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Zelensky a Cernobbio: “Garanzie subito, pronti a fermare Mosca”. Putin ai Volenterosi: “Truppe occidentali saranno obiettivi legittimi”

Al Forum di Cernobbio Zelensky chiede garanzie immediate per Kiev e ribadisce la mobilitazione contro Mosca. Putin replica ai Volenterosi: “Le truppe occidentali in Ucraina saranno obiettivi legittimi”

Zelensky a Cernobbio: “Garanzie subito, pronti a fermare Mosca”. Putin ai Volenterosi: “Truppe occidentali saranno obiettivi legittimi”

“Le garanzie di sicurezza promesse a Kiev devono scattare subito, senza attendere la fine dei combattimenti”. Collegato in video al Forum economico di Cernobbio, Volodymyr Zelensky non ha usato giri di parole.

Secondo il leader ucraino l’impegno dei Paesi della cosiddetta coalizione dei volenterosi non deve restare sulla carta. Ha ringraziato i governi che hanno già dato la loro disponibilità: “Le garanzie non sono solo militari ma anche economiche. Ringrazio i 26 Stati che hanno deciso di sostenerci: è un passo avanti molto importante”.

In totale sono 45 i Paesi che hanno aderito all’iniziativa, con 26 – tra cui l’Italia – pronti a passare dalle parole ai fatti. “Parliamo di Stati forti, inclusi gli Stati Uniti: il presidente Trump ha confermato la disponibilità americana a partecipare“, ha rimarcato Zelensky.

Un segnale che Kiev considera cruciale. “Ci stiamo preparando a livello terrestre, marittimo e aereo per fermare Mosca“, ha dichiarato, descrivendo un’Ucraina mobilitata non solo sul piano militare ma anche politico e industriale.

Zelensky: “non mi fido della Russia”

Il capo dello Stato ucraino ha ribadito che Vladimir Putin non intende porre fine al conflitto. “Nessuno si fida della Russia. Ma non è una questione di fiducia: bisogna fermare la guerra. Per questo servono gli Stati Uniti, l’Europa e il coinvolgimento dei Paesi del Sud globale, che oggi purtroppo restano ai margini”.

A garanzia di questa strategia, Zelensky ha citato l’esercito ucraino: “Abbiamo 800.000 uomini, la forza più grande d’Europa. Se l’Ucraina è protetta, lo è anche l’intero continente”.

Due quindi le priorità indicate da Zelensky: militare e politica. Al Forum, il leader ucraino ha insistito sul ruolo cruciale degli armamenti occidentali. “La priorità sono i sistemi Patriot, che solo gli Stati Uniti possiedono in grande quantità. Servono licenze, tecnologie, intelligence”. Poi, accanto alla dimensione militare, il presidente ucraino ha ribadito quella politica: “la pressione sulle sanzioni contro la Russia può cambiare gli equilibri”.

Putin: “Truppe occidentali in Ucraina sarebbero un bersaglio”

Da Vladivostok, nel suo intervento all’Eastern Economic Forum, Vladimir Putin non ha perso tempo e ha replicato subito al fronte dei 26. E come sempre è stato categorico: “qualsiasi truppa occidentale in Ucraina, soprattutto ora durante i combattimenti, sarà considerata un obiettivo legittimo da distruggere“.

Il leader del Cremlino ha liquidato come inutile la prospettiva di un contingente internazionale: “se si arriverà a decisioni di pace a lungo termine, non ci sarà alcuna ragione per la loro presenza. E la Russia rispetterà quegli accordi”.

Putin ha anche ribadito che la sicurezza non riguarda solo Kiev, ma la Russia stessa. “Devono essere stabilite garanzie reciproche. Ma nessuno ne ha discusso seriamente con noi” ritenendo “praticamente impossibile” un’intesa con l’attuale leadership ucraina.

Il leader russo ha infine rilanciato l’invito a un faccia a faccia diretto con Zelensky, da tenere a Mosca: “Garantiremo sicurezza e condizioni di lavoro al 100%. Se vogliono incontrarci altrove, sono solo richieste eccessive”.

La distanza resta abissale

Intanto il portavoce Dmitri Peskov ha accusato l’Europa di “ostacolare la risoluzione del conflitto” e ha ribadito le linee rosse di Mosca: nessun ingresso dell’Ucraina nella Nato e nessuna presenza militare occidentale sul suo territorio.

La distanza tra le parti resta netta. E la guerra, almeno per ora, non mostra spiragli di tregua.

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