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Unicredit: “Golden power su ops Banco Bpm ambiguo, rischiamo pesanti sanzioni”. Via libera per salire al 29,9% di Commerzbank

Unicredit aggiorna il prospetto informativo dell’ops su Banco Bpm e chiede di nuovo chiarezza sul golden power. Dalla acquisizione impatto massimo sul Cet1 di 180 punti base. E su Generali conferma: “Nessun interesse strategico”

Unicredit: “Golden power su ops Banco Bpm ambiguo, rischiamo pesanti sanzioni”. Via libera per salire al 29,9% di Commerzbank

Senza chiarezza sul golden power l’ops su Banco Bpm resta un’incognita, anche perché il rischio allo stato attuale è quello di ricevere pesanti sanzioni da parte delle autorità competenti. È quanto ribadisce Unicredit nel supplemento al documento di offerta su Piazza Meda pubblicato oggi, giovedì 3 luglio.

Unicredit-Banco Bpm: “Con golden power rischiamo pesanti sanzioni”

La banca di Piazza Gae Aulenti ha aggiornato il quadro informativo sull’ops, confermando quanto detto più volte nelle ultime settimane. Le prescrizioni imposte dal Governo nel decreto sul Golden power del 18 aprile comportano dei rischi ingenti per la banca. Non solo per i duri paletti imposti – dall’obbligo di uscire dalla Russia entro gennaio 2026 al mantenimento del rapporto impieghi/depositi e al divieto di ridurre il portafoglio project finance e l’esposizione su titoli italiani di Anima – ma anche e soprattutto per il carattere ambiguo delle prescrizioni.

In particolare, in riferimento al procedimento del Governo sul golden power, la banca guidata da Andrea Orcel sottolinea che sono ancora in corso le interlocuzioni con il Mef dopo i chiarimenti forniti e che “mantiene interazioni con le rilevanti autorità, ivi incluse quelle incaricate del monitoraggio delle prescrizioni contenute nel decreto golden power, al fine di ottenere una revisione delle prescrizioni e una maggior chiarezza” circa la loro portata.

Unicredit ricorda inoltre che, a suo parere, “sussiste il rischio che la poca chiarezza circa la portata e l’interpretazione delle prescrizioni contenute nel Decreto Golden Power possa condurre le autorità competenti, in sede di futuro monitoraggio, a comminare una sanzione amministrativa ai sensi del D.L. 15 marzo 2012, n. 21 all’Offerente per la violazione di tali prescrizioni”. La sanzione amministrativa pecuniaria ammonterebbe “fino al doppio del valore dell’operazione, e comunque non inferiore all’1% del fatturato dell’ultimo esercizio”. Inoltre, in caso di violazione delle prescrizioni, sono sospesi i diritti di voto e sono nulle le delibere adottate in violazione delle prescrizioni. Insomma: le conseguenze, nel caso in cui durante il monitoraggio venissero rilevate violazioni, sarebbero ingenti sotto ogni punto di vista – amministrativo, societario ed economico -, motivo per il quale l’istituto si riserva “il diritto di adottare qualsiasi decisione” sull’offerta, compreso il passo indietro.

All’interno del documento, Unicredit sottolinea anche di aver “presentato un ricorso dinanzi al Tribunale Amministrativo del Lazio al fine di ottenere l’annullamento, totale o parziale” delle prescrizioni. La banca ha rinunciato alla misura cautelare per accelerare la discussione nel merito, fissata per il prossimo 9 luglio.  

Unicredit-Banco Bpm: impatto massimo sul cet1 di 138 punti base

Dalle stime aggiornate inserite nel supplemento al documento di offerta sull’ops, emerge che l’impatto massimo dell’acquisizione di Banco Bpm sul coefficiente Cet 1 di Unicredit è di 138 punti base. Secondo i calcoli di Piazza Gae Aulenti, considerando l’acquisizione da parte di Banco Bpm di circa il 90% del capitale di Anima senza l’applicazione del danish compromise, l’impatto per Unicredit sarebbe di “112 punti base in caso di adesione al 100% all’offerta, 116 punti base in caso di adesione al 70%” e “119 punti base in caso di adesione pari al 50% + 1 azione”. 

Inoltre, “nell’ipotesi di temporanea disapplicazione del trattamento prudenziale attualmente concesso al gruppo Bpm con riferimento alle sue società assicurative”, vanno calcolati impatti aggiuntivi di “26 punti base in caso di adesione al 100%, 19 punti base in caso di adesione al 70%” e “13 punti base in caso di adesione pari al 50% + 1 azione”. 

Commerzbank: Unicredit ha ottenuto tutte le autorizzazioni per salire al 29,9%

Nello stesso giorno in cui il giornale tedesco Sueddeutsche Zeitung ha rivelato che Andrea Orcel avrebbe inviato una serie di lettere al governo tedesco per rilanciare l’ipotesi di acquisizione di Commerzbank, nel documento di offerta relativo all’ops su Banco Bpm, Unicredit rivela di aver “ricevuto tutte le approvazioni e i consensi normativi obbligatori per acquisire una partecipazione diretta in Commerzbank fino al 29,9%”. 

Nello stesso documento la banca fa riferimento anche a un’altra partita, quella sulle Generali, ribadendo nuovamente che la partecipazione nel Leone “costituisce un investimento finanziario, analogo ad altre partecipazioni che erano detenute dal gruppo; tale asset deve essere considerato alla stregua di altri asset finanziari, inclusi il portafoglio di titoli di Stato, che ammonta ad approssimativamente a 180 miliardi di euro a livello di gruppo”. Inoltre  “alla data del presente supplemento, Unicredit non ha un interesse strategico in assicurazioni Generali”. Di conseguenza, “l’investimento potrebbe essere progressivamente ridotto e potenzialmente ceduto integralmente, in base alle condizioni di mercato, senza influire in modo significativo sull’attività ordinaria di Unicredit”.

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