l’uscita dei dati macro Usa. In particolare il dato Pmi dei servizi è salito a 55,7 punti, superando le stime degli analisti, ma l’indice Ism è sceso a 50,1 punti, con la componente sui prezzi che è tornata nuovamente a salire e questo fa suonare un campanello d’allarme sul fronte inflazione.

Inoltre il deficit commerciale statunitense di giugno ha mostrato un calo a 60,2 miliardi di dollari, con gli analisti che si aspettavano invece un dato a 61,5 miliardi.

Infine il presidente Trump ha detto che Scott Bessent non sarà il nuovo presidente della Fed e resterà alla guida del Tesoro, mentre sta considerando quattro candidati alla sostituzione di Jerome Powell e tra questi ci sono Kevin Hassett, uno dei suoi più stretti consiglieri economici e l’ex governatore della Fed Kevin Warsh. Il complesso di notizie pesa sul biglietto verde e l’euro recupera un cambio piatto a 1,575.

Tra le materie prime arretra il petrolio, dopo esternazioni del presidente Usa: “Se i prezzi dell’energia andranno giù” di altri 10 dollari al barile, “Putin cesserà di uccidere in Ucraina”.

In questo momento il future Brent di ottobre tratta a 68 dollari al barile (in calo dell’1,1%), mentre il Wti, settembre, arretra a 65,67 dollari al barile (-1,09%).

L’oro si conferma ben intonato a 3386,35 dollari l’oncia (+0,38%).

Dazi: per la Ue il 15% è “all inclusive”

Sui dazi le notizie di oggi non sono solo negative. In attesa che le tariffe Usa entrino in vigore dopodomani la Ue lascia trapelare che il 15% imposto alle merci dell’Unione è “all inclusive”, diversamente da quanto previsto dagli accordi che altri paesi hanno concluso con Washington.

Secondo un alto funzionario dell’Ue il quadro tariffario si applicherà quindi a tutte le esportazioni della regione, salvo acciaio e alluminio. L’aliquota del 15% si applicherà anche a automobili e componenti, senza alcuna quota o limitazione.

Piazza Affari, rimbalza Amplifon, banche contrastate

Sul principale listino di Piazza Affari oggi rimbalza Amplifon, +4,25% dopo le recenti perdite. Si apprezzano inoltre Nexi +2,42%, Ferrari +2,27%, Tenaris +2,16%. Bene Telecom, +1,74%, che ha confermato “tutte le guidance” 2025.

Arretrano invece alcune banche, dopo il rally dei giorni scorsi.

In particolare scene Mps -1,21, alla vigilia dei conti, come il suo oggetto del desiderio, Mediobanca, che però guadagna lo 0,76%.

Arretrano Bper-1,16%, Intesa -0,58% e Banco Bpm -0,68%. Intanto il mercato monitora le mosse di Crédit Agricole, che ha superato il 20% su Piazza Meda tramite un contratto derivato, pur ribadendo di non voler promuovere un’Opa.

È piatta Popolare di Sondrio (-0,04%), che archivia però il miglior semestre della sua storia con un utile netto pari a 336,2 milioni di euro, in rialzo del 28% rispetto allo scorso anno.

Spread in calo

Si conferma stabile il secondario, che vede lo spread tra Btp 10 anni e Bund 10 anni arretrare a 83 punti base (-1,07%), con rendimenti rispettivamente al 3,45% e 2,62%.

Indicazioni positive sono arrivate dall’indice Pmi dei servizi per la zona euro, che a luglio è salito a 51 da 50,5 di giugno e i numeri sono in espansione anche in Italia, Spagna e Germania.

In particolare nel Belpaese l’indice è passato a 52,3 da 52,1 di giugno (51,7 a luglio 2024). L’indice composito è andato a 51,5 da 51,1 di giugno (50,3 a luglio 2024).Si tratta del sesto mese consecutivo di crescita.

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