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Intesa Sanpaolo in campo per la ricerca con Università di Pavia

Firmata la convenzione, sottoscritta anche da Fondazione Banca del Monte di Lombardia, per undici borse triennali all’anno – dalle neuroscienze alla medicina, all’archeologia ed altro – fino all’anno accademico 2025-2026

Intesa Sanpaolo in campo per la ricerca con Università di Pavia

Il ruolo delle università e della ricerca sarà sempre più centrale in termini di formazione e nuova occupazione, anche in vista dei progetti legati al piano Next Generation EU. Anche per questo motivo, Intesa Sanpaolo e Fondazione Banca del Monte di Lombardia hanno deciso di sottoscrivere una convenzione con l’università di Pavia, volta a sostenere il processo di innovazione nell’offerta formativa dell’Università e la valorizzazione economica, sociale e culturale del territorio pavese. “Il nostro Paese, pur potendo contare su un buon posizionamento generale dei propri atenei in un’ottica internazionale, sconta un basso livello di investimenti in educazione, ricerca e sviluppo. Ciò si traduce in infrastrutture inadeguate, ma soprattutto in uno scarso sostegno ai giovani ricercatori che spesso sono costretti a trasferirsi in centri e istituti all’estero”, recita la nota che dà notizia dell’accordo.

Per fornire il suo contributo ad una inversione di rotta e dare un concreto segnale, l’Università di Pavia ha dunque promosso un importante progetto di potenziamento del dottorato di ricerca, trovando in Intesa Sanpaolo e in Fondazione Banca del Monte di Lombardia due partner. La nuova convenzione prenderà avvio con il prossimo anno accademico e avrà termine nell’anno accademico 2025-2026: prevede undici borse triennali all’anno per cinque cicli consecutivi.

In particolare, gli 11 contesti scientifici che saranno presidiati e potenziati sono:

1.      Neuroscienze: un approccio trans-disciplinare dall’analisi modellistica alla neuro-robotica, con al centro le neuropatologie umane.
2.      Fotovoltaico sostenibile, accumulo e produzione di energia, decarbonizzazione e processi “Green”: il fotovoltaico efficiente a basso costo, lo stoccaggio dell’energia e materiali innovativi in una l’economia circolare dall’acqua ai rifiuti.
3.      Microelettronica: sviluppo di circuiti integrati per sensoristica, diagnostica medica ed Internet delle cose, con particolare attenzione alle comunicazioni con standard 5G.
4.      Medicina personalizzata: dagli studi preclinici al DNA del paziente, passando per la “Next Generation Sequencing”, il modelling di malattie, terapie farmacologiche e dispositivi medici ingegnerizzati per il singolo paziente.
5.      Fluidica digitale per le Scienze della Vita: sviluppo di dispositivi biomedicali intelligenti dedicati all’infusione ospedaliera e domiciliare negli ambiti terapeutici della degenza, nutrizione artificiale, terapia del dolore e rianimazione; sviluppo di nuovi dispositivi fluidici e sensoristica avanzata per le scienze della vita.
6.      Minacce virali emergenti: non solo Covid-19; ricerca molecolare, epidemiologica e clinica di infezioni virali emergenti anche veicolate da insetti infestanti.
7.      Modelli e tecnologia per monitorare e prevedere movimenti della crosta terrestre.
8.      Archeologia, e archeogenomica: il capitale archeologico e archeogenomico italiano.
9.      Risorse linguistiche e trattamento automatico del linguaggio: digitalizzazione e l’annotazione di corpora chiusi di lingue antiche e creazione di corpora di lingue contemporanee.
10.  Stampa 3D e materiali avanzati: progettazione e produzione con tecnologie innovative di componenti in materiali avanzati per il mondo manifatturiero e per il mondo della salute personalizzata.
11.  Disciplina giuridica delle imprese azionarie complesse, sostenibilità, interessi

“La convenzione con l’Università di Pavia – ha commentato il presidente di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros Pietro -, una delle più antiche al mondo e tra le più prestigiose, e la Fondazione Banca del Monte, oggi azionista Intesa Sanpaolo, costituisce un potente strumento di sviluppo delle capacità di ricerca dell’Ateneo e della sua possibilità di attrarre talenti. Undici borse di dottorato triennali per cinque cicli consecutivi rappresentano un fattore di stabilità importante per la programmazione delle attività di ricerca e di studio. Il nostro intervento si inserisce in un programma che vede oltre 60 atenei italiani e alcuni stranieri collaborare con la Banca attraverso borse di studio e progetti di ricerca, impegno potenziato nell’ultimo anno di emergenza sanitaria. Sosteniamo il sistema universitario per favorire il progresso del sapere e per la formazione della futura leadership, due elementi che consideriamo centrali per lo sviluppo del Paese. Ne beneficia anche il Gruppo che, grazie a questo scambio vivace e continuo con gli atenei, trae conoscenza specialistica e risorse competenti: l’83% delle persone che assumiamo infatti è laureata, un dato importante rispetto ai 3.500 giovani che entreranno in Intesa Sanpaolo da qui al 2024”.

“La nuova convenzione dell’Università di Pavia con Intesa Sanpaolo e Fondazione Banca del Monte di Lombardia – ha aggiunto Francesco Svelto, Rettore dell’Università di Pavia – permetterà di coinvolgere giovani studiosi nell’ambito delle attività di ricerca attraverso un significativo incremento di borse di dottorato. In particolare, proporremo temi legati alla sostenibilità e alle nuove sfide della società. È mia ferma convinzione che una università impegnata nella ricerca è una università che coinvolge i giovani”.

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