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Bce spinge le Borse al rialzo, giù i rendimenti bond e lo spread

Lagarde sorprende positivamente i mercati con la decisione della Bce di accelerare l’acquisto di titoli – I rendimenti dei titoli di Stato si abbassano e lo spread scende sotto i 92 pb mentre le Borse festeggiano: Piazza Affari è la migliore in Europa e Wall Street va verso nuovi record

Bce spinge le Borse al rialzo, giù i rendimenti bond e lo spread

Borse in rialzo e tassi in calo, nel giorno della riunione della Bce, che non ha deluso le attese, lasciando invariati tassi e dotazione pandemica, ma annunciando acquisti Pepp a un ritmo “significativamente più alto” nel prossimo trimestre. Piazza Affari chiude regina in Europa con un rialzo dello 0,82% a 24.121 punti, toccando livelli che non si vedevano da febbraio 2020, mentre lo spread batte in ritirata: -6,7%, 92 punti base, con il rendimento che torna sotto quota 0,6% a 0,59%.

Si portando in zona massimi, da almeno un anno, anche gli altri listini della zona euro, nel giorno del via libera dell’Ema e dalla Ue al vaccino anti Covid-19 di Johnson&Johnson. Molti paesi del Vecchio Continente hanno però bloccato la somministrazione di AstraZeneca (-2% a New York) dopo una serie di casi avversi tutti da verificare. L’Agenzia italiana del farmaco ha vietato in via precauzionale l’uso di un lotto dopo la morte di due persone da poco vaccinate.

Alla foto finale: Francoforte sale dello 0,23%: Parigi +0,72%; Madrid +0,76%; Amsterdam +0,72%. Nel resto d’Europa, Londra +0,2%; Zurigo -0,24%.

Oltreoceano preme sull’acceleratore Wall Street, dopo un avvio intonato. Il Dow Jones migliora per il quarto giorno consecutivo i suoi massimi intraday, mentre il Nasdaq riparte e azzera le perdite di marzo con un balzo superiore al 2,5%. Record anche per lo S&P 500, in rialzo dell‘1,3%. I prezzi dei titoli di Stato americani sono invece contrastati, a causa del dato sulle nuove richieste dei sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti, migliore delle attese e ai minimi da novembre.

L’allineamento di una serie di pianeti favorevoli contribuisce in ogni caso a questa corsa dei Tori nell’azionario: l’inflazione americana, secondo i dati di febbraio divulgati ieri, appare sotto controllo; il piano Biden da 1900 miliardi di dollari, approvato in via definitiva dal Congresso, avrà la firma del presidente domani pomeriggio; infine la Bce sembra soddisfare le attese. 

La Banca centrale europea ha in realtà rivisto al rialzo le stime d’inflazione per il 2021 e ha leggermente aumentato le previsioni di crescita.

Nello scenario di base Francoforte prevede un aumento del Pil del 4,0% quest’anno, in leggero rialzo dal +3,9% stimato a dicembre e un’inflazione media all’1,5%, al di sopra dell’1% visto in precedenza.  È persino possibile che l’inflazione dell’Eurozona tocchi il 2% a fine 2021 ma ciò, sostiene la presidente della Banca centrale europea Christine Lagarde, è dovuto a “ragioni tecniche e temporanee”. Le proiezioni a più lungo termine restano pressoché invariate, indicando che le deviazioni di quest’anno sono principalmente causate da fattori una tantum che non alterano il quadro generale. I rischi per le prospettive economiche sono diventati più equilibrati ma rimangono orientati al ribasso nel breve termine a causa della pandemia e delle misure per contenerla. All’unanimità il consiglio direttivo della Bce ha quindi deciso che la dotazione del programma straordinario d’acquisto titoli pensato per fronteggiare la pandemia resta invariato a 1.850 miliardi, ma il ritmo crescerà. La notizia ha rassicurato i mercati, allarmati nelle ultime settimane da un livello di acquisti insolitamente basso. Gli investitori temevano che, in vista di un possibile riaccendersi dell’inflazione, l’istituto centrale intendesse moderare l’espansività della politica monetaria, ma i timori sono stati spazzati via oggi.

Sul mercato valutario il cambio euro-dollaro appare favorevole alla moneta unica in area 1,197. Fra le materie prime è stabile l’oro, mentre il petrolio è ampiamente in territorio positivo. Il contratto Brent maggio 2021 sale del 2,3% e si avvicina a 69,50 dollari al barile.

In Piazza Affari le blue chip che registrano i maggiori rialzi sono Telecom +4,66% (sostenuta dal doppio “buy” di Bank of America e Intesa Sanpaolo) e Moncler, +4,45, dopo il calo delle vigilia. Il recupero dei titoli tecnologici americani ed europei favorisce Stm +3,95%. In evidenza Nexi +2,54%; Amplifon +2,71%; Interpump +2,21%; Tenaris +2,42%. 

Generali sale dello 0,87%. Il Leone oltre a confermare i target 2021, propone la distribuzione ai soci di un maxi dividendo da 1,47 euro per azione.

Le banche sono deboli, in particolare Banco Bpm -1,64%; Unicredit -1,26%; Bper -0,84%. Bene Banca Ifis +2,59%, dopo i conti 2020, con un utile netto di 68,8 milioni di euro, in linea con i risultati preliminari diffusi l’11 febbraio scorso e superiore alla guidance indicata fra 50 e 65 milioni di euro. In linea con le indicazioni di Vigilanza, l’assemblea del 22 aprile 2021 sarà chiamata ad approvare la proposta di distribuzione di un dividendo lordo unitario di 0,47 euro per azione, dedotto dai Fondi propri al 31 dicembre 2020. L’importo verrà messo in pagamento dal 26 maggio 2021 con record date il 25 maggio 2021 e data stacco cedola il 24 maggio 2021.

La big cap peggiore è Diasorin -6,78%, che ha chiuso il 2020 con un utile netto in deciso rialzo dopo una crescita del fatturato del 24,8% spinto dalle vendite dei test per il Covid-19. L’incertezza del contesto macro e sanitario non ha consentito però alla società di diagnostica di fornire una guidance sull’esercizio in corso.

Ribassi importanti per Campari -2,81%; Prysmian -2,43%; Azimut -1,69%. 

Fuori dal paniere principale Maire Tecnimont guadagna il 14,04%, grazie al dividendo e all’andamento del portafoglio ordini che pone buone premesse sul 2021.

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