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Brexit scuote le Borse: Milano in rosso, banche a picco

Dopo il -3,51% di Tokyo, negative tutte le Borse europee – A Piazza Affari pioggia di vendite sul comparto bancario: nel mirino Banca Pop Milano, Mps, Banco Popolare e Mediolanum – Male anche i petroliferi dopo il calo del prezzo del Wti – Al via l’offerta di scambio di Cairo Communication per Rcs.

Brexit scuote le Borse: Milano in rosso, banche a picco

L’incubo Brexit continua a pesare sui listini europei. Mentre si avvicina l’appuntamento con il referendum che potrebbe sancire l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea le Borse mondiali, e soprattutto europee, continuano a viaggiare zavorrate da un clima di forte preoccupazione.

Pesa, nella situazione generale, anche lo yen forte. La valuta giapponese, infatti, è balzata ai massimi nell’ultimo mese contro il dollaro (105,85) e ai massimi negli ultimi tre anni contro l’euro (119,21).

Dopo la chiusura al ribasso dei listini asiatici (Tokyo -3,51%), la giornata si è aperta con il segno meno su tutte le Borse europee: Francoforte -1,42%, Parigi -1,62%, Londra -1,32% . Anche Shanghai (-3,21%) e Hong Kong (-2,52%) hanno chiuso negative, risentendo del clima d’incrertezza per il referendum britannico. Peggio ancora, però, fa il Ftse Mib che cede l’1,97%, zavorrato soprattutto dal comparto bancario. 

I tre titoli peggiori del listino italiano, infatti, sono Banca Pop Milano -6,19%, Banca Monte Paschi Siena -5,52% e Banco Popolare -5,1%. La Popolare e Mps, così come Bper, sono state sospese.

Vendite anche su Unicredit -2,61%, dopo che il presidente Giuseppe Vita ha detto che per il nuovo ceo bisognerà attendere fine luglio, Ubi Banca -3,31%, Intesa Sanpaolo -3,32% e Banca Mediolanum -4,35%, in un comparto che cede nel suo complesso il 2,95% e che, come tutto il paniere italiano, è caratterizzato solo dal segno meno.

Nel settore del lusso molto pesante Yoox Net a Porter -4,08%, mentre Luxottica, dopo il taglio del target price da parte di Barclays, cede l’1,84%.

Male anche i petroliferi (comparto -1,49%), dopo la netta marcia indietro del prezzo del barile, dai quasi 51 dollari di venerdì ai 48,52 del Wti di questa mattina. Eni -1,53%, Saipem -4,44%. Tra gli altri energetici Snam -0,69%, Terna -1,52% ed Enel -1,66%.

Tra gli industriali male Fca -2,70%, mentre Cnh Industrial limita i danni a -0,92%, .

Da tenere d’occhio, al di fuori del paniere delle blue chip, la situazione di Rcs (-1,49%) nel giorno in cui prende il via l’offerta di scambio da parte di Cairo Communication che terminerà l’8 luglio, mentre nel fine settimana la Consob ha dato il via libera all’opa rivale in contanti lanciata da Andrea Bonomi.

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