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Unicredit, Tar: “Sentenza entro il 16 luglio”. Germania contro aumento quota in Commerzbank

La pubblicazione del dispositivo o della sentenza del Tar sul ricorso Unicredit avverrà entro il 16 luglio. Commissione Ue: “Nessuna decisione ancora presa sui poteri speciali”. Berlino su Commerz: “Lo Stato non venderà la sua quota”

Unicredit, Tar: “Sentenza entro il 16 luglio”. Germania contro aumento quota in Commerzbank

Bisognerà attendere ancora qualche giorno per la decisione del Tar del Lazio sul ricorso presentato da Unicredit contro il Golden power del Governo sull’offerta lanciata su Banco Bpm. “La decisione è matura oggi”, ha affermato a inizio udienza il presidente della I sezione del tribunale, Roberto Politi, che ha poi fatto sapere che la pubblicazione del dispositivo o della sentenza avverrà “entro il 16 luglio”.

I legali di Piazza Gae Aulenti in udienza hanno detto che sulla vicenda aleggia “il fantasma della discrezionalità, il nulla della motivazione”, chiedendo la pubblicazione del dispositivo della sentenza. Il presidente ha risposto che arriverà entro 7 giorni, nei termini di legge. Il che significa che la pubblicazione potrebbe avvenire anche prima del 16 luglio.

Commissione Ue: “Nessuna decisione ancora presa su golden power” 

Sull’uso da parte del Governo dei poteri speciali si attende anche la commissione Ue, dopo l’indiscrezione pubblicate martedì da Bloomberg, secondo cui la DgComp starebbe per inviare a Palazzo Chigi una lettera in cui affermerebbe che il governo italiano non ha diritto di intervenire, dato che si tratta di una fusione di competenza esclusiva comunitaria. 

Bruxelles però frena.“Nessuna decisione è stata presa ancora sul ricorso del governo italiano al golden power”, nell’operazione di UniCredit du Bpm, ha detto Lea Zuber, portavoce comunitaria, precisando che non c’è alcuna scadenza relativamente all’invio di una lettera a Roma: “Non abbiamo ancora concluso alcuna valutazione preliminare e non abbiamo inviato alcuna lettera. A fine maggio, abbiamo inviato un paio di domande all’Italia, abbiamo ricevuto la risposta e stiamo esaminando il caso”. Relativamente alla scadenza dell’Ops su Banco Bpm fissata il 23 luglio, la portavoce ha detto: “Siamo perfettamente consapevoli di questo contesto e stiamo lavorando il più velocemente possibile”. 

Parlando in generale di M&A, senza dunque riferimenti diretti all’ops Unicredit-Banco Bpm, un altro portavoce Ue ha però indicato quale sia la linea Ue: I governi “non possono bloccare fusioni bancarie a loro discrezione”, ha affermato il portavoce responsabile dei servizi finanziari della Commissione. “Una volta confermato che la nostra visione è che il consolidamento nel settore bancario a livello nazionale e transfrontaliero attraverso fusioni crea benefici a imprese e consumatori, ci sono due aspetti: c’è l’aspetto prudenziale sul quale si pronunciano Bce e autorità nazionali, e c’è l’aspetto della concorrenza. È certo che non ci sono le basi per decisioni discrezionali per fermare operazioni da parte dei governi che possono solo imporre restrizioni al movimento dei capitali solo se proporzionate, fondate su legittimi interessi pubblici, non possono essere decisioni giustificate puramente con il contesto economico”.

Interpellato sulla questione, il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha preferito glissare: “Aspettiamo. Sono cose che non so e di cui non posso parlare“, ha risposto a una domanda sugli ultimi sviluppi della questione Golden Power.

Unicredit: Germania contro aumento quota in Commerzbank

Nel frattempo dalla Germania arrivano le prime reazioni alla ultima mossa di Unicredit, che nella serata di mercoledì ha annunciato di aver convertito parte dei suoi derivati, salendo al 20% del capitale di Commerzbank. Piazza Gae Aulenti ha inoltre anticipato l’intenzione di convertire in azioni anche la restante posizione sintetica di circa il 9% “a tempo debito”, raggiungendo così circa il 29% della banca tedesca. Unicredit diventa dunque primo socio di Commerzbank, davanti al governo tedesco che è attualmente al 12%.

“Prendiamo atto del passo di Unicredit. La posizione del governo non cambia e il governo respinge il metodo non amichevole e non concordato di Unicredit, ha detto una portavoce del ministero delle Finanze a Berlino, rispondendo a una domanda in conferenza stampa. “Lo Stato supporta la strategia dell’indipendenza di Commerzbank, e lo ha chiarito anche a Unicredit”, ha aggiunto, sottolineando inoltre che “lo Stato non cederà la sua partecipazione”.

(Ultimo aggiornamento ore 14.50 del 9 luglio).

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